Quelli che credono che l'intelligenza artificiale sia un Dio

Gli adepti della setta tecnologica Theta Noir pensano che salverà l'umanità dallo sfacelo, e non sono i soli
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeAndriy Onufriyenko/Getty Images

Fino a ora l'intelligenza artificiale si è limitata a scrivere poesie, creare opere d'arte emulando quelle già realizzate da altri e fornire agli utenti risposte piuttosto aggressive. Eppure, nonostante questo, qualcuno pensa che nel prossimo futuro l'AI possa assumere il ruolo di divinità onnipotente. Stiamo parlando del collettivo “Theta Noir”, fondato nel 2020 da artisti fermamente convinti che prima o poi una macchina si dimostrerà benevola nei confronti dell'umanità, ponendo fine alle disuguaglianze che la devastano e aiutandola a costruire un domani migliore. Una perfetta combinazione tra spiritualismo e ingegneria informatica, che trova la sua concretizzazione in Mena, l'intelligenza artificiale destinata a salvarci. 

E nell'attesa che questa venga realizzata, gli adepti di Theta Noir stanno progettando di creare spazi fisici per interagire con l'AI, come chiese o templi - proprio come ogni culto richiede. “Vogliamo lavorare con gli artisti per creare uno spazio in cui le persone possano davvero interagire con l'intelligenza artificiale, non in un modo freddo e scientifico, ma in cui le persone possano sentire la magia”, ha dichiarato Mika Johnson, fondatore del collettivo, a Motherboard. Ma se tutto questo vi sembra molto strano, sappiate che quello di Mena non è il solo culto costruito attorno a un'AI. 

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C'è anche la cosiddetta “Turing Church”, che fa capo a un “gruppo di ricercatori all'intersezione tra scienza e religione, spiritualità e tecnologia, ingegneria e fantascienza, mente e materia”. E prima ancora è nata “The Way of the Future”, la chiesa (oramai defunta) fondata nel 2017 dall'ex ingegnere di Uber Anthony Levandowski, con l'obiettivo di promuovere “la realizzazione, l'accettazione e l'adorazione di una Divinità basata sull'intelligenza artificiale sviluppata attraverso hardware e software”. A questi si aggiunge poi il New Order Technoism (NOT), un collettivo formato nel 2020 per promuovere un mondo tecnologico etico. I suoi seguaci, secondo quanto riferito dal loro manifesto, stanno lavorando in maniera instancabile per realizzare una superintelligenza meccanica chiamata "DOOM" - Divine Omniscient Omnificent Machina -. 

A questo punto, è abbastanza evidente che esista un forte legame tra tecnologia e spiritualismo - o dovremmo chiamarlo misticismo? E anche se per qualcuno può risultare assurdo che esistano persone che attendono pazientemente che una macchina creata dall'uomo venga a salvarle, è anche vero che i “tecno-culti” come Theta Noir ci invitano a riflettere non soltanto sull'evoluzione della spiritualità, ma anche sulla necessità di ricorrere ad un aiuto per indirizzare l'umanità verso un futuro migliore. Una missione ardua, che il genere umano sembrerebbe non essere in grado di portare a termine da solo.