Attenti agli Autovelox nascosti nei paletti!

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Indagine iniziale: 22/4/2004. Ultimo aggiornamento: 15/8/2005.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:

Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito

English abstract (il resto è in italiano)

Beginning in April 2004, Italian mailboxes were flooded with an e-mail claiming that Italian speed cameras were being hidden inside short black-and-yellow pillars. "Evidence" for this claim was provided in the form of digital photographs of the devices.

This claim is false. The photographs actually show a Swiss speed camera, as suggested by the Swiss registration plate of the van and confirmed by the Swiss website Ticinonline.

Links with further information (mostly in Italian) are provided below.

Il testo dell'appello

L'appello non ha un testo standard: qui sotto ne riporto alcuni esempi. Il concetto di base, tuttavia, è sempre lo stesso: sarebbero in circolazione in Italia degli Autovelox nascosti dentro paletti gialli e neri. Alcune versioni dell'appello affermano specificamente che sono in uso tra Verona e Desenzano e sulla Brennero tra Affi e Rovereto. L'appello è accompagnato da alcune foto che mostrano uno dei paletti infami.

ATTENZIONE

Attenzione, se li vedete in tempo rallentate:

Questi sono i nuovi radar per il controllo delle velocità :

Paletto NERO a strisce gialle!

 

Attenzione, se li vedete in tempo rallentate:
Questi sono i nuovi radar per il controllo delle velocità : Paletto NERO a
strisce gialle!
Sono già presenti sull'A4, tra Verona e Desenzano e sulla Brennero tra Affi
e Rovereto...(QUELLI VISTI)

 

SE LI VEDETE IN TEMPO.... RALLENTATE

Questi  sono i nuovi radar per il controllo delle velocità :

COLONNA  NERA a strisce GIALLE!

 

Informazione  DA DIVULGARE
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>  Attenzione, se li vedete in tempo rallentate!!!
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>  Questi sono i nuovi radar per il controllo delle velocità :
>    - paletto NERO a strisce gialle!
>   Un mio amico ha preso 180 euro di multa e 5 punti in meno

Le foto allegate all'appello

[foto di avvicinamento al presunto autovelox]

radar_2.jpg

[paletto presunto autovelox visto da vicino]

radar_4.jpg

Datazione e origini

L'appello ha iniziato a circolare in Italia intorno a fine aprile 2004.

Perché è una bufala

E' un Autovelox svizzero, non uno italiano, come rivelato dalle foto stesse e da un articolo svizzero che riporta le medesime foto.

L'esame delle foto già da solo basterebbe a dare chiare indicazioni che non si tratta di un Autovelox italiano. La ragione è semplice: guardate la targa del furgone, dal quale si dipartono vistosamente i fili che portano al paletto giallo e nero: è una targa svizzera (BE 323669, dove "BE" indica il Cantone di Berna), e c'è anche un bell'adesivo CH. Che cosa ci farebbero le forze di polizia italiane appostate dentro un furgone svizzero?

La smentita definitiva all'ipotesi che si tratti di un Autovelox italiano viene dalla segnalazione di un lettore (a.braga), che ha scovato un articolo del sito svizzero Ticinonline, che mostra le medesime foto e il cui testo conferma che si tratta di un "Autovelox" usato dalla polizia bernese ma non in uso nel Canton Ticino.

Cito infatti dall'articolo, che è tuttora disponibile online ma che ho archiviato per sicurezza (PDF, 220K):

"La polizia, in Svizzera, risponde [agli automobilisti attrezzati con dispositivi antiradar] con dei radar camuffati da colonnina a strisce giallonere. Sono i radar mobili dell'ultima generazione e già vengono utilizzati dalla polizia bernese. 'L'apparecchio funziona bene. Qualche anno fa ce n'era addirittura uno nascosto in un cassonetto dei rifiuti', ci spiega Alvaro Franchini, responsabile della sezione tecnica polstrada di Camorino [...] 'In Ticino comunque non li usiamo - ci spiega ancora Alvaro Franchini - già ne abbiamo abbastanza, di lavoro. Di camuffamento non ne facciamo. Abbiamo il radar con il blocco, quello senza il blocco, la civetta o il veicolo di pattuglia. Basta così".

Inoltre un lettore del Servizio Antibufala ha trovato una terza immagine intermedia, è descritta (insieme alle altre foto presenti nell'appello) come "Die neuesten Schikanen der Radarüberwachung in der Schweiz (echte Bilder)". ll riferimento a Schweiz ("Svizzera" in tedesco) indica chiaramente il paese in cui sono state scattate le foto.

[immagine intermedia non presente nell'appello]

In questa terza foto (che non sembra essere l'unica aggiuntiva, a giudicare dalla numerazione nei nomi dei file) purtroppo non si scorgono bene le scritte sul cartello stradale verde (a sinistra), che avrebbero potuto consentire di localizzare con precisione il luogo di ripresa delle foto. Tuttavia un lettore svizzero (rodri) mi conferma che si tratta effettivamente di un apparecchio "testato con successo appena fuori dalle gallerie del Canton Berna", per cui è probabile che si tratti dello sbocco di una galleria autostradale di quella regione.

Comunque sia, la foto non è ambientata in Italia. Questo non vi deve indurre però a ignorare il buon senso e correre in auto!

Origine e datazione delle foto

Da un lettore svizzero (ainvernizzi) ricevo questa segnalazione:

"il furgone e le colonnine SOS sono certamente svizzere [...]. Ho ricevuto le immagini (3) per email la prima volta il 30 di marzo [2004] [...] In una sono ancora presenti intatti i dati exif, dai quali si può dedurre che l'immagine è stata scattata il 17 febbraio scorso"

I dati indicano che la fotocamera è una Canon EOS 10D e che la foto è stata scattata alle 15:43:28 del 17 febbraio 2004.

Per i più curiosi, lo stesso lettore segnala che esiste, come riportato in un sito svizzero,

"un numero di telefono a pagamento, presso il quale richiedere il nome del proprietario dell'autovettura (in Svizzera la targa è intestata, appartiene al proprietario e non all'autovettura come in Italia ad esempio)"

Volendo, quindi, si potrebbe anche risalire all'intestatario della targa del furgone.

Lo stesso lettore nota anche che

"c'è un sito che raccoglie immagini di attuali radar rilevatori della velocità presenti sulle strade elvetiche"

Commenti, critiche o segnalazioni?

Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!