Report

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Report
Logo del programma
Altri titoliProfessione Reporter (1994-1996)
PaeseItalia
Anno1994 – in produzione
Genereinvestigativo
Edizioni30
Puntate492 (485 in prima serata + 7 speciali, al 21 aprile 2024)
Durata120 min
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreMilena Gabanelli (1994-2017)
Sigfrido Ranucci (dal 2017)
IdeatoreMilena Gabanelli
RegiaClaudio Del Signore
Casa di produzioneRai
Rete televisivaRai 2 (1994-1996)
Rai 3 (dal 1997)

Report è un programma televisivo italiano di inchieste giornalistiche, in onda in seconda serata su Rai 2 dal 1994 al 1996 e in prima serata su Rai 3 dal 3 settembre 1997, condotto da Milena Gabanelli fino al 28 novembre 2016 e da Sigfrido Ranucci dal 27 marzo 2017.

Il programma[modifica | modifica wikitesto]

Il programma, improntato sullo schema del rotocalco televisivo, nacque su Rai 2 come Professione Reporter e mantenne questo nome dal 1994 al 1996 in seconda serata. Dal 1997 il nome fu mutato in Report e approdò su Rai 3 in prima serata, con un budget di 10 milioni di lire a puntata.

Staff[modifica | modifica wikitesto]

Milena Gabanelli, conduttrice fino al 2016

L'autrice e conduttrice, fino al 28 novembre 2016, è stata la giornalista freelance Milena Gabanelli, il regista Claudio Del Signore; per due stagioni (1998-1999) Arturo Minozzi, i videogiornalisti sono: Giovanna Boursier, Michele Buono, Giovanna Corsetti, Giorgio Fornoni, Sabrina Giannini, Bernardo Iovane, Paolo Mondani, Sigfrido Ranucci, Piero Riccardi, Emilio Casalini, Giuliano Marrucci, Luca Chianca, Emanuele Bellano, Claudia Di Pasquale, Giorgio Mottola.

L'edizione del programma è a cura di Michele Ventrone. Chiara Baldassari ha collaborato fino alla sua morte, avvenuta improvvisamente nel 2005. In passato hanno fatto parte del programma anche i giornalisti Piero Giansanti e Paolo Barnard, autore di alcune delle inchieste più critiche verso i potentati economici della globalizzazione e verso Stati Uniti e Israele.

Il 28 novembre 2016 la conduttrice Milena Gabanelli abbandona il programma dopo vent'anni per dedicarsi ad altri progetti. La conduzione del programma è passata a Sigfrido Ranucci, già co-autore insieme alla Gabanelli, a partire dal 27 marzo 2017.[1]

Costi[modifica | modifica wikitesto]

Nella puntata trasmessa il 30 settembre 2013, la conduttrice ha reso noto i costi di produzione di ogni singola puntata, che ammontano a 180000 . Gabanelli ha riferito come ogni puntata faccia incassare alla Rai dalla pubblicità 190000  netti.[2]

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il metodo organizzativo di Report non ha modelli di riferimento nei network nazionali. Si basa su una forma di produzione che utilizza in parte i mezzi interni (nell'edizione e progettazione del programma) e in parte quelli esterni (la realizzazione delle inchieste), scavalcando la forma dell'appalto, pur mantenendone le caratteristiche. Questa razionalizzazione del lavoro rende il programma economicamente competitivo[senza fonte].

Caratteristica di Report è una produzione interna ridotta al minimo: al programma lavorano in tutto dieci persone, che fanno da supporto agli autori che realizzano le puntate e fanno da tramite fra essi e la Rai in tutti gli aspetti burocratici e di controllo sulla qualità dei contenuti.

Gli autori sono giornalisti freelance che autoproducono le loro inchieste (cioè le realizzano e montano con mezzi e a spese propri) con la supervisione dell'autore della trasmissione, e la vendono alla RAI senza l'intermediazione di società esterne[3]. L'abbattimento dei costi e la libertà di azione dei giornalisti permette di lavorare anche 3 o 4 mesi su ogni singola inchiesta.

Il programma è stato considerato da Vittorio Mannarino un modello vincente nel campo del giornalismo d'inchiesta[4].

