CRONACA
Da Verona una operazione della Guardia di finanza che si è estesa
in tutta Italia. Viaggi, impianti stereo e pc, ma anche vini pregiati
Bufera sui medici per i regali
70 indagati, 3000 nel mirino
Glaxo sotto accusa, accertamenti in ospedali
istituti e aziende sanitarie locali
dal nostro inviato ROBERTO BIANCHIN

VERONA - Anche quando non era Natale c'erano dei bei regali, viaggi, libri, computer, impianti stereo, per quei medici che prescrivevano ai loro pazienti i farmaci di quella nota casa farmaceutica invece di quelli delle aziende concorrenti. Troppi regali, troppe ricette con quel marchio, quello della Glaxo, una delle più importanti multinazionali di prodotti farmaceutici, hanno insospettito gli inquirenti che hanno incominciato ad indagare. E' nata così l'"Operazione Giove" condotta dal Nucleo di polizia tributaria del Veneto della Guardia di Finanza, su disposizione del procuratore capo di Verona Guido Papalia e del suo sostituto Antonio Condorelli, che ha portato a indagare in tutta Italia per "corruzione e comparaggio" una settantina di persone, tra cui trenta medici e quaranta informatori farmaceutici della Glaxo.

Ma le persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta, sono quasi tremila in molte regioni: oltre a medici e informatori, farmacisti, operatori sanitari, dirigenti di aziende, istituti ed enti ospedalieri. Sono stati perquisiti centinaia di studi medici e di uffici in varie città e sequestrati migliaia di documenti, di computer e floppy disk.

La Glaxo, dove venerdì scorso gli uomini della Finanza hanno sequestrato pacchi di documenti negli uffici del reparto commerciale, è sospettata di aver fatto dei costosi regali ai medici che preferivano i suoi farmaci: viaggi-premio in svariate località esotiche, con prevalenza ai Caraibi, spacciati come "congressi scientifici" e "aggiornamenti culturali", settimane bianche in note località sciistiche presentate come "corsi di formazione professionale", e vari regali tra cui libri e vini di pregio, impianti stereo e persino personal computer da cinquemila euro. "Sono circa tremila le posizioni sotto accertamento - spiega il procuratore Papalia - si tratta di persone che possono aver avuto dei vantaggi da parte dell'azienda farmaceutica".

"Per il reato di corruzione - aggiunge il magistrato - stiamo procedendo nei confronti di alcune decine di informatori farmaceutici della Glaxo, mentre per altre decine di medici l'ipotesi di reato è quella di comparaggio". Un reato, quest'ultimo, che prevede l'arresto fino ad un anno, e che, secondo il codice penale, punisce "quella pratica per cui medici, farmacisti e altri operatori sanitari accettano denaro, premi e donazioni varie in cambio della prescrizione di farmaci". Una pratica molto in uso, nonostante che sia proibita dallo stesso Ordine dei medici.

Parallela a questa indagine penale ne è scattata anche un'altra, amministrativa, da parte della sezione di Venezia della Corte dei Conti. Perché se i medici hanno prescritto alcuni prodotti farmaceutici a dei cittadini assistiti dal sistema sanitario nazionale, preferendoli ad altri di costo inferiore anche se con le stesse caratteristiche, è possibile che ci sia stato un danno per le casse dello Stato. La Finanza parla infatti di un'indagine "tributaria e giudiziaria in materia di spesa sanitaria". Al centro dell'inchiesta c'è il colosso farmaceutico "Glaxo Smith Kline Spa" nato dalla fusione di due aziende inglesi, due sedi in Italia, a Verona e a Parma, 2100 dipendenti nel nostro paese e un fatturato di 450 milioni di euro. Non è la prima volta che l'azienda, presieduta da Gian Pietro Leoni, che è anche il presidente di Farmindustria, l'associazione che raccoglie le maggiori aziende farmaceutiche italiane, incappa in una inchiesta del genere. Era già successo l'anno scorso, in Germania. Ma alla Glaxo si dicono "sconcertati e sorpresi". "Siamo un'azienda leader, e facciamo da sempre informazione scientifica e aggiornamento dei medici - spiega il direttore medico della casa farmaceutica Giuseppe Recchia - non abbiamo proprio nulla da rimproverarci".

(12 febbraio 2003)
 
Bari, maxi-truffa
ai danni delle Asl,
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"Ma che credete,
che sia beneficenza?"
DALL'ARCHIVIO
di Repubblica.it
Inchiesta sui farmaci
"Comprati" 3000 medici
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L'informatore:
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