Demenza

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Demenza
Confronto tra un cervello invecchiato normalmente (a sinistra) e quello di una persona con malattia di Alzheimer (destra). Le caratteristiche differenziali sono evidenziate.
Specialitàpsichiatria e neurologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM290290—294294
ICD-10F00, F01, F02, F03, F04, F05.1, F06 e F07
MeSHD003704
MedlinePlus000739
Sinonimi
Sindrome organica di deterioramento

In medicina la demenza è una condizione neurologica caratterizzata dalla comparsa, in seguito a varie patologie cerebrali, di un declino di molteplici funzioni cognitive, ovvero di un declino della memoria (a breve e a lungo termine) e di almeno una funzione cognitiva fra le seguenti: deficit di funzioni esecutive (capacità di pianificare le azioni, capacità di pensiero astratto, capacità di critica e di giudizio), linguaggio, capacità di riconoscere oggetti e persone, funzioni prassiche; il deterioramento cognitivo deve essere di gravità tale da rendere il paziente non più autonomo nelle attività quotidiane, essendo lo stato di coscienza vigile.[1] Nei pazienti con demenza è frequente osservare modificazioni della personalità, che si manifestano come disturbi comportamentali, fra i quali apatia (perdita di iniziativa), disinibizione comportamentale, episodi di agitazione.

Alcune malattie e lesioni cerebrali, come l'ictus, possono portare allo sviluppo della demenza. Tuttavia, la causa più comune è la malattia di Alzheimer, una patologia neurodegenerativa che si manifesta con un'elevata frequenza.[2] Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione (DSM-5) descrive nuovamente la demenza come un disturbo neurocognitivo lieve o grave con diversi gradi di gravità e molteplici sottotipi causali.[3][4] Anche la Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11) classifica la demenza come un disturbo neurocognitivo (NCD) con numerose forme o sottoclassi.[5]

I pazienti affetti da malattia di Alzheimer e demenza spesso necessitano di più farmaci da assumere al momento giusto e nel giusto dosaggio.[6][7]

Molti disturbi neurocognitivi possono essere causati da un'altra malattia, tra cui tumori cerebrali ed ematoma subdurale; disturbi endocrini come ipotiroidismo e ipoglicemia; carenze di nutrienti, tra cui tiamina e niacina; infezioni, disturbi immunitari, insufficienza epatica o renale, disturbi metabolici come la malattia di Koufs e alcune leucodistrofie, e disturbi neurologici come epilessia e sclerosi multipla. Alcuni disturbi neurocognitivi possono talvolta migliorare con il trattamento di questa malattia.[8]

La diagnosi viene solitamente effettuata sulla base dell'anamnesi e dei test cognitivi con imaging. Gli esami del sangue possono essere eseguiti per escludere altre possibili cause reversibili, come l'ipotiroidismo (tiroide non attiva), e per determinare il sottotipo di demenza.[9][10][11] Un test cognitivo comunemente utilizzato è il Mini Mental Status Examination.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Nel complesso attualmente è affetto da demenza circa il 5% della popolazione mondiale di età superiore ai 65 anni, ma addirittura il 30% di coloro che hanno superato gli 85 anni. L'incidenza è compresa tra l'1 e il 5 per mille della popolazione generale, e tra l'1% e il 24% negli anziani e negli ultraottantenni. Il fattore di rischio principale pare dunque essere l'età, seguita dal sesso (le donne parrebbero più colpite da demenza rispetto agli uomini, ma questo dato è considerato controverso, stante la maggiore attesa di vita per le donne); non sembrano invece implicate l'etnia o le condizioni socioeconomiche.

Si ritiene che poco più della metà dei dementi sia affetto da demenza di tipo degenerativo (come la malattia di Alzheimer e la malattia di Pick), il 15% circa da demenza su base vascolare (demenza vascolare), il 15% da forme miste e il restante 15% da forme di varia natura, tossica, traumatica, tumorale, infettiva, da idrocefalo normoteso.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Da un punto di vista clinico, si distinguono, con criterio topodiagnostico (da tòpos, luogo e diàgnosis attraverso la conoscenza), in demenze corticali e sottocorticali:

  • Demenze corticali: (rappresentate soprattutto dalla malattia di Alzheimer) con estesa atrofia corticale, precoci alterazioni della memoria e successivamente perdita del pensiero astratto, agnosia, afasia, aprassia.
  • Demenze sottocorticali: più precoce rallentamento dei processi cognitivi con conseguente rallentamento delle risposte motorie (chiamato bradifrenia), alterazioni della personalità tipiche dei disturbi affettivi come apatia e depressione, minore perdita della memoria e assenza di disturbi considerati "corticali" come agnosia, afasia, aprassia. Fra le altre: Malattia di Parkinson, Malattia di Huntington, paralisi sopranucleare progressiva e alcune patologie cerebrali non degenerative.