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Aldo Grasso ha elogiato Gabanelli e il suo programma televisivo, in quanto rappresentava un «genere fondamentale per l'informazione», e allo stesso tempo «un genere sempre più negletto»: l'inchiesta. Ovvero «andare sul posto, testimoniare di cose concrete», «mostrare le cose direttamente» e «assumersene la responsabilità». Grasso ha sottolineato come la RAI sia «poverissima d'inchieste» e come il servizio pubblico non possa venir meno in un «genere che ne caratterizza la sostanza»[5].

Anni dopo, lo stesso Grasso divenne invece molto critico con la direzione di Sigfrido Ranucci, definendola «la tragicommedia del giornalismo complottista»[6].

La trasmissione è stata oggetto di querele da parte dei soggetti citati nelle inchieste. L'intenzione manifestata dalla RAI nel settembre 2009 di negare la tutela legale al programma ha comportato un effettivo rischio di sospensione del programma, a causa dei costi di cause civili delicate, come quelle in cui è stato coinvolto Report; da alcuni si è sostenuta l'opportunità di assumere Gabanelli direttamente in Rai[7].

In più occasioni Gabanelli ha rivendicato con orgoglio il fatto di non aver mai subito alcuna sconfitta in sede legale[3]. Tuttavia, di fatto in tribunale la Rai ha perso nell'occasione in cui si ritrovò a risarcire venticinquemila euro in sede civile per aver in questo suo programma effettuato un'intervista televisiva a un notaio mediante "riprese occulte" (cioè con telecamera accesa all'insaputa dell'intervistato, ignaro di essere registrato e del fatto che sarebbe stato mandato in onda).[8][9][10][11]

Nel giugno 2021 il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha condannato la Rai[12] a svelare le fonti usate dal programma per lavorare a un'inchiesta su un legale di area Lega Nord ritenuto vicino ad Attilio Fontana[13]. La sentenza è stata tuttavia oggetto di ricorso della Rai presso il Consiglio di Stato, il quale affermava[14] essere legittimo il diniego di accesso ai dati richiesti[15].

Casi controversi[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 aprile 2009, l'Associazione Italiana Nucleare ha inviato una dura lettera di protesta alla direzione RAI e alla Commissione Vigilanza Rai relativa ai contenuti della puntata di Report del 29 marzo 2009 sull'energia nucleare, intitolata L'Inganno, definendo la trasmissione "un esempio eclatante di disinformazione sulle tematiche dell'energia".[16] Nel dossier allegato alla lettera sono poi riportati decine di commenti tecnici sul contenuto della trasmissione che evidenziano come, nel suo svolgimento, "si sono veicolate affermazioni destituite di ogni fondamento scientifico".

Il 17 aprile 2017 andò in onda il reportage Che spettacolo!, in cui vennero analizzati investimenti effettuati dall'attore e regista premio Oscar Roberto Benigni nel rilancio degli Umbria Studios di Papigno, frazione di Terni. Il polo cinematografico fu successivamente acquisito da Cinecittà Studios, allora gestita dalla IGE di Luigi Abete, Aurelio De Laurentiis e Andrea Della Valle; la trasmissione evidenziava però come di lì a poco Cinecittà Studios sarebbe a sua volta tornata in mano allo Stato, che dunque si sarebbe accollato anche i debiti della precedente gestione degli Umbria Studios. Il giorno successivo alla messa in onda, Benigni e sua moglie Nicoletta Braschi querelarono Report per diffamazione[17]. Successivamente, nel 2023 ritirarono tale querela[18].

Nella medesima puntata andò in onda il servizio Reazioni avverse, riguardo alla sicurezza dei vaccini anti-papillomavirus e a presunti ritardi e disorganizzazioni nel sistema di farmacovigilanza e segnalazione degli effetti avversi. Anche qui il giorno successivo scoppiarono polemiche, con vari esperti (tra cui il virologo Roberto Burioni e l'allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin) che accusarono la trasmissione di mettere in dubbio l'efficacia comprovata del vaccino anti-HPV, facendo disinformazione senza un giusto contraddittorio[19]. A queste accuse, Sigfrido Ranucci replicò di non aver mai messo in dubbio l'efficacia dei vaccini, ma solo di aver evidenziato le carenze nel sistema di farmacovigilanza.

