[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-12-2018]
Da quando Microsoft ha annunciato l'abbandono di HTMLEdge come motore del proprio browser in favore di Chromium le notizie, i dettagli e le precisazioni in merito non hanno fatto altro che accumularsi.
La più recente novità è stata presentata da Kyle Pflug, Senior Product Manager all'interno del gruppo che sviluppa Edge, il quale su Reddit ha affermato che «È nostra intenzione fornire supporto alle estensioni di Chrome esistenti».
Per quanto il browser di Google offra tutto ciò che è necessario alla navigazione, ci sono molte funzioni e comodità che sono desiderabili ma non fanno parte del pacchetto base: per ottenerle, bisogna rivolgersi al Chrome Web Store, dove queste sono disponibili sotto forma di estensioni.
A prima vista, l'intenzione di Microsoft di consentire l'installazione di queste sembra soltanto una buona notizia: gli utenti potranno personalizzare a piacimento il proprio browser.
Sebbene ciò sia vero, c'è anche un lato negativo: diversi esperti di sicurezza hanno iniziato a far notare che certamente le estensioni di Chrome rendono la vita più comoda, ma sono anche uno dei veicoli più apprezzati per diffondere il malware.
La storia di Chrome è piena di estensioni che modificano le pagine di ricerca, inseriscono spot nelle pagine di ricerca, sottraggono le informazioni di contatto o le credenziali dei siti, effettuano il mining di criptovalute e via di seguito.
Finora Edge era rimasto al riparo da queste attenzioni soprattutto per la scarsa base di utenti (ci sono modi più efficaci per colpire i Pc con Windows), ma ora che il passaggio a Chromium si fa concreto con poca fatica anche gli utenti di Edge - potenzialmente in aumento - dovranno guardarsi le spalle.
Il punto è che il Chrome Web Store non fa un lavoro eccezionale nel tenere lontane le estensioni pericolose, e l'utente deve quindi porre moltissima attenzione prima di installare un contenuto sconosciuto.
Microsoft non può non essere a conoscenza di questo problema, e potrebbe anche di decidere di risolverlo in maniera radicale: offrire il supporto alle estensioni create per Chrome ma obbligare gli sviluppatori a caricarle su un proprio Web Store, sul quale esercitare un attento controllo di qualità.
Per i creatori di estensioni aumenterebbe il lavoro, ma gli utenti potrebbero trarne un beneficio.
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