L'esperto di web di Famiglia Cristiana consiglia di chiudere il profilo Facebook dei propri amici e parenti defunti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-05-2013]
Esiste il rischio di confondere la realtà virtuale della Rete, potenzialmente senza tempo e senza fine, con la realtà sovrannaturale in cui credono i cattolici?
Per don Marco Sanavio - giovane sacerdote della diocesi di Padova, esperto della CEI per la comunicazione on line e titolare della rubrica sul web di Famiglia Cristiana, diffuso settimanale cattolico italiano - la possibilità c'è.
Don Marco si interroga sull'uso sempre più riscontrabile di tenere aperto un profilo Facebook di una persona defunta e si domanda se ciò sia compatibile con la fede nell'immortalità dell'anima, nella comunione dei santi, nella resurrezione della carne e nella vita nel mondo che verrà.
Il sacerdote conclude così la propria riflessione: «Il web sviluppa una dimensione spirituale molto potente; forse per questo molti ritengono opportuno sottolineare la loro fede nella vita che non muore continuando a scrivere al posto della persona cara passata a miglior vita».
«La coerenza con l’esistenza terrena e con le prospettive del Vangelo» - continua don Marco - «ci suggerisce, però, che è più rispettoso e corretto chiudere o congelare i profili personali al termine della vita. Il ricordo della persona cara è più opportuno consegnarlo alla fede personale e alla preghiera».
Eppure Agostino d'Ippona, santo e dottore della Chiesa, 2.000 anni fa ci diceva: «Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino e parlatemi ancora. Io vi amerò dal cielo come vi ho amato sulla terra». Parlatemi ancora perché, ci dice Blaise Pascal, «la ragione non conosce le ragioni del cuore».
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
zeross