Nel 2021 alcuni parlamentari criticarono una puntata dedicata ai vaccini contro il COVID-19 soprattutto per una frase di Ranucci in cui definiva la terza dose di vaccino "Un business per le case farmaceutiche"[20][21].

Il caso Barnard[modifica | modifica wikitesto]

Il giornalista Paolo Barnard è stato autore di una controversa e discussa inchiesta contro la pratica del comparaggio farmaceutico, trasmessa l'11 ottobre 2001 ("Little Pharma & Big Pharma"[22]); successivamente, il 16 aprile 2004, Paolo Barnard, la RAI e Milena Gabanelli vengono citati in giudizio[23] presso il Tribunale Civile di Roma.[24] Barnard decide quindi di rendere nota la situazione, pubblicando nel febbraio 2008 una lettera aperta.[24] L'accusa è quella di essere stato abbandonato 2 volte di fronte alla causa civile, prima negandogli l'assistenza dei legali della RAI, poi avviando formalmente un'azione di messa in mora nei suoi confronti, sfruttando una clausola del contratto da lui sottoscritto[25]. Gabanelli ha risposto all'appello di Barnard attraverso il forum ufficiale di Report,[26] affermando che, in base alle istruzioni fornite dall'allora direttore generale RAI Cappon, i legali della RAI non avrebbero garantito assistenza legale in sede civile, ma solamente in sede penale. Ha inoltre dichiarato:

«... sono convinta della bontà della sua inchiesta e penso che alla fine ci sarà una sentenza favorevole. Ci credo al punto tale da aver firmato a suo tempo un atto (che lui possiede e pure il suo avvocato) nel quale mi impegno a pagare di tasca mia anche la parte sua in caso di soccombenza. Non saprei che altro fare.»

Da parte sua, Barnard ha replicato, sempre attraverso il forum di Report (in un thread oramai cancellato)[27], formulando nuove accuse e definendo “esistente solo nella fantasia della Signora Gabanelli” la lettera nella quale ella si assumerebbe l'onere di pagare personalmente l'eventuale pena pecuniaria di risarcimento. Sul forum di Report[28] prende vita una discussione che ospita interventi di Zanotelli,[29] Colombo[29] e Minoli[30]. In seguito alla chiusura della discussione operata dalla Redazione di Report poiché il forum era diventato un luogo di inaccettabili e volgari insulti, un gruppo di cittadini, sostenuto anche da Barnard, decide di redigere una lettera aperta[31] inviata a Report e ai Presidenti di Camera e Senato. Non ottenendo alcuna risposta dalle parti interessate, diffondono sul web una forte denuncia dell'accaduto: Censura Legale, i fatti, la storia[32].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Edizioni di Report.
Edizione Anno Rete televisiva Conduzione Periodo Puntate Regia
Inizio Fine
1997-1998 Rai 3 Milena Gabanelli 3 settembre 1997 4 maggio 1998 6 Claudio Del Signore
1998 24 settembre 1998 10 dicembre 1998 9
1999-2000 29 settembre 1999 14 giugno 2000 14
2000-2001 1º ottobre 2000 1º marzo 2001 16
2001-2002 29 settembre 2001 28 agosto 2002 16
2002-2003 24 settembre 2002 9 giugno 2003 15
2003-2004 16 settembre 2003 6 giugno 2004 15
2004-2005 10 settembre 2004 28 giugno 2005 14
2005-2006 16 ottobre 2005 4 giugno 2006 13
10ª 2006-2007 24 settembre 2006 3 giugno 2007 19
11ª 2007-2008 14 settembre 2007 1º giugno 2008 19
12ª 2008-2009 12 ottobre 2008 8 luglio 2009 20
13ª 2009-2010 11 ottobre 2009 6 giugno 2010 20
14ª 2010-2011 17 ottobre 2010 12 giugno 2011 18
15ª 2011-2012 23 ottobre 2011 13 maggio 2012 16
16ª 2012-2013 30 settembre 2012 19 maggio 2013 18
17ª 2013-2014 30 settembre 2013 2 giugno 2014 19
18ª 2014-2015 5 ottobre 2014 7 giugno 2015 21
19ª 2015-2016 11 ottobre 2015 5 giugno 2016 19
20ª 2016-2017 Milena Gabanelli Sigfrido Ranucci 10 ottobre 2016 5 giugno 2017 18
21ª 2017-2018 Sigfrido Ranucci 23 ottobre 2017 11 giugno 2018 20
22ª 2018-2019 22 ottobre 2018 16 giugno 2019 21
23ª 2019-2020 21 ottobre 2019 8 giugno 2020 21
24ª 2020-2021 19 ottobre 2020 14 giugno 2021 24
25ª 2021-2022 25 ottobre 2021 27 giugno 2022 28
26ª 2022-2023 7 novembre 2022 10 luglio 2023 27
27ª 2023-2024 8 ottobre 2023 in corso 19[33]

