Kohlberg Kravis Roberts

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KKR & Co. L.P.
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Il quartiere generale di New York, al 30 Hudson Yards
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valoriNYSE: KKR
ISINUS48248M1027
Fondazione1976
Fondata daJerome Kohlberg
Henry R. Kravis
George R. Roberts
Sede principaleNew York
SettorePrivate Equity
Fatturato$ 20,64 miliardi (2021)
Utile netto$ 794 milioni (2017)
Dipendenti1 600 (2021)
Sito webwww.kkr.com/

KKR & Co. L.P. (precedentemente conosciuta come Kohlberg Kravis Roberts & Co.) (NYSE: KKR) è un operatore internazionale di private equity, specializzato nel segmento di leveraged buyout, con sede a New York. Dalla sua fondazione la società ha completato oltre 400 miliardi di dollari in transazioni nel settore del private equity. La prima operazione nel 1977 con l'acquisizione di AJ Industries.

Dal luglio 2010 è quotato alla Borsa di New York.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Mentre gestiva il dipartimento di finanza aziendale per Bear Stearns negli anni '60 e '70, Jerome Kohlberg jr., e successivamente Henry R. Kravis e George Roberts, completarono una serie di quelli che descrissero come investimenti "fatti per il rotto della cuffia".[1] Presero di mira le imprese a conduzione familiare, molte delle quali erano state fondate negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, che stavano affrontando problemi di successione. Molte di queste aziende non avevano un'uscita praticabile per i loro fondatori perché erano troppo piccole per essere rese pubbliche e i fondatori erano riluttanti a vendere ai concorrenti. [2][3]

Henry Kravis parla al World Economic Forum nel 2009

I tre banchieri di Bear Stearns realizzarono una serie di acquisizioni tra cui Stern Metals (1965), Incom (una divisione di Rockwood International, 1971), Cobblers Industries (1971) e Boren Clay (1973). E poi Thompson Wire, Eagle Motors e Barrows attraverso il loro investimento in Stern Metals.[3] Nonostante una serie di investimenti di grande successo, quello di 27 milioni di dollari in Cobblers finì in bancarotta.[4][5]

Nel 1976, si erano accumulate tensioni tra Bear Stearns e Kohlberg, Kravis e Roberts, che portarono alla nascita di Kohlberg Kravis Roberts & Co.[6] In particolare, il dirigente di Bear Stearns Cy Lewis aveva rifiutato ripetute proposte per formare un fondo di investimento dedicato all'interno di Bear Stearns.[7]

La nuova KKR completò la sua prima acquisizione con AJ Industries nel 1976.[8] KKR raccolse il capitale da un piccolo gruppo di investitori tra cui la Hillman Company e la First Chicago Bank.[9][10] Nel 1978, con la revisione dei regolamenti ERISA, il nascente KKR riuscì a raccogliere il suo primo fondo istituzionale con oltre 30 milioni di dollari di impegni degli investitori.[11] Nel 1981, KKR ampliò la sua base di investitori dopo che il fondo pensione pubblico dell'Oregon State Treasury aveva investito nell'acquisizione da parte di KKR del rivenditore Fred Meyer, Inc. L'Oregon State rimase un investitore attivo nei fondi KKR.[12][13]

Nel 1979 KKR completò una rischiosa acquisizione (380 milioni di dollari) da pubblico a privato con leva finanziaria di un grande conglomerato Houdaille Industries, noto produttore di macchine utensili, tubi industriali, paraurti cromati per auto ed ammortizzatori torsionali viscosi. Ben presto si concluse con un clamoroso fallimento, lo scioglimento dell'azienda vecchia di mezzo secolo e la perdita di migliaia di posti di lavoro, anche se i creditori guadagnarono.[14]

Nel 1987 si dimette Jerome Kholberg jr: ha 61 anni e in seguito fonda la sua società di private equity, la Kohlberg & Co.

