Ma l'interpretazione non è proprio semplice.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-01-2018]
La più grande lamentela mossa dagli utenti a Windows 10 sin dal giorno della sua apparizione ha sempre riguardato non tanto l'efficienza del sistema operativo, quanto la sua eccessiva curiosità verso i dati personali degli utenti.
Windows 10 è stato da subito accusato di essere uno "spione", e di inviare il maggior quantitativo di dati possibili a Microsoft.
Per questo motivo, di versione in versione sono state introdotte delle migliorie che garantissero all'utente un maggior controllo sulle informazioni condivise.
Ora che l'aggiornamento di primavera è ormai dietro la porta, il tema è tornato importante anche perché questa volta Microsoft ha deciso di inserire in Windows un'app progettata proprio per permettere agli utenti di verificare quali dati siano spediti a Redmond.
L'app in questione si chiama Windows Diagnostic Data Viewer e, a dire la verità, dagli screenshot rilasciati sembra di poter già dire che essa non sarà di enorme utilità all'utente comune.
I dati vengono infatti mostrati strutturati secondo il formato Json e facendo uso dei magic number: in pratica, capire al volo che cosa ciò rappresenti non è proprio alla portata di tutti.
È pur vero che mancano ancora un paio di mesi prima del rilascio ufficiale dell'aggiornamento di primavera, quindi è possibile che ancora vengano apportati cambiamenti all'app.
Inoltre, non è detto che ciò soddisfi quanti fino a oggi hanno accusato Windows 10 di violare la privacy: infatti il problema, dal loro punto di vista, non è tanto sapere quali dati il sistema raccolga per conto di Microsoft, ma il fatto stesso che il sistema raccolga dati.
I paladini della privacy saranno soddisfatti soltanto quando Windows 10 non raccoglierà alcuna informazione sui propri utenti.
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