Programmazione[modifica | modifica wikitesto]

Edizione Rete televisiva Anno Stagione Programmazione Collocazione
L M M G V S D
Rai 3 1997-1998 estate-primavera Prima serata
1998 autunno
1999-2000 autunno-primavera
2000-2001 autunno-inverno
2001-2002 autunno-estate
2002-2003 autunno-primavera
2003-2004 estate-primavera
2004-2005 estate-estate
2005-2006 autunno-primavera
10ª 2006-2007
11ª 2007-2008 estate-primavera
12ª 2008-2009 autunno-estate
13ª 2009-2010 autunno-primavera
14ª 2010-2011
15ª 2011-2012
16ª 2012-2013
17ª 2013-2014
18ª 2014-2015
19ª 2015-2016
20ª 2016-2017
21ª 2017-2018
22ª 2018-2019
23ª 2019-2020
24ª 2020-2021
25ª 2021-2022 autunno-estate
26ª 2022-2023
27ª 2023-2024

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il programma di Milena Gabanelli, fin dall'inizio, è stata apprezzata per la qualità dei servizi, vincendo nel corso degli anni alcuni premi; fra gli altri, il programma si è aggiudicato l'edizione 2009 del premio giornalistico intitolato alla memoria di Luigi Barzini.

Nel 2016 il programma vince il Premio regia televisiva 2016 come Miglior trasmissione dell'anno[34].

