La Rete esce da TIM: nasce la Open Access italiana

Con il memorandum siglato fra Open Fiber e TIM nasce la società della Rete sotto il controllo pubblico della Cassa Depositi e Prestiti



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-05-2022]

TIM Rete

Modello Enel/Terna: sarà questo il futuro della rete TIM che si andrà a fondere con gli asset di Open Fiber, la società nata proprio dall'Enel, voluta da Renzi per fare concorrenza a TIM, oggi sotto il controllo di Cassa Depositi e Prestiti, la banca del risparmio postale che sarà anche l'azionista di controllo della nuova società di rete unica che si va a costituire.

È una riproposizione del modello inglese di Open Access che ha separato definitivamente le attività di gestione della rete dalla vendita di servizi di TLC che però non ha altri riscontri nel resto d’Europa.

Lo scorporo della rete dovrà essere realtà entro la fine dell'anno: alla fine l'ha spuntata Draghi e il suo ministro Colao, già uomo forte di Vodafone, che in questo caso ha anche l'appoggio dei 5 Stelle, di Lega, Pd e probabilmente anche dell'opposizione di Fdi.

L'uso dei fondi europei del Pnrr per cablare tutto il Paese entro 3 anni rimarrà quindi sotto il controllo dello Stato e non sarà quindi nemmeno necessario utilizzare da parte del governo il Golden Power per garantire gli interessi e la sicurezza nazionale.

Rimane aperto il nodo degli esuberi del personale, quanti lavoratori dell'attuale TIM verranno ricollocati nella nuova Open Access italiana, tenendo conto che Open Fiber avrebbe voluto assumere addirittura duemila nuovi addetti e lo aveva dichiarato nelle scorse settimane.

Quali procedure per la gestione degli esuberi e quanto del debito che grava su TIM verrà trasferito nella nuova azienda è il nodo che ancora non è del tutto chiaro e definito e che allarma i sindacati del settore.

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Pier Luigi Tolardo

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

In un paese normale non dovrebbe accadere ma in Italia le probabilità che accada sono certamente maggiori rispetto ad un paese normale... Leggi tutto
4-6-2022 14:00

In realtà non è una questione di concorrenza oppure di oligopolio, nei paesini faccio i lavori quando ho una convenienza economica, che non ci sara mai. se io per portare la fibra in un quartiere ( non dico in un paese di montagna) oppure) anche in pianura, ma che è isolato da l'ultima centrale più di 6 KM ma meno di 15 KM ( dove in... Leggi tutto
1-6-2022 19:41

Io temo piuttosto che con questo metodo, cioè che la posa della fibra sia gestita dalla parte "pubblica", finisca che i costi della posa e della gestione della fibra ricadano sul pubblico (cioè sui contribuenti) mentre i profitti andranno alle società private. Ben felice di essere smentito, ma in tuta onestà è quello che... Leggi tutto
31-5-2022 18:52

{Lucio}
@Zero, è più facile (secondo me, che vivo in un paesino nel quale la fibra è arrivata da poco) che la concorrenza porti più società a portare la fibra dove già c'è che non dove non c'è. Il paesino porta parecchie spese e pochi incassi. Una mossa del genere può... Leggi tutto
31-5-2022 09:41

Può darsi che tu abbia ragione, ma non è su questo fronte che vanno approntate le leve. Se vogliamo evitare che gli utenti restino isolati, occorre puntare sulle sanzioni per chi non rispetta i tempi contrattuali, anche perché un fornitore inadempiente può esserlo anche per ragioni estranee alla rete.
30-5-2022 15:43

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