La classificazione appena descritta è stata ritenuta troppo rigida, alla luce delle recenti acquisizioni in ambito neuropsicologico e anatomofisiologico, e non è accettata da tutti gli esperti, data la difficoltà pratica di attribuire ogni paziente ad una categoria.

Basandosi invece su una classificazione eziopatogenetica, le demenze possono essere classificate come: reversibili, vascolari e degenerative. In fase diagnostica si procede per esclusione eliminando le prime 2 eziologie prima di cercare una causa degenerativa:

Demenze reversibili[modifica | modifica wikitesto]

Guariscono se viene corretta la causa. La diagnosi è fatta mediante esami del sangue e tecniche di neuroimaging (specie RM cerebrale)

Demenze vascolari[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Demenza vascolare.

La diagnosi può essere formulata in pazienti in cui compaiono bruscamente o gradualmente disturbi cognitivi (deficit di funzioni esecutive di problem-solving, deficit di pianificazione di azioni, deficit di attenzione, riduzione della capacità di critica e di giudizio con tendenza a prendere decisioni incongrue, disturbi di memoria) e di disturbi comportamentali (in primis, apatia o irritabilità), di grado tale da comportare una perdita di autonomia nelle attività quotidiane. In tali pazienti, è frequente la comparsa di disturbi motori (in primis, difficoltà di deambulazione) e di incontinenza (urinaria e fecale). Pazienti con Demenza vascolare imputabile a danno cerebrale ischemico presentano solitamente patologie predisponenti ad ischemia cerebrale (ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale, diabete mellito, ipercolesterolemia, stenosi carotidea). La diagnosi deve essere supportata dall'Imaging a risonanza magnetica (RM) cerebrale. Una demenza degenerativa può comunque insorgere anche su un cervello con danni vascolari[14][15][16]. È possibile distinguere varie forme di Demenza Vascolare:

  • multi-infartuale
  • malattia dei piccoli vasi
  • da ipoperfusione generalizzata
  • da infarti strategici (sono colpite da danno aree cerebrali con funzioni specifiche)
  • emorragica
  • altre forme

Demenze degenerative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, IV, 1994.
  2. ^ Dementia, su www.who.int. URL consultato il 28 marzo 2024.
  3. ^ Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, Text Revision (PDF), su www.ifeet.org. URL consultato il 28 marzo 2024.
  4. ^ Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders Text Revision - 5th Edition: What’s Changed from Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - 5th Edition? A Detailed Review, su journals.lww.com. URL consultato il 28 marzo 2024.
  5. ^ ICD-11 for Mortality and Morbidity Statistics, su icd.who.int. URL consultato il 28 marzo 2024.
  6. ^ How Is Alzheimer's Disease Treated?, su www.nia.nih.gov. URL consultato il 28 marzo 2024.
  7. ^ Alzheimer’s and Dementia Program, su www.ezrahomecare.com. URL consultato il 28 marzo 2024.
  8. ^ Diagnostic and statistical manual of mental disorders : DSM-5), su books.google.com. URL consultato il 28 marzo 2024.
  9. ^ Diagnosis - Alzheimer's disease, su www.nhs.uk. URL consultato il 28 marzo 2024.
  10. ^ Seven reversible causes of dementia in older adults, su www.myamericannurse.com. URL consultato il 28 marzo 2024.
  11. ^ How Dementia Is Diagnosed, su www.everydayhealth.com. URL consultato il 28 marzo 2024.
  12. ^ Manuale Merck di Geriatria, su msd-italia.it. URL consultato il 26 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
  13. ^ (EN) H. Kitagaki, E. Mori e K. Ishii, CSF spaces in idiopathic normal pressure hydrocephalus: morphology and volumetry., in American Journal of Neuroradiology, vol. 19, 1º agosto 1998, pp. 1277–1284. URL consultato il 13 settembre 2020.
  14. ^ (EN) Warren W. Barker, Cheryl A. Luis e Alice Kashuba, Relative Frequencies of Alzheimer Disease, Lewy Body, Vascular and Frontotemporal Dementia, and Hippocampal Sclerosis in the State of Florida Brain Bank:, in Alzheimer Disease & Associated Disorders, vol. 16, 2002-10, pp. 203–212, DOI:10.1097/00002093-200210000-00001. URL consultato il 13 settembre 2020.
  15. ^ (EN) E. C. W. van Straaten, Ph Scheltens e F. Barkhof, MRI and CT in the diagnosis of vascular dementia, in Journal of the Neurological Sciences, vol. 226, 15 novembre 2004, pp. 9–12, DOI:10.1016/j.jns.2004.09.003. URL consultato il 13 settembre 2020.
  16. ^ (EN) G. C. Román, T. K. Tatemichi e T. Erkinjuntti, Vascular dementia: diagnostic criteria for research studies. Report of the NINDS-AIREN International Workshop, in Neurology, vol. 43, 1993-02, pp. 250–260, DOI:10.1212/wnl.43.2.250. URL consultato il 13 settembre 2020.

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