Questo articolo è stato rettificato dopo alcune segnalazioni e verifiche ulteriori. Zouheir era effettivamente al lavoro allo Stade de France venerdì 13 novembre e ha fornito il suo racconto degli eventi al Wall Street Journal. Ma non è stato lui a "respingere" uno dei kamikaze (come avevamo scritto all'inizio. Un giornalista dello stesso Wall Street Journal aveva condiviso l'articolo su Twitter affermando che Zouheir aveva bloccato materialmente l'attentatore suicida). Inoltre, è sconosciuta al momento la fede religiosa di Zouheir.
Ce ne scusiamo con i lettori
Zouheir venerdì notte lavorava come all'interno dello Stade de France, dove si giocava l'amichevole Francia-Germania. Non è stato lui a bloccare uno dei kamikaze vietandogli l'ingresso, ma ha raccontato al Wall Street Journal cosa è accaduto in quei minuti drammatici.
Durante la partita amichevole Francia-Germania, si è presentato al cancello D uno dei tre attentatori, con un regolare biglietto d'ingresso per lo stadio, dove sugli spalti 80mila spettatori erano pronti a seguire la partita. Gli addetti alla sicurezza avrebbero notato qualcosa di "strano", e hanno deciso di non farlo entrare, evitando così una strage certa all'interno dello stadio. Nella giacca, l'uomo nascondeva infatti un ordigno fatto di detonatori e bulloni.
Al momento del divieto, l'uomo è scappato correndo lungo Avenue Jules Rimet dove poco dopo si è fatto saltare in aria, uccidendo, insieme a lui, un'altra persona, un barista portoghese di 62 anni.
Gli altri due kamikaze dello stadio si sono fatti poi esplodere all'esterno del cancello H e vicino ad un McDonald's ferendo almeno 45 persone. Ai tifosi presenti all'interno dello stadio è stato impedito di uscire per motivi di sicurezza.