Google, oggi le nuove regole per la privacy

Entra oggi in vigore la policy semplificata nonostante le perplessità dell'Unione Europea.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-03-2012]

google nuove norme privacy

«Stiamo cambiando le norme sulla privacy» ha annunciato Google, nell'ultimo mese, a tutti gli utenti loggati che visitavano i suoi servizi, sottolineando: «sono cose importanti».

Da oggi, il cambiamento è avvenuto: le varie policy circa la protezione dei dati personali sono state sostituite da un testo unico cui fare riferimento, a tutto vantaggio della semplificazione e della chiarezza, per lo meno in teoria.

A ritenere che non sia proprio così è l'Unione Europea, che infatti ha ultimamente chiesto a Google di rimandare l'applicazione delle nuove norme sino a che non avrà completato le indagini per capire se siano compatibili con le direttive dell'Unione sulla privacy.

Tale analisi è stata affidata alla francese Commission nationale de l'informatique et des liberté (Commissione Nazionale dell'informatica e delle libertà), la quale ha condotto delle analisi preliminari giungendo alla conclusione «queste nuove regole non rispettano i dettami della Direttiva europea sulla protezione dei dati (95/45/CE) in termini di informazione delle persone coinvolte».

In sostanza, secondo la CNIL, le nuove regole di Google non forniscono agli utenti informazioni sufficienti circa l'uso che l'azienda farà dei dati raccolti.

Certo, Google afferma che i dati servono per migliorare la ricerca fornendo risultati personalizzati e per rendere più efficienti i servizi in modo da rispondere meglio alle esigenze specifiche dei singoli utenti, ma la CNIL teme che ci sia spazio per degli abusi.

«Per esempio» - scrive la Commissione - «le nuove regole autorizzeranno Google a inserire su YouTube delle pubblicità legate all'attività dell'utente sul suo telefono Android (numero di telefono, numero del chiamante, ora e durata delle chiamate) e alla sua localizzazione».

Google, inoltre, è una sorta di "sorvegliato speciale" dell'Europa perché «rappresenta più dell'80% del mercato europeo dei motori di ricerca, circa il 30% del mercato europeo degli smartphone, il 40% del mercato mondiale dei video online e più del 40% del mercato della pubblicità online; Google Analytics, inoltre, è lo strumento di analisi più utilizzato dai siti web europei».

Tutto ciò preoccupa l'UE e la CNIL, che infatti il 27 febbraio ha inviato a Larry Page, CEO di Google, una lettera in cui esprime il proprio rammarico per il fatto che Google non ha consultato gli organismi europei prima di decidere il cambio di policy, afferma di accogliere con favore l'idea di semplificare le norme ma sostiene anche che la trasparenza resta da esse danneggiata.

Google, dal canto proprio, ha risposto che ormai era troppo tardi per fermarsi e che, anzi, una marcia indietro avrebbe confuso ancora di più gli utenti.

Così la nuova policy è entrata in vigore, ma certamente l'Unione Europea non resterà a guardare: aspettiamoci un nuovo intervento e diversi grattacapi per Google.

Nell'attesa che si faccia ulteriore chiarezza, chi è preoccupato per la propria privacy può navigare senza fare login sui servizi della grande G, utilizzare la modalità di navigazione privata del browser o lanciarsi verso l'adozione di un vero sistema anonimizzante come TOR e colleghi.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA