Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

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Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
AbbreviazioneECDC
TipoAgenzia dell'Unione europea
Fondazione2005
Scopocontrollo delle malattie infettive
Sede centraleBandiera della Svezia Solna
DirettoreBandiera dell'Austria Pamela Rendi-Wagner
Sito web

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC, da European Centre for Disease Prevention and Control) è un'agenzia indipendente dell'Unione europea con lo scopo di rafforzare le difese dei paesi membri dell'Unione nei confronti delle malattie infettive.

Il centro, istituito nel maggio 2005, ha sede a Solna (contea di Stoccolma) in Svezia.

L'ECDC nel corso di un periodo di tempo relativamente limitato è riuscito a compiere buoni progressi nella creazione di una rete di sorveglianza delle malattie infettive in Europa e nella diffusione delle informazioni relative.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel contesto dell'Unione europea, assieme all'integrazione ed all'apertura delle frontiere, la cooperazione nell'ambito della salute e della prevenzione delle malattie sta diventando sempre più importante. Infatti, l'idea di creare una sorta di Centro di coordinamento, a livello europeo, era già sorta a numerosi esperti ma, a causa del pericoloso diffondersi della sindrome SARS nel 2003, l'idea divenne presto realtà, a tempo di record; infatti, la Commissione europea presentò una bozza legislativa nel luglio 2003,[1] e solamente due anni dopo, nel maggio 2005, il centro aprì i battenti.[2]

Direttori
Nome Nazionalità Mandato
Zsuzsanna Jakab Bandiera dell'Ungheria Ungheria 2005–2010
Marc Sprenger Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 2010–2015
Andrea Ammon Bandiera della Germania Germania 2015–2024
Pamela Rendi-Wagner Bandiera dell'Austria Austria 2024-attuale

Struttura organizzativa[modifica | modifica wikitesto]

Il Centro è guidato da un direttore, che deve relazionare il suo operato a un consiglio d'amministrazione (Management Board), composto da rappresentanti nominati dagli Stati membri. Il direttore è affiancato da un Gruppo consultativo (Advisory Forum), composto sempre da autortà scientifiche inviate dagli Stati membri, che lo consiglia sull'orientamento da dare al lavoro di studio e ricerca del centro e che si riunisce almeno 4 volte l'anno. L'altro organo di gestione è il Comitato di verifica (Audit Committee) che riunendosi 2 volte l'anno aiuta il direttore nella sorveglianza interna del centro.[3]

La struttura organizzativa interna è composta da cinque unità:

  • Scientific Methods and Standards
  • Disease Programmes Unit
  • Public Health Functions
  • Digital Transformation Services Unit
  • Resource Management Services

oltre all'Eurosurveillance Editorial Office.[4]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

L'ECDC pubblica numerosi rapporti di natura scientifica e tecnica riguardanti l'analisi e la prevenzione delle malattie infettive.

Nel giugno 2007, l'ECDC ha dato il via al primo Annual Epidemiological Report on Communicable Disease in Europe (AER). Esso contiene una considerevole quantità di statistiche e dati riguardanti le 49 malattie più diffuse nell'ambito europeo. Questi dati provengono da una monitorizzazione accurata di 25 stati membri dell'Unione europea, più Norvegia ed Islanda.[5]

Eurosurveillance[modifica | modifica wikitesto]

Eurosurveillance è una pubblicazione di natura scientifica a revisione paritaria riguardante l'epidemiologia, la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive, fondata nel 1995 e pubblicata dall'ECDC fin dal marzo del 2007. La rivista è pubblicata su internet e il suo contenuto è fornito con accesso libero (open access); gli articoli riguardano le malattie infettive prevalentemente da un punto di vista europeo, anche se sono presenti articoli di autori extra europei. I precedenti bollettini settimanali e pubblicazioni mensili sono stati unificati, divenendo un unico giornale-pubblicazione scientifico.[6]

Stati membri[modifica | modifica wikitesto]

La rete dell'ECDC comprende i seguenti stati:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Mieux protéger l'Europe contre les menaces pour la santé: la Commission propose la création d'un Centre européen de prévention et de contrôle des maladies, su ec.europa.eu, 23 luglio 2003. URL consultato il 13 novembre 2021.
  2. ^ REGOLAMENTO (CE) N. 851/2004DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, del 21 aprile 2004, con il quale si crea un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, su eur-lex.europa.eu, 21 aprile 2004. URL consultato il 13 novembre 2021.
  3. ^ (EN) Governance, su ecdc.europa.eu. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) ECDC's organisational structure, su ecdc.europa.eu. URL consultato il 13 novembre 2021.
  5. ^ (EN) Annual Epidemiological Reports (AERs), su ecdc.europa.eu. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  6. ^ (EN) Europe's journal on infectious disease surveillance, epidemiology, prevention and control, su eurosurveillance.org. URL consultato il 13 novembre 2021.
  7. ^ (EN) EU partners, su ecdc.europa.eu. URL consultato il 13 novembre 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN143756134 · ISNI (EN0000 0004 1791 8889 · LCCN (ENno2006052147 · GND (DE6065866-6 · BNE (ESXX4591004 (data) · BNF (FRcb16144007c (data) · J9U (ENHE987007594503805171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006052147