Blizzard Entertainment

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Blizzard Entertainment
Logo
Logo
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaSocietà controllata
Fondazione1991 (con il nome di Silicon & Synapse)
Fondata daMichael Morhaime
Sede principaleIrvine[1]
GruppoActivision Blizzard (Xbox Game Studios)
Persone chiave
SettoreInformatico
ProdottiVideogiochi
Fatturato2,4 miliardi $[2] (2016)
Dipendenti4.700[3]
Sito webwww.blizzard.com/en-us/

Blizzard Entertainment è una casa produttrice di videogiochi statunitense con sede a Irvine, in California. Fu fondata nel 1991 con il nome di Silicon & Synapse da Allen Adham, Michael Morhaime (CEO dal Luglio 2008) e Frank Pearce e fa parte dal 2008 del gruppo Activision Blizzard. Il 13 ottobre 2023 Microsoft ha acquisito Activision Blizzard per 68,7 miliardi di dollari, rendendo lo studio una sussidiaria di Xbox Game Studios.

Blizzard Entertainment è particolarmente apprezzata per essere una software house "atipica", avendo privilegiato la qualità alla quantità, infatti l'azienda ha prodotto un numero esiguo di videogiochi rispetto ad altre case della stessa longevità, tuttavia ognuno di essi ha ricevuto vari riconoscimenti dalla critica ed è divenuto un best seller. In particolare, la Blizzard ha creato tre saghe di videogiochi che sono diventate famosissime nel mondo videoludico: StarCraft, Diablo e Warcraft. Ulteriore motivo di vanto per la compagnia è dato dall'enorme successo che World of Warcraft ha avuto all'interno del nutrito panorama dei MMORPG.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Blizzard Entertainment fu fondata nel febbraio del 1991 con il nome originale di Silicon & Synapse da Michael Morhaime (attuale[quando?] presidente), Allen Adham e Frank Pearce, un anno dopo il conseguimento da parte dei tre fondatori della laurea triennale all'Università della California[4][5]. In un primo momento l'azienda si concentrò nella conversione di giochi per conto di altre aziende. Alcuni dei giochi che convertirono furono J.R.R. Tolkien's The Lord of the Rings, Vol. I e Battle Chess II: Chinese Chess.[6][7]

Nel 1993 l'azienda iniziò sviluppare i suoi primi giochi per console: Rock N'Roll Racing, Lost Vikings e Blackthorne (pubblicati da Interplay Production). Nel 1994 la società assunse il nome Chaos Studios, per poi cambiarlo in Blizzard Entertainment dopo aver scoperto che esisteva un'altra società con il nome Chaos. Lo stesso anno la Blizzard Entertainment fu acquistata dalla Davidson & Associates per meno di 10 milioni di dollari, e pubblicò il suo primo gioco con il nuovo nome: Warcraft: Orcs & Humans.

Nel 1996 la Davidson & Associates fu acquistata (assieme alla Sierra On-Line) dalla CUC International, mentre la Blizzard acquistò la Condor Games, situata in San Mateo (California), che in quel momento stava producendo Diablo per la Blizzard; la Condor Games nel frattempo cambiò nome in Blizzard North che divenne difatti il settore di sviluppo della Blizzard. A formare la presidenza della Blizzard North furono i fondatori della Condor: David Brevik fu presidente e i fratelli Schaefer: Max e Erich, vicepresidenti.

