** Domini .it anche per i privati **
[ZEUS News - 17 gennaio 2000]
Da sabato 15 Gennaio anche i privati cittadini, non titolari di partita 
IVA, possono registrare domini con suffisso .it . Questa modifica delle 
regole di Naming, cioè di assegnazione dei nomi a dominio sotto il "Top 
Level" it, si inserisce in una riforma fortemente voluta da tutti 
(Registration Authority italiana a parte).
Andiamo per gradi. Qual è l'iter che si deve seguire per registrare un 
dominio? Che cosa è la Registration Authority e perchè ha questo potere?
Ogni Top Level Domain, o dominio di Primo Livello (cioe' l'ultima parte di 
ogni indirizzo: per esempio com, org, net, it, fr, ecc.) necessita di un 
ente centrale che gestisca la registrazione dei domini di Secondo Livello 
(ossia virgilio.it, yahoo.com, ecc.) perchè ogni dominio deve essere 
assolutamente univoco.
Per quel che riguarda i TLD nazionali (it, fr, au...), la regolamentazione 
è affidata a enti diversi e gestita con norme diverse a seconda degli 
stati. In Italia la Registration Authority Italiana (RA) controlla le 
procedure di registrazione dei domini secondo le regole decise dalla Naming 
Authority (NA). Entrambe fanno capo al "NIC"  (Italian Network Information 
Center).
Fino a dicembre '99 in Italia potevano registrare nomi a dominio .it solo 
aziende, associazioni o liberi professionisti titolari di Partita IVA, con 
la restrizione che ogni persona giuridica poteva attribuirsi un solo 
dominio. Inoltre, la registrazione non può essere effettuata direttamente 
ma deve avvenire tramite un'azienda detta "mantainer", che ha stipulato un 
contratto con il NIC: si assume che essa abbia le competenze tecniche 
necessarie per la corretta configurazione dei Name Server e la gestione del 
dominio. I mantainer solitamente sono Internet Provider o aziende che 
realizzano siti web e servizi Internet in genere.
Dal 15 dicembre il tetto di un dominio a testa è stato finalmente eliminato 
e, sempre passando tramite un mantainer, ogni azienda può registrare nomi a 
dominio in numero illimitato.
Ovviamente questo ha mandato in tilt le centraline telefoniche del NIC, in 
quanto un'altra assurda regola dice che per registrare un dominio .it il 
titolare dell'azienda deve mandare via fax una lettera di assunzione di 
responsabilità al NIC, con firma autografa.
Dal 15 gennaio anche i privati cittadini possono registrare il loro 
dominio, uno soltanto, rivolgendosi ad un mantainer, fornendo un documento 
d'identità e firmando la lettera di assunzione di responsabilità.
Pur rappresentando un notevole passo avanti, la situazione delle procedure 
di regitrazione dei domini italiani rimane a dir poco ridicola. La lettera 
di assunzione di responsabilità da inviare via fax puzza di una burocrazia 
tutta italiana che non si addice al mondo della comunicazione in rete. 
Senza contare il fatto che il NIC (che ha sede a Pisa) si è trovato 
assolutamente spiazzato di fronte alla marea di richieste di registrazione 
che sono derivate dalla liberalizzazione: ve lo dice una persona che 
impiega una media di 8 ore di tentativi per riuscire a mandare un fax alla RA.
Che ci vogliamo fare, se non fosse così non saremmo italiani.
Alessandra Salimbene

NIC: http://www.nic.it
Registration Authority: http://www.nic.it/RA
Naming Authority: http://www.nic.it/NA
Regole di Naming: http://www.nic.it/NA/regole-naming-v32.html
Per registrare sotto TLD .com .org .net: Network Solutions 
http://www.networksolutions.com

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** Primi casi di esportazione di crittografia robusta dagli USA **
[ZEUS News - 17 gennaio 2000]
Dallo scorso 14 gennaio, come gia' segnalato nelle ZEUS News di venerdi', 
e' cambiata la legge per l'esportazione di software di crittografia robusta 
dagli Stati Uniti. Secondo le "International Traffic in Arms Regulations" 
(ITAR), infatti, tali programmi erano considerati alla stregua di armi da 
guerra e la loro esportazione era severamente proibita. In base a queste 
leggi hanno passato guai giudiziari non indifferenti persone del calibro di 
Phil Zimmermann, autore di PGP, il software di crittografia piu' noto, che 
permette di cifrare testi e file di qualsiasi genere.
Gia' da venerdi' c'e' qualcuno che ha voluto verificare se le regole erano 
cambiate davvero. E' il caso di John Young, un architetto newyorkese di 63 
anni, curatore del sito http://www.jya.com, che ha prontamente messo 
online, a disposizione per il download, proprio una copia di PGP. E 
numerosi altri hanno seguito il suo esempio, affollando i server americani 
con i programmi "maledetti", che fino a pochi giorni fa non potevano essere 
scaricati da persone al di fuori degli Usa (e, di conseguenza, non potevano 
nemmeno essere messi a disposizione per il download).
Degna di nota e' la pagina in cui viene spiegato come crackare l'algoritmo 
DES, uno dei piu' usati nel commercio elettronico per le transazioni online 
(http://www.shmoo.com/crypto/Cracking_DES/). La vecchia legge non 
permetteva la pubblicazione su Internet ma il Primo Emendamento ne 
consentiva la stampa su carta: "Cracking DES" e' un libro in edizione 
cartacea che finalmente ritrova il suo spazio anche su web.
La nuova legge e' stata subito interpretata da molti nella maniera meno 
restrittiva. "Prima di mettere su web un programma di crittografia" segnala 
Wei Dai, curatore delle librerie software Crypto++ "e' necessario 
notificarlo al Bureau of Export Administration (http://www.bxa.doc.gov/). 
Bene, io ho mandato un'email al BXA e non mi e' giunta risposta. Ma la 
legge parla di notificare, non di ottenere un permesso: quindi mi sento nel 
giusto nel mettere online il mio programma, e cosi' ho fatto".
Anche l'architetto Young ha deciso di non aspettare: "Ho chiesto consiglio 
a un mucchio di avvocati, e tutti mi hanno detto di essere prudente, di 
pazientare, di attendere i primi casi. Invece ho voluto fare di testa mia: 
se ho sbagliato, qualcuno me lo dira'". Anche a costo di rischiare di 
essere accusato di un crimine federale, punibile con anni di reclusione.
Un altro che attendeva da tempo la nuova legge e' sicuramente il professor 
Daniel Bernstein: nel 1992, quand'era ancora studente, invio' nel newsgroup 
sci.crypt un semplice programma di crittografia, violando le severissime 
norme dell'ITAR, azzerate tre giorni fa. Gli avvocati di Bernstein, che 
sino a ora avevano impostato la difesa sul Primo Emendamento, hanno una 
nuova freccia al loro arco, ma non si sentono affatto sicuri di poter 
risolvere il caso. Maggiori informazioni su http://www.eff.org/bernstein.
Cosa cambia per gli utenti italiani? Vi ricordo che utilizzare programmi di 
crittografia non e' mai stato vietato, neanche in Italia: fino a pochi 
giorni fa era proibita la sola esportazione dagli Usa (si poteva quindi 
utilizzare liberamente software di crittografia che avesse esportato 
qualcun altro). Ora e' caduta anche questa barriera ed e' possibile 
scaricare da siti americani qualsiasi tipo di programma, anche se fa uso di 
crittografia robusta.
Dario "Zeus" Meoli

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** Microsoft: Gates nega la possibilità di uno smembramento **
[ZEUS News - 17 gennaio 2000]
Nelle numerose interviste rilasciate dopo le dimissioni, Bill Gates ha 
ripetutamente dichiarato che la Microsoft non accetterà di accordarsi per 
un'eventuale divisione della propria azienda in più compagnie.
"C'e' una trattativa in corso e noi vogliamo accordarci" - ha affermato 
Gates - "ma uno smembramento sarebbe assolutamente sconsiderato e 
irresponsabile, e danneggerebbe i consumatori". Meno credibili le sue 
dichiarazioni quando sostiene che "le modificazioni dirigenziali di questi 
giorni non sono collegate al procedimento antitrust in corso".
In realtà il ritorno di Gates alla progettazione di nuovi programmi 
vorrebbe avvalorare la tesi sostenuta dagli avvocati Microsoft nel corso 
delle trattative: il mercato del software è talmente frenetico da essere 
impossibile difendere le posizioni acquisite senza rimettersi continuamente 
in gioco. In quest'ottica non avrebbe senso un intervento governativo, 
essendo il mercato l'unico giudice capace di regolamentare eventuali 
ingiustizie.
Ma i giudici non dovrebbero soltanto applicare la legge e punire gli atti 
illegali, senza effettuare considerazioni politiche o economiche che sono 
delegate ad altri poteri? Evidentemente no, dato che anche il Presidente 
degli Stati Uniti Bill Clinton ha dichiarato: "Mi auguro che il giudice 
prenda la decisione migliore per l'economia americana nel breve e nel lungo 
periodo".
Edoardo Dezani

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** Wind: la storia infinita **
[ZEUS News - 17 gennaio 2000]
Nei numeri precedenti vi abbiamo informato su alcune novità riguardanti i 
messaggi Sms dai cellulari Wind, pensando che fossero notizie definitive.
Invece, a quanto pare, il gestore ha nuovamente cambiato le proprie manovre.
Molti utenti sono rimasti meravigliati non vedendosi addebitare il costo 
dei messaggi dopo il 14 gennaio; sebbene con diverse versioni, il servizio 
clienti (158) ha informato che per un primo periodo non ben definito i 
messaggi verranno accumulati e addebitati successivamente (come accade per 
gli utenti Omnitel) anche se non si sa ancora con che frequenza. Al termine 
di questa fase intermedia gli Sms dovrebbero poi essere addebitati 
direttamente dopo ogni invio.
Pare non essere confermata, purtroppo, la notizia della riduzione del costo 
dei messaggi a 170 lire ciascuno: dovrebbe rimanere fissato a 240 lire, 
mentre costera' 120 lire la notifica di ricezione.
Paradossalmente è proprio l'assenza dello scatto alla risposta per le 
telefonate, punto di forza di Wind nei confronti degli altri operatori, che 
rende meno conveniente un messaggio di testo rispetto a una breve 
telefonata: inviare un messaggio costa 240 lire, mentre una telefonata 
brevissima di 10 secondi (alla tariffa di 10 lire al secondo) costa sole 
100 lire, perchè non c'è lo scatto alla risposta: inviare Sms in questo 
caso non conviene più!
Quanto sopra vale per le carte ricaricabili: per gli abbonamenti i messaggi 
rimangono invece ancora gratis fino al 31 gennaio.
Alessandro "Sax" Sacco

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** Onde elettromagnetiche: TAR Calabria blocca ripetitore Tim **
[ZEUS News - 17 gennaio 2000]
Il tribunale amministrativo della Calabria, con una innovativa decisione, 
ha accolto la richiesta di sospensiva dell'attivazione di un ripetitore di 
telefonia mobile della Telecom, situato nel comune di Spezzano Piccolo, in 
provincia di Cosenza.
Lo rende noto l'associazione di consumatori Codacons, aggiungendo che la 
ricorrente, portatrice di pace-maker, assistita dall'avvocato Filippo Mungo 
dell'ufficio legale del Codacons Calabria, lamentava che l'impianto, 
situato nelle immediate vicinanze della sua abitazione, metteva in serio 
pericolo le sue condizioni di salute.
Robert "Maverick" Nosenzo

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** Athlon Overclock: sempre piu' facile? **
[ZEUS News - 17 gennaio 2000]
Sono due le notizie di questi giorni che fanno ben sperare gli overclockers 
possessori di cpu Athlon: la prima, forse la piu' importante, e' che da 
qualche tempo tutta la linea di queste Cpu viene costruita a 0.18 micron, 
mentre prima si pensava che solo le versioni a 750 e 800 MHz sfruttassero 
questo processo produttivo. Quindi, velocita' della cache permettendo, 
dovrebbero esserci ben pochi freni all'overclock di una Cpu da 500 o 550 
MHz fino a quota 700 se non 800 con alcuni accorgimenti. Per sapere se il 
vostro processore e' di nuova concezione dovete guardare il numero di serie 
stampato sulla cartuccia: se al fondo compare una 'A' vuol dire che siete 
in possesso di una cpu a 0.18 micron, se compare una 'C' avete ancora una 
vecchia versione a 0.25 micron.
La seconda notizia importante per i patiti dell'overclock e' la scheda 
FreeSpeed PRO della Ninja Micros (http://www.ninjamicro.co.uk/): una 
piccola scheda aggiuntiva da mettere sul vostro Athlon con cui si possono 
selezionare a piacimento i valori del moltiplicatore e dell'alimentazione 
del vcore della cpu. La parte piu' delicata dell'operazione e' l'aperatura 
della cartuccia nera che racchiude il processore vero e proprio, mentre per 
il resto e' necessario agire su una serie di switch presenti sulla schedina 
e selezionare vari tipi di velocita' per vedere fin dove puo' arrivare il 
vostro Athlon. Il costo e' di 65 dollari, circa 120.000 lire: non pochi, ma 
se siete in possesso di un processore a 500 MHz potete portarlo senza 
grossi problemi almeno a 600 o 650 MHz se non addirittura a 700 o 800, 
quindi la scheda si ripaga in fretta.
Per ulteriori informazioni e per un'analisi piu' esaustiva della FreeSpeed 
PRO vi rimando alla recensione pubblicata su Hardware Zone, disponibile a 
questo indirizzo: http://www.hwzone.net/hardware/Freespeed/Freespeed-1.html
Marco Novelli

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** Creative sviluppa driver Linux per i suoi prodotti **
[ZEUS News - 17 gennaio 2000]
Sono disponibili sul sito Opensource della Creative 
(http://opensource.creative.com/) i driver per le Schede Audio Awe64, 
Awe128 e Live1024. Sono disponibili sia i codici sorgenti (facilmente 
compilabili) sia i binari. Inoltre vengono continuamente rilasciati 
Snapshot quasi quotidiani per fissare Bug e per rendere compilabili e 
funzionali i driver con ogni tipo di Kernel installato.
Questo e' un segno importante di come tutte le maggiori case costruttrici e 
sviluppatrici di software si stiano interessando sempre piu' al sistema 
operativo di Linus Torvalds: per esempio, la Corel ha sviluppato una 
propria distribuzione del sistema, il cui nome in codice e' Corel Linux, e 
la Matrox si prepara a rendere disponibili driver per le proprie schede 
video di ultima generazione, all'interno del Server Xfree86 4.0 di prossima 
uscita (http://www.xfree86.org)
Andrea "Lord Blue" Raviola
  
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