Cristallino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Diagramma schematico di un occhio umano

Il cristallino (pronuncia moderna: /kristalˈlino/; pronuncia aulica: /krisˈtallino/[1]) o lente[2] è un organo trasparente, situato all'interno del bulbo oculare. È una lente naturale dell'occhio che, insieme alla cornea, consente di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina. Ha il compito specifico di variare il potere di rifrazione del sistema ottico, cambiando la propria forma, per adattarlo alla distanza dell'oggetto da mettere a fuoco, tramite il processo dell'accomodazione.

Anatomia[modifica | modifica wikitesto]

Schema topografico

Il cristallino è una lente di forma biconvessa con un diametro medio di 10 mm e uno spessore assiale di 3–4 mm. Topograficamente vengono indicate una lente o faccia anteriore, una lente o faccia posteriore, più convessa rispetto alla precedente, ed un equatore. L'equatore è la circonferenza maggiore del cristallino, l'angolo di contatto fra le due facce; i punti centrali delle due facce sono denominati rispettivamente polo anteriore e polo posteriore, e sono uniti da una linea ideale denominata asse.

Il cristallino è posto nella zona anteriore del bulbo oculare, a circa 3,5 mm dal vertice della cornea e a 16 mm dalla fovea. La faccia anteriore confina con l'iride, limitando così con la zona polare, tramite la pupilla, la camera anteriore, e tramite il progressivo distanziamento dall'iride verso la zona equatoriale, la camera posteriore; la faccia posteriore è accolta nella fossa ialoidea, a contatto con la membrana ialoide dell'umor vitreo, mentre sull'equatore si inseriscono le fibre della apparato zonulare di Zinn.

Struttura costituita principalmente da tre elementi: capsula, epitelio sottocapsulare e parenchima.

Capsula[modifica | modifica wikitesto]

Struttura del cristallino. Gray's Anatomy, 1858

La capsula (chiamata anche cristalloide o sacco capsulare ) è la membrana continua che avvolge il cristallino. A scopo topografico si considerano una capsula anteriore, una capsula posteriore e la membrana pericapsulare. Lo spessore delle due porzioni è dissimile, maggiore anteriormente (20 μm circa), più sottile posteriormente (5 μm circa); varia inoltre la grandezza sulla stessa porzione, più sottile nelle zone polari e progressivamente più spesso verso l'equatore, fino a condensarsi nella membrana pericapsulare, dalla quale si distacca una sottile lamella, la lamella zonulare, sulla quale si inseriscono le fibre dell'apparato zonulare di Zinn, le quali rendono questa lamella leggermente irregolare.

Epitelio[modifica | modifica wikitesto]

L'epitelio sottocapsulare è una membrana composta da un singolo strato di cellule cuboidi. Ha funzione di regolazione omeostatica e rigenerativa fibrillare.

Parenchima[modifica | modifica wikitesto]

Costituito da fibre lenticolari immerse in una sostanza cementante, si distingue per una porzione interna e centrale (nucleo) e una porzione superficiale (strato corticale).

Fisiologia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'uomo il potere di rifrazione del cristallino nel suo ambiente naturale è approssimativamente di 20 diottrie. Il cristallino è flessibile, la sua curvatura è controllata dai muscoli ciliari ed è mantenuto in sospensione grazie all'apparato zonulare. Cambiando il suo grado di curvatura, oggetti a diversa distanza vengono messi a fuoco (questo processo è detto accomodazione). Con l'avanzare degli anni perde la sua capacità di accomodazione: dopo i 40 anni insorge la presbiopia, a causa della quale non si riesce a vedere bene da vicino se non si ricorre a una correzione adeguata. Inoltre, in età avanzata tende ad opacizzarsi (perde la sua trasparenza) e insorge la cataratta.

Il cristallino è costituito da particolari proteine trasparenti chiamate alpha-cristalline e beta-cristalline. Nell'adulto ha uno spessore di circa 5 mm e un diametro di 9 mm; tuttavia, questi parametri possono variare.

Le proteine sono sistemate in circa 20.000 livelli concentrici, con un indice di rifrazione (per le onde visibili) che può variare da 1,406 nei livelli centrali fino a 1,386 nella corteccia della lente più densa[3]. Questo gradiente ottico aumenta la potenza ottica della lente. La lente è inclusa nella borsa capsulare, mantenuta dalle zonule di Zinn.

Durante lo sviluppo fetale, lo sviluppo della lente è aiutato dall'arteria ialoide; negli adulti, la lente dipende completamente dall'umore acqueo e dall'umore vitreo per il nutrimento.

Disturbi[modifica | modifica wikitesto]

Cataratta in un occhio umano
  • La cataratta è una opacizzazione del cristallino che porta ad una visione sfocata.
  • L'ectopia lentis è una fuoriuscita o malposizionamento della lente rispetto alla sua sede normale.
  • La sclerosi nucleare è un cambiamento che si verifica nel centro della lente correlato all'età, molto comune nei cani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luciano Canepari, cristallino, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  2. ^ Anastasi et al., Trattato di anatomia umana, vol. 3, Milano, EdiErmes, 2006, p. 367.
  3. ^ Hecht, Eugene. Optics, 2nd ed. (1987), Addison Wesley, ISBN 0-201-11609-X. p. 178.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 36678 · LCCN (ENsh85034493 · GND (DE4003601-7 · BNE (ESXX534868 (data) · BNF (FRcb119648755 (data) · J9U (ENHE987007536083305171 · NDL (ENJA00571638