Nel 2021 Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, riceve il Premio Flaiano di giornalismo televisivo[35].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F. Q., Report, prima puntata senza Milena Gabanelli. Il suo "in bocca al lupo" a Sigfrido Ranucci: "È grazie al lavoro dei miei colleghi se siamo un po' più liberi", su ilfattoquotidiano.it, il Fatto Quotidiano, 27 marzo 2017. URL consultato il 27 marzo 2017 (archiviato il 30 marzo 2017).
  2. ^ Dichiarazione rilasciata dalla conduttrice a seguito del reportage su Sabina De Camillis, su video corriere.it Archiviato il 3 ottobre 2013 in Internet Archive.
  3. ^ a b Report a rischio senza tutela legale? Milena Gabanelli a Radio Capital (10.09.09). URL consultato il 15 dicembre 2018 (archiviato il 22 ottobre 2014).
  4. ^ Report, un programma di successo | osservoeracconto Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive.
  5. ^ Aldo Grasso, «Ora e sempre Gabanelli», su video.corriere.it, Corriere della Sera - Televisioni, 17 novembre 2010. URL consultato l'8 dicembre 2010 (archiviato il 19 novembre 2010).
  6. ^ Aldo Grasso, «Report», quel teorema su Berlusconi nell’inchiesta di Ranucci, su Corriere della Sera, 1º febbraio 2022. URL consultato il 28 giugno 2022 (archiviato il 28 giugno 2022).
  7. ^ Report Il vero significato della polemica su Milena Gabanelli in Rai, su report.rai.it. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2017).
  8. ^ Economy Magazine, Per la Cassazione illecite le riprese occulte di Report, di Federico Unnia, 8 agosto 2018
  9. ^ MisterLex, Corte di Cassazione, sez. I Civile, Ordinanza n.18006 del 09/07/2018
  10. ^ Studio Previti, Report, Rai condannata a risarcire professionista per riprese occulte, di Avv. Flaviano Sanzari
  11. ^ FederPrivacy, La Rai condannata a risarcire professionista per riprese occulte, 10 luglio 2018
  12. ^ Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sentenza n. 07333/2021 reg.prov.coll. - n. 00198/2021 reg.ric. del 18/06/2021
  13. ^ Il Fatto Quotidiano, Il Tar del Lazio condanna Report: “Concedere accesso agli atti all’avvocato leghista”. Ranucci: “Non sveleremo le nostre fonti”, 19 giugno 2021
  14. ^ Consiglio di Stato, Sentenza n. 02655/2022reg.prov.coll. n. 06876/2021 reg.ric. del 24 marzo 2022
  15. ^ Il SOle 24 Ore, [Report non deve più svelare gli atti - Ribaltata la decisione del Tar Lazio], di Francesco Machina Grifeo, 13 Aprile 2022
  16. ^ I commenti dell'Associazione Italiana Nucleare Archiviato l'11 agosto 2013 in Internet Archive., 6 aprile 2009 (accesso 28 maggio 2016).
  17. ^ Report, Bufera sul vaccino anti-Hpv e il finanziamento allo spettacolo. Benigni querela - Politica, in ANSA.it, 18 aprile 2017. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato il 19 aprile 2017).
  18. ^ Roberto Benigni ritira la querela contro "Report", su la Repubblica, 28 febbraio 2023. URL consultato il 30 settembre 2023.
  19. ^ Report e i vaccini contro il papilloma virus, su Il Post, 18 aprile 2017. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato il 19 aprile 2017).
  20. ^ Rai, Pd e Forza Italia accusano Report: "Ha trasmesso un servizio che supporta le tesi di No Vax e No Green Pass". Interrogazione a Fuortes, su la Repubblica, 2 novembre 2021. URL consultato il 30 settembre 2023.
  21. ^ Report (e Rai3) travolta dalle polemiche sui vaccini, su Oggi - Video, 3 novembre 2021. URL consultato il 30 settembre 2023.
  22. ^ Il marketing del farmaco, su rai.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato il 19 giugno 2019).
  23. ^ Atti processuali, su pdfdownload.org (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2012).
  24. ^ a b Reset, Censura Legale - Una Storia Italiana!, su reset-italia.net. URL consultato il 1º dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  25. ^ La clausola oggetto del dibattito prevede un diritto di manleva esercitabile da RAI Spa nei confronti del giornalista in caso di condanna definitiva pronunciata dal Tribunale. Sostanzialmente, se il verdetto del procedimento civile dovesse essere sfavorevole, RAI e Report potranno rivalersi economicamente sullo stesso Barnard.
  26. ^ Report.it - Forum, su forum.rai.it (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2008).
  27. ^ redprimrose.wordpress - Barnard risponde alla Gabanelli, su redprimrose.wordpress.com. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato il 30 marzo 2019).
  28. ^ Report.it - Questione Barnard [collegamento interrotto], su forum.rai.it.
  29. ^ a b Alex Zanotelli e Gherardo Colombo, La censura c'è - 15-3-08, su megachip.info, 15 marzo 2008. URL consultato il 31 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2008).
  30. ^ Report.it - Intervista Minoli, su usalamente.altervista.org (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2011).
  31. ^ Polinux.altervista.org - Lettera aperta dei cittadini, su polinux.altervista.org (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2008).
  32. ^ Polinux.altervista.org - Censura Legale, i fatti, la storia, su polinux.altervista.org (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2010).
  33. ^ Al 21 aprile 2024.
  34. ^ Premio TV 2016: tutti i vincitori, su davidemaggio.it, 20 giugno 2016. URL consultato il 21 giugno 2016 (archiviato il 15 agosto 2016).
  35. ^ Isabella Insolia, Premi Flaiano 2021: tutti i premiati della 48ª edizione, su Shockwave, 21 giugno 2021. URL consultato il 28 giugno 2022 (archiviato il 4 aprile 2022).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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