Gianfranco Fini contro la censura dell'Agcom

Il presidente della Camera rivendica al Parlamento il diritto di elaborare una normativa in materia.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-07-2011]

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La nuova contestatissima normativa che dovrebbe garantire il potere di bloccare certi siti alll'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è messa in discussione addirittura dal presidente della Camera.

Se non ci saranno cambiamenti di rotta, a partire dal prossimo 6 luglio l'Agcom potrà bloccare autonomamente i siti web italiani e stranieri che, a suo giudizio, violino il copyright: l'onorevole Gianfranco Fini, però, è intervenuto difendendo le prerogative del Parlamento in materia.

Il presidente della Camera ha partecipando al dibattito online sul sito del quotidiano La Stampa nella rubrica Web Notes di Anna Masera.

«La protezione del diritto d'autore è fondamentale per una società sempre più basata sulla conoscenza e sulla proprietà intellettuale, ma lo è altrettanto la tutela della piena libertà della Rete» ha scritto Fini.

«Internet è oggi la piazza al cui interno le idee vengono diffuse e scambiate: se si mettono troppi paletti alla fruizione delle informazioni e dei contenuti che circolano, anche questi ultimi rischiano di perdere valore. Il dibattito degli ultimi giorni sul diritto d'autore e la libertà di Internet richiama la politica alle sue responsabilità: riformare una disciplina risalente addirittura al 1941, adeguandola alle nuove tecnologie e a una realtà profondamente diversa».

Anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, è intervenuta criticando la decisione dell'Authority: per il ministro, il fenomeno «non si combatte offrendo la censura come unica risposta, ma garantendo un'offerta legale e adeguando gli strumenti in difesa del diritto d'autore alle nuove realtà con cui la Rete impone di fare i conti».

Sempre il ministro Meloni ha scritto al presidente dell'Authority, Corrado Calabrò, chiedendogli, «prima di deliberare il provvedimento ora allo studio», di «valutare con attenzione l'impatto che rischia di avere sulla libertà di espressione su Internet, in particolare per le nuove generazioni».

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Pier Luigi Tolardo