Scarichi materiale pirata? L'AGCOM ti taglia la connessione

Pubblicata la bozza del testo che dà all'