Cronaca

Bug di Immuni, per giorni alcuni utenti non protetti dall’app contro il Covid-19

Scoperto da "Repubblica" e confermato dal governo un errore che colpisce il sistema in alcuni modelli di smartphone e versioni di Android: salta il controllo che serve a verificare se c’è stato un contatto a rischio tra l’utente e una persona rilevata positiva al virus. Presto un aggiornamento che corregge la falla
 

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Un bug di Immuni impedisce ad alcuni utenti di essere correttamente protetti da quest’app, che dovrebbe avvisare quando si è entrati in contatto con una persona contagiata dal coronavirus. Una falla confermata dal dipartimento all'innovazione della presidenza del Consiglio, già al lavoro per correggere, in tempi stretti, la falla con un aggiornamento dell'app.
 
Come funziona il bug Immuni
Il bug, quando si verifica, blocca a tratti i “controlli esposizione”. Controlli che l’app dovrebbe fare una o più volte al giorno per verificare se c’è stato un contatto a rischio tra l’utente e una persona rilevata positiva (purché anche questa dotata di Immuni). È grazie al controllo che può mostrare la notifica che avvisi dell’avvenuto contatto a rischio, suggerendo in questo caso di contattare il proprio medico. Senza controlli, quindi, l’app smette di proteggere.
Il bug si è manifestato su un cellulare in uso a Repubblica (Samsung S10) e ha bloccato i controlli per undici giorni fino al 12 settembre, giorno in cui li ha ripresi in automatico.
 
La soluzione al bug
Dal dipartimento dell’innovazione presso la presidenza del Consiglio, che gestisce l’app, fanno sapere di essere al corrente del bug. E che questo si presenta su alcuni modelli (Huawei ad esempio) e versioni di Android; ma non è possibile sapere di preciso su quanti e quali per via delle protezioni adottate nell’app a tutela della privacy degli utenti.
Il bug non blocca del tutto i controlli ma li rende più diradati. Nel nostro caso ha creato ben undici giorni di buco.
La soluzione è vicina: con un aggiornamento dell’app che arriverà nelle prossime ore o giorni.
 
Che deve fare l’utente per rimediare
Gli utenti possono quindi controllare sul Google Play Store non appena diventa disponibile la nuova versione di Immuni e accertarsi di installarla.
Nel frattempo, bisognerebbe controllare se il bug ha colpito anche la nostra app.

È sufficiente scrivere “notifiche di esposizione” sul motore di ricerca di Android, da qui cliccare sulla voce per entrare nell’opzione sotto le “impostazioni” del sistema. Clic quindi sulla voce “Controlli esposizione”. Se ci sono buchi di giorni nei controlli, siamo anche noi vittime del bug. Teniamone conto nel considerare il fattore di protezione dell’app verso contatti a rischio che possiamo avere avuto.

Forse è a causa di questo bug che alcuni utenti, pur essendo rimasti vicini a lungo ad altri utenti Immuni positivi al virus, non sono stati avvisati dall’app. Le cronache riportano un caso simile a metà agosto, di alcune amiche bresciane.

Va tenuto conto che qualunque app o software tende a contenere errori, che possono manifestarsi – come in questo caso – solo su particolari configurazioni hardware e software. Il rischio è aumentato dall’estrema variabilità tecnologica del mondo Android.

La buona notizia, inoltre, è che il bug è sta già per essere risolto. Non si può dire che infici quindi la validità generale del progetto nazionale Immuni, sostenuto ancora ieri da Walter Ricciardi, medico consulente del ministro Roberto Speranza e rappresentante italiano per l’Organizzazione mondiale della sanità.

In un tweet, commentando l’aumento dei contagi, ha scritto “importantissimo ora scaricare app #immuni per facilitare il contact tracing e limitare immediatamente i focolai epidemici, altrimenti dovrà essere fatto manualmente e si corre il rischio di perdere il controllo”