[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-08-2019]
Per almeno due anni, alcuni siti web sono stati in grado di violare gli iPhone degli utenti che li visitavano, sfruttando falle che sono rimaste aperte fino allo scorso febbraio.
La rivelazione si deve a Ian Beer, esperto di sicurezza del Google Project Zero, il quale racconta di come l'attacco verso gli iPhone adottasse la tecnica di diffusione denominata watering hole.
Watering hole è un'espressione inglese che significa pozza per abbeverarsi e fa riferimento a certe tecniche di caccia del regno animale, in cui il predatore prende di sorpresa la preda proprio nel momento in cui questa si avvicina all'acqua per dissetarsi.
Seguendo il medesimo principio, chi studia questo tipo di attacchi informatici viola siti molto popolari e aspetta che le vittime vengano a lui. Nel caso specifico, si stima che i siti adoperati ricevessero migliaia di visitatori alla settimana.
Il codice presente nei siti sfruttava poi quattordici diverse falle, presenti in iOS 10 e successivi fino a iOS 12 e ignote a Apple per lo meno sino a che il Project Zero non le ha individuate.
Una volta preso il controllo degli iPhone tramite le vulnerabilità, gli autori dell'attacco entravano in possesso di dati, immagini e contatti, con le immaginabili conseguenze per la sicurezza degli utenti.
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Il lato positivo di questo scenario dell'orrore è che, in seguito alla segnalazione di Google, Apple lo scorso 7 febbraio ha rilasciato un aggiornamento massiccio che chiudeva tutte le falle scoperte: è l'aggiornamento che ha dato vita a iOS 12.1.4.
Si potrebbe quindi pensare che, giunti ormai alla fine di agosto, tutti i problemi siano risolti. In realtà ci sono in circolazione moltissimi iPhone che non adottano gli ultimi aggiornamenti di iOS 12, e spesso addirittura usano ancora versioni precedenti del sistema: per costoro, dunque, il pericolo è tutt'altro che cessato.
Chiunque possieda un iPhone farà bene a verificare lo stato di aggiornamento di iOS e, se scopre di essere rimasto indietro, dovrà premurarsi di riportarsi in pari il prima possibile.
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