Si possono ottenere dati personali e manipolare le chiamate.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-11-2019]
Già oltre un anno fa era emerso che milioni di smartphone Android erano vulnerabili ad attacchi portati attraverso l'uso dei vecchi comandi AT dei modem analogici.
Ora alcuni ricercatori hanno pubblicato uno studio in cui si dimostra che alcuni smartphone, tra cui diversi modelli molto popolari, possono essere violati a causa di una falla da poco scoperta nella gestione dei comandi AT.
Tali comandi vengono accettati dal modulo che consente la connessione alla rete cellulare, ma il loro utilizzo è generalmente limitato: alle app non è di solito permesso utilizzarli, e certi comandi sono poi inseriti in una blacklist che ne impedisce l'esecuzione.
Tuttavia i ricercatori hanno realizzato un software, chiamato ATFuzzer, che è in grado di scoprire quando è possibile l'esecuzione di determinati comandi AT problematici in certi dispositivi.
Conducendo i test, gli studiosi hanno scoperto che ci sono 14 comandi tramite i quali un dispositivo Android può essere spinto a rivelare informazioni sensibili, e che possono essere adoperati per manipolare le chiamate.
Per esempio si può scoprire l'indirizzo IMEI di un Galaxy S8+, oppure redirigerne le chiamate verso un altro telefono, o ancora far calare la qualità della connessione cellulare.
Altre possibilità riguardano il blocco completo delle chiamate, l'impossibilità di accedere a Internet, l'accesso al numero IMSI e altro ancora.
Perché tutto ciò sia possibile è però necessario che si verifichino certe condizioni: infatti le protezioni poste dagli smartphone attorno ai comandi AT si possono aggirare solo usando un dispositivo Bluetooth o USB.
Ciò significa che bisogna trovarsi nelle vicinanze del bersaglio oppure aver predisposto un apparecchio come un caricabatterie debitamente modificato. Non è una cosa impossibile, ma certamente non è nemmeno un pericolo in cui si può incappare per puro caso con un uso "normale" del telefonino, ma è bene sapere che il pericolo è reale.
«Se il telefono è connesso a un auricolare o a un qualsiasi altro dispositivo Bluetooth» - spiegano i ricercatori - «un malintenzionato può prima sfruttare le vulnerabilità della connessione Bluetooth e poi usare i comandi AT».
I dieci dispositivi Android sicuramente vulnerabili a questo tipo di attacco sono:
- Samsung Galaxy S8+
- Samsung Galaxy S3
- Samsung Note 2
- Huawei P8 Lite
- Huawei Nexus 6P
- Google Pixel 2
- LG G3
- LG Nexus 5
- Motorola Nexus 6
- HTC Desire 10 Lifestyle
Samsung ha già riconosciuto la vulnerabilità come una seria minaccia, e ha annunciato che presto rilascerà delle patch per correggerla. Al momento in cui scriviamo Huawei non s'è invece ancora sbilanciata, mentre Google afferma che «i problemi segnalati o sono in accordo con le specifiche Bluetooth o non si verificano coni Pixel aggiornati» e, pertanto, non sembra intenzionata a prendere sul serio la cosa.
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