RJR Nabisco e TXU Corporation[modifica | modifica wikitesto]

Tra le operazioni effettuate è anche compreso il leveraged buyout di RJR Nabisco, del 1989, ai tempi il più grande buyout nella storia. Inoltre nel 2007 la società è stata artefice dell'acquisizione della TXU, che è il più grande buyout compiuto. Nel febbraio 2019 KKR ha acquisito la società di media tedesca Tele München Gruppe.[15] Sempre nello stesso mese, KKR ha rilevato il distributore cinematografico tedesco Universum Film GmbH.[16] Nell'agosto 2019 ha acquisito Arnott's, la società di snack australiana della Campbell Soup Company, per 2,2 miliardi di dollari.[17] Sempre nello stesso mese è diventato il maggiore azionista del gruppo media tedesco Axel Springer, pagando 3,2 miliardi di dollari per una quota del 43,54%.[18]

Investimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Antoine Gara, Gentlemen At The Gate: With Trillions Pouring In, KKR And Its Peers Must Build Up Rather Than Break Up, in Forbes. URL consultato il 15 aprile 2020.
  2. ^ (EN) Marie Beaudette, KKR Founder Jerome Kohlberg Dies at 90, in The Wall Street Journal, 1º agosto 2015. URL consultato il 15 aprile 2020.
  3. ^ a b (EN) Private Equity » Private equity, history and further development, su blogs.harvard.edu. URL consultato il 15 aprile 2020.
  4. ^ Bryan Burrough, Barbarians at the Gate, New York, Harper & Row, 1990, pp. 133-136
  5. ^ (EN) George Anders, Merchants of Debt: KKR and the Mortgaging of American Business, Beard Books, 2002, p. 78, ISBN 978-1-58798-125-8.
  6. ^ (EN) Adam Baldwin, Heroes and Villains of Finance: The 50 Most Colourful Characters in The History of Finance, John Wiley & Sons, 2015, ISBN 978-1-119-03900-6.
  7. ^ (EN) Sicelo Nkambule, A Pursuit of Wealth, Nathan Eli, 2014, ISBN 9781312206557.
  8. ^ (EN) Peter Lattman, KKR -- a Q&A With Pioneers in M&A, in The Wall Street Journal, 5 novembre 2009. URL consultato il 15 aprile 2020.
  9. ^ (EN) Henry Hillman, Who Helped Fund KKR, Kleiner Perkins, Dies at 98, in Bloomberg, 15 aprile 2017. URL consultato il 15 aprile 2020.
  10. ^ (EN) Robert J. lcognomeMcCartney, KKR BETS ITS MONEY ON THE BANKS, in Washington Post, 24 aprile 1991. URL consultato il 15 aprile 2020.
  11. ^ Bryan Burrough, Barbarians at the Gate, New York, Harper & Row, 1990, pp. 136-140
  12. ^ (EN) Kara Scannell, Kohlberg Kravis Is in Talks To Sell a Stake to Investors, in The Wall Street Journal, 4 ottobre 2002. URL consultato il 15 aprile 2020.
  13. ^ (EN) Fred Meyer stock offering seen as KKR divestiture strategy, su bizjournals.com. URL consultato il 15 aprile 2020.
  14. ^ (EN) Max Holl, How To Kill A Company, in The Washington Post, 23 aprile 1989. URL consultato il 26 maggio 2022.
  15. ^ (EN) Tele München Gruppe sold investment company KKR, su deadline.com, febbraio 2019.
  16. ^ (EN) Universum Germany KKR film distributor vice hateful eight, su deadline.com, febbraio 2019.
  17. ^ (EN) Campbell confirms sale of australian snacks unit Arnott's to KKR for 2,2 billion, su reuters.com, 9 agosto 2019.
  18. ^ (EN) KKR becomes Axel Springer's biggest shareholder, in Reuters, 26 agosto 2019. URL consultato il 9 settembre 2019.
  19. ^ Kkr sottoscrive bond da 50 milioni di Qui! Group - MilanoFinanza.it, su milanofinanza.it. URL consultato il 28 febbraio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN135010113 · ISNI (EN0000 0001 0690 2820 · LCCN (ENn92002190 · GND (DE10165137-5 · J9U (ENHE987007442913205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n92002190