Nel gennaio del 1997, a seguito dell'uscita di Diablo, la Blizzard lanciò il suo servizio gratuito di gioco online: Battle.net. Sempre nel 1997 la CUC International si unì alla HFS Corporation per formare la Cedant Software. Nel 1998 la Blizzard fu venduta alla Havas a causa di uno scandalo legato a falso in bilancio in cui era coinvolta la CUC International. Lo stesso anno la Havas fu acquistata dalla Vivendi. Nel 2002 la Blizzard fu in grado di riacquistare dalla Interplay i diritti su tre titoli prodotti dalla storica Silicon & Synapse.[8]

Nel 2004, la Blizzard stabilì degli uffici europei in un quartiere periferico di Parigi (Vélizy-Villacoublay) per fornire supporto alla comunità europea di World of Warcraft che venne pubblicato subito dopo, il 23 ottobre; la Blizzard fu così la prima azienda a fornire supporto europeo ad un MMORPG. Il 16 maggio del 2005 la Blizzard acquistò la Swingin' Ape Studios, che stava già lavorando a StarCraft: Ghost per la Blizzard. Il 1º agosto del 2005 gli uffici della Blizzard North furono chiusi e il personale si trasferì negli uffici di Irvine. Il 28 ottobre del 2005 la Blizzard organizzò la sua prima convention, il BlizzCon, all'Anaheim Convention Center in Anaheim (California).

La Blizzard Entertainment continuò a far parte del gruppo Vivendi fino a luglio 2008, quando venne a confluire assieme ad Activision nel nuovo soggetto Activision Blizzard. In questo anno la Blizzard fu premiata al Technology & Engineering Emmy Awards per la creazione di World of Warcraft.

Nella classifica dei primi 20 videogiochi più venduti per PC negli Stati Uniti d'America del 2008 comparivano 6 suoi videogiochi: World of Warcraft (Battle Chest, World of Warcraft, World of Warcraft: The Burning Crusade), Warcraft III (Battle Chest), Diablo 2 (Battle Chest), Starcraft (Battle Chest). Da notare che nessuno dei giochi presenti in classifica è uscito nel 2008, e Starcraft uscì addirittura nel 1998, un fatto inusuale in un mercato dinamico come quello dei videogiochi.[9]

Il 18 gennaio 2022 viene annunciata l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft per 68,7 miliardi di dollari, ciò la rende l'acquisizione più costosa nella storia del gruppo di Seattle.[10]

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Progetti pubblicati[modifica | modifica wikitesto]

Nome Data di pubblicazione Genere
RPM Racing[6] 1991 guida
Battle Chess (conversione per Windows e Commodore 64)[11] 1992 scacchi
Battle Chess II: Chinese Chess (conversione per Amiga)[11] 1992 rompicapo
J.R.R. Tolkien's The Lord of the Rings (conversione per Amiga)[11] 1992 gioco di ruolo
Castles (conversione per Amiga)[6] 1992 strategia
MicroLeague Baseball (conversione da Amiga)[6] 1992 sport
Lexi-Cross (conversione per Macintosh)[6] 1992 quiz
Dvorak on Typing (conversione per Macintosh)[6] 1992 educativo
The Lost Vikings[12] 1992 piattaforma
Rock N' Roll Racing[12] 1993 guida
Shanghai II: Dragon's Eye[11] 1994 gioco di carte
Blackthorne[12] 1994 piattaforma
The Death and Return of Superman[12] 1994 hack 'n' slash
Warcraft: Orcs & Humans 1994 strategico in tempo reale
The Lost Vikings 2 1995 piattaforma
Justice League Task Force[13] 1995 picchiaduro
Warcraft II: Tides of Darkness 1995 strategico in tempo reale
Warcraft II: Beyond the Dark Portal 1996 espansione
Diablo 1996 gioco di ruolo
StarCraft 1998 strategico in tempo reale
StarCraft: Brood War 1998 espansione
Warcraft II: Battle.net Edition 1999 strategico in tempo reale
Diablo II 2000 gioco di ruolo
Diablo II: Lord of Destruction 2001 espansione
Warcraft III: Reign of Chaos 2002 strategico in tempo reale
Warcraft III: The Frozen Throne 2003 espansione
World of Warcraft 2004 MMORPG
StarCraft: Ghost annullato nel 2006[14] sparatutto in terza persona
World of Warcraft: The Burning Crusade 2007 espansione
World of Warcraft: Wrath of the Lich King 2008 espansione
World of Warcraft: Cataclysm 2010 espansione
StarCraft II: Wings of Liberty[15] 2010 strategico in tempo reale
Diablo III[16][17] 2012 gioco di ruolo
World of Warcraft: Mists of Pandaria 2012 espansione
StarCraft II: Heart of the Swarm 2013 espansione
Hearthstone: Heroes of Warcraft 2014 Gioco di carte
Diablo III: Reaper of Souls 2014 espansione
World of Warcraft: Warlords of Draenor 2014 espansione
Heroes of the Storm 2015 MOBA
StarCraft II: Legacy of the Void 2015 espansione
StarCraft II: Nova Operazioni Segrete 2016 espansione
Overwatch 2016 Sparatutto in prima persona
World of Warcraft: Legion 2016 espansione
Diablo III: Ascesa del Negromante 2017 espansione
World of Warcraft: Battle for Azeroth 2018 espansione
Warcrat III: Reforged 2020 remake
World of Warcraft: Shadowlands 2020 espansione
Diablo II: Resurrected 2021 remake
Diablo Immortal 2022 gioco di ruolo
Overwatch 2 2022 Sparatutto in prima persona
Diablo IV 2023 gioco di ruolo
Warcraft Rumble 2023 strategico in tempo reale

La Blizzard ha inoltre autorizzato la realizzazione di Diablo: Hellfire (1997), espansione di Diablo, ma non ha preso parte al progetto, che è stato sviluppato da Synergistic Software e pubblicato da Sierra On-Line.

Progetti annullati[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 22 maggio del 1998 è stato annullato Warcraft Adventures: Lord of the Clans in fase avanzata di sviluppo, perché non raggiungeva gli standard qualitativi che la software house si era imposta.
  • StarCraft: Ghost è un videogioco sparatutto in prima persona tattico che sarebbe dovuto uscire per console. Il progetto è stato annullato per un tempo indefinito.[18]
  • Titan, un videogioco MMO, confermato in sviluppo dal 2010[19]. "Titan" è probabilmente un nome in codice (analogamente a "Medusa", che indicava Starcraft II, e "Hydra", che indicava Diablo III[20]). Il progetto è stato annullato il 24 settembre 2014 poiché secondo l'amministratore delegato Mike Mohraime: "Non abbiamo trovato il lato divertente. Non abbiamo trovato ciò che lo rendeva appassionante. Ne abbiamo discusso in un periodo di rivalutazione e abbiamo cercato di capire se era veramente il gioco che volevamo fare. La risposta è no".[21]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Battle.net[modifica | modifica wikitesto]

Battle.net è un servizio per il gioco online utilizzato dalla Blizzard per i giochi Diablo, Starcraft, Starcraft: Brood War, Diablo II, Diablo II: Lord of Destruction, Warcraft II: Battle.net Edition, Warcraft III, e Warcraft III Expansion Set: The Frozen Throne. Fu pubblicato nel 1997 assieme a Diablo. Il suo compito è quello di fornire ai giocatori un servizio per partecipare alle partite su Internet. Tra le sue funzionalità vi sono, tra l'altro, quelle di chat, creazione di partite multigiocatore sia cooperative contro giocatori controllati dal computer che pvp (giocatore contro giocatore). Battle.net è gratuito e richiede solamente una connessione ad Internet ed un account.

Un gruppo di giocatori ha studiato a fondo il protocollo di Battle.net e dei giochi Blizzard ed ha pubblicato un pacchetto emulativo di Battle.net (sotto licenza GNU GPL) con il nome di bnetd. Con questo pacchetto i giocatori possono giocare online con i titoli Blizzard senza doversi per forza connettere ai server ufficiali.

Nel febbraio del 2002 la Blizzard avviò un'azione legale contro gli autori di questo pacchetto. Il software permetterebbe infatti la possibilità di eludere le protezioni anti-pirateria di Battle.net evitando il controllo del codice seriale dei prodotti, violando così la licenza d'uso (EULA) di Battle.net.

Anche se gli autori del pacchetto si dichiararono a favore dell'integrazione del sistema di controllo dei seriali della Blizzard con il loro prodotto, la Blizzard stessa denunciò il fatto che un pacchetto software come il loro è atto ad incentivare la pirateria. La diatriba legale terminò con la vittoria della Blizzard in tutti i gradi di giudizio e la cancellazione del progetto bnetd.

Con l'uscita di Starcraft II, avvenuta il 27 luglio 2010, è stata aggiornata anche tutta la piattaforma Battle.net. Si è vista l'introduzione di una lista amici condivisa tra tutti i giochi Blizzard[22] e l'integrazione con Facebook[23]. Tutto questo è stato reso possibile dai nuovi Real ID. Un sistema opzionale che trasforma di fatto Battle.net in un gaming social network. Accettando una richiesta di amicizia Real ID si può infatti vedere il nome reale del nostro amico oltre che accedere a tutte le nuove opzioni di comunicazione sopra descritte.[24]

Il 6 luglio 2010 era stato annunciato che l'utilizzo del Real ID sarebbe stato reso obbligatorio nei Forum dei vari siti Blizzard[25]. Questa notizia provocò aspre polemiche e spinse la software house di Irvine a una clamorosa retromarcia. Mike Morhaime, Amministratore delegato e cofondatore di Blizzard Entertainment, in una lettera aperta alla community comunicò direttamente che il Real ID non sarebbe stato più integrato nei nuovi Forum.[26]

Warden Client[modifica | modifica wikitesto]

La Blizzard utilizza uno speciale software con il nome di Warden Client. Quando in funzione, il client controlla il computer dell'utente per verificare il rispetto dei termini della licenza d'uso. Il software è noto per essere integrato assieme al client di World of Warcraft, così da prevenire l'utilizzo di programmi di terze parti che possano alterare la normale esperienza di gioco e fornire un vantaggio sleale.

Il client controlla i vari processi, le finestre attive e una piccola porzione del codice in memoria di tutti i processi attivi (non solo World of Warcraft) per determinare quali siano effettivamente in esecuzione e quale sia il loro compito. Il procedimento di determinazione viene fatto attraverso la comparazione dei valori di hash ottenuti tra le stringhe analizzate ed una lista di valori corrispondenti presumibilmente a dei programmi illeciti. Il funzionamento di questo software, essendo vagamente paragonabile a quello di uno spyware, ha portato la Blizzard ad essere accusata da più enti di violazione della privacy.

Tralasciando il fatto che questo software possa effettivamente rilevare delle informazioni riservate, dati personali o sensibili, alcuni utenti di Linux sono stati sospesi dall'utilizzo del servizio in seguito all'utilizzo di un software perfettamente lecito (Cedega) in quanto il Warden Client lo categorizzava erroneamente come programma illecito. In risposta a questo inconveniente la Blizzard ha riattivato tutte le utenze erroneamente sospese ed ha regalato loro 20 giorni di gioco gratuito. La Blizzard, inoltre, ha più volte dichiarato che Warden non invia alcun tipo di informazione se non un segnale di violazione al server. Ad ogni modo, se questo fosse vero, non sarebbe stato possibile per la Blizzard distinguere i veri casi di violazione da quelli falsi generati dall'uso di Cedega.[senza fonte]

In quanto a comportamenti opinabili nel confronto della privacy dei suoi clienti la Blizzard risulta recidiva, infatti già nel 1998 essa fu accusata da una class action di analizzare e raccogliere informazioni dai computer degli utenti senza il loro esplicito consenso.

FreeCraft[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 giugno del 2003 la Blizzard inviò una diffida ufficiale per violazione del diritto d'autore agli sviluppatori di un progetto open source denominato FreeCraft, accusato di essere clone di Warcraft. Il progetto aveva la stessa struttura e gli stessi personaggi di Warcraft II, ma differenti musiche ed elementi grafici.

FreeCraft permetteva tra l'altro di utilizzare la grafica originale di Warcraft II previo inserimento del CD. I programmatori, tuttavia, decisero di abbandonare il progetto senza sfidare la Blizzard, anche se poco dopo si riorganizzarono e continuarono il loro lavoro su un progetto simile di nome Stratagus[27].

Molestie sessuali[modifica | modifica wikitesto]

In seguito a un'indagine durata due anni, nel luglio 2021 lo Stato della California ha mosso una causa legale nei confronti di Activision Blizzard, con le accuse di molestie sessuali e discriminazione nei confronti dei dipendenti di sesso femminile.[28][29] Nei documenti legali il dipartimento investigativo accusa l'azienda, e in particolare Blizzard Entertainment, di favorire un ambiente di lavoro basato sul silenzio implicito dove il trattamento sessista del genere femminile è accettato, con comportamenti come battute sullo stupro, abuso di alcolici, palpeggiamenti, discussione aperta di rapporti sessuali, catcalling e critiche sulla maternità.[28][29][30][31] Alcune vittime che ponevano resistenza alle molestie hanno lamentato svantaggi nel posto di lavoro, come il trasferimento forzato ad altri progetti.[29]

Battle.net Account[modifica | modifica wikitesto]

Blizzard Entertainment presentò nel 2008 un nuovo servizio denominato Blizzard Account, successivamente evoluto in Battle.net Account. Questo servizio permetteva agli acquirenti di prodotti originali Blizzard (specialmente StarCraft, Diablo II e WarCraft III) di scaricare i giochi acquistati senza la necessità di utilizzare alcun CD. In seguito all'evoluzione del servizio, gli attuali[quando?] Battle.net Account sono diventati il fulcro centrale di tutti i servizi offerti da Blizzard. World of Warcraft, Starcraft II, Diablo III ed ogni sito Blizzard (compreso lo Store) richiedono obbligatoriamente la creazione di questo nuovo tipo di account.

La Blizzard ha dichiarato l'intenzione di voler integrare al sistema Battle.net Account la funzionalità di Blizzard Level (cioè sistemi di achievement simili a quelli di Gamerscore) per tutti i suoi nuovi titoli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Company Profile, su Blizzard Entertainment. URL consultato il 21 agosto 2007 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2008).
  2. ^ (EN) Activision Blizzard, 2016 ANNUAL REPORT (PDF), su files.shareholder.com. URL consultato il 22 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2017).
  3. ^ (EN) Brandon Sheffield, E3 Exclusive: Blizzard Establishes Third Team, New Game Expected, su Gamasutra, 13 luglio 2007. URL consultato il 18 novembre 2015.
  4. ^ M. Abraham, UCLA Engineering Celebrates Accomplishments at Annual Awards Dinner, su engineer.ucla.edu, UCLA Henry Samueli School of Engineering and Applied Science, 6 novembre 2006. URL consultato il 22 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2009).
  5. ^ Blizzard Entertainment 10th Anniversary Celebration, su blizzard.com, Blizzard Entertainment. URL consultato il 22 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2002).
  6. ^ a b c d e f Blizzard Timeline, su blizzard.com, Blizzard Entertainment (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2001).
  7. ^ Ported by Blizzard Entertainment Inc., su mobygames.com, Mobygames. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2017).
  8. ^ (EN) The Making of The Lost Vikings - Intervista di Blizzard Insider a Mike Morhaime, su blizzard.com, 22 novembre 2002. URL consultato il 23 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
  9. ^ (EN) Classifica Videogiochi per PC più venduti negli USA nel 2008, su multiplayer.it, 18 ottobre 2008. URL consultato il 28 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2008).
  10. ^ Microsoft to buy video game maker Activision Blizzard in $68.7bn deal, in Financial Times. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  11. ^ a b c d A Decade of Blizzard, su pc.ign.com, IGN, 1º febbraio 2001. URL consultato il 7 luglio 2008.
    «Commodore 64 Battle Chess, Windows Battle Chess, Amiga Battle Chess II, Amiga Lord of the Rings, and Windows Shanghai were some of our early projects.»
  12. ^ a b c d Company Profile, su eu.blizzard.com, Blizzard Entertainment. URL consultato il 7 luglio 2008.
    «Prior to the release of Warcraft: Orcs & Humans, Blizzard served as a third-party developer, creating entertainment software for various platforms, including DOS, Macintosh, Sega Genesis, and Super Nintendo. The company's best-known titolos from this era include Rock 'n Roll Racing, The Lost Vikings, Blackthorne, and The Death and Return of Superman.»
  13. ^ Blizzard North: Condor and Diablo, su blizzard.com, Blizzard Entertainment (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2002).
  14. ^ Blizzard Postpones StarCraft: Ghost Indefinitely
  15. ^ (EN) Jason Ocampo, Eduardo Vasconcellos, Blizzcon 08: StarCraft II Split Into Three Games, su au.pc.ign.com, IGN, 10 ottobre 2008. URL consultato il 13 ottobre 2008.
  16. ^ Worldwide Invitational 2008
  17. ^ http://us.media.blizzard.com/232309/_images/en-US/splash.swf
  18. ^ (EN) Blizzard Postpones StarCraft: Ghost Indefinitely, su xbox.gamespy.com, 24 marzo 2006. URL consultato il 28 ottobre 2008.
  19. ^ Project Titan is confirmed - Blizzard's Next Gen MMO Titan Forums, su blizzmmo.com. URL consultato il 14 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2011).
  20. ^ Screenshot confirms that Diablo III is "Hydra", su wow.joystiq.com. URL consultato il 14 aprile 2011 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2011).
  21. ^ http://www.tomshw.it/cont/news/blizzard-cancella-titan-addio-a-sette-anni-di-sviluppo/59324/1.html, su tomshw.it (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2014).
  22. ^ Battle.net Friends list - Nuove opzioni in arrivo, su battlecraft.it, Battlecraft, 28 aprile 2010. URL consultato il 17 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2011).
  23. ^ Battle.net si integra con Facebook, su battlecraft.it, Battlecraft, 5 maggio 2010. URL consultato il 17 settembre 2010 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2010).
  24. ^ Ecco i Real ID di Battle.net, su battlecraft.it, Battlecraft, 5 maggio 2010. URL consultato il 17 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2010).
  25. ^ Ravenian, Real ID sui Forum, su battlecraft.it, Battlecraft, 7 luglio 2010. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2012).
  26. ^ Mike Morhaime scrive alla community, su battlecraft.it, Battlecraft, 9 luglio 2010. URL consultato il 17 settembre 2010 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2010).
  27. ^ (EN) Stratagus: Open Source Strategy Games - O'Reilly Media, su Linuxdevcenter.com, 15 luglio 2004. URL consultato l'11 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2011).
  28. ^ a b (EN) Shannon Liao, At Blizzard, groping, free-flowing booze and fear of retaliation tainted ‘magical’ workplace, su The Washington Post, 6 agosto 2021. URL consultato il 4 novembre 2021.
  29. ^ a b c (EN) California sues Activision Blizzard over alleged harassment, su BBC, 22 luglio 2021. URL consultato il 4 novembre 2021.
  30. ^ (EN) Maeve Allsup, Activision Blizzard Sued Over ‘Frat Boy’ Culture, Harassment, su Bloomberg News, 21 luglio 2021. URL consultato il 4 novembre 2021.
  31. ^ (EN) Activision Blizzard Sued By California Over Widespread Harassment Of Women, su Kotaku, 21 luglio 2021. URL consultato l'11 novembre 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN125714025 · ISNI (EN0000 0001 1124 8579 · LCCN (ENn98060183 · GND (DE1036623599 · BNF (FRcb140477303 (data) · NDL (ENJA001292928 · WorldCat Identities (ENlccn-n98060183