Al via il G8 di Internet

Sarkozy apre i lavori: Internet è una rivoluzione, ma occorrono un minimo di regole e valori comuni.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-05-2011]

Sarkozy G8 Internet veicolare il male

Ha avuto inizio il G8 di Internet promosso dal presidente francese Nicolas Sarkozy un mese fa con l'intento esplicito di «civilizzare Internet».

Le parole pronunciate dal padrone di casa in occasione dell'inizio dei lavori sono state concilianti nella prima parte, e certamente non inaspettate nella seconda.

«Non voglio cercare di controllare la Rete, ma piuttosto aprire un dialogo proficuo tra governi e gli attori di Internet» - ha dichiarato Sarkozy - «Voi avete cambiato il mondo come hanno fatto Colombo e Galileo, Newton ed Edison. Questa rivoluzione assoluta è irrimediabilmente globale. È una cosa del tutto unica nella storia, questa rivoluzione non appartiene a nessuno, non ha bandiera né slogan, è un bene comune. È stata realizzata senza violenza, da una combinazione miracolosa della scienza e della cultura».

E tuttavia il presidente francese ritiene che non si possa continuare come si è fatto finora, perché questa rivoluzione può anche servire a «veicolare il male, senza ostacoli, né ritegno».

«Non facciamola diventare uno strumento nelle mani di coloro che vogliono attentare alla nostra sicurezza» ha invitato Sarkozy, spiegando come ci sia «una contraddizione straordinaria nel dire che Internet abolisce le frontiere ma poi continuare a fare come se le regole potessero essere solo nazionali».

Come dire: allarghiamo a tutto il mondo le leggi antipirateria che abbiamo approvato in Francia.

Non è un mistero il fatto che, mentre da un lato loda la libertà e l'assenza di confini propria di Internet, dall'altro Sarkozy non pensi tanto a chi blocca la libertà di espressione in Rete, quanto a come proteggere musica e film.

«Internet è diventato la scala con cui misurare la credibilità di un Paese, o le dimensioni della sua vergogna» ha riconosciuto il presidente, affermando la necessità di adottare «un minimo di regole» e «valori comuni».

I lavori di questi due giorni sapranno indicarci a quanto ammonti questo «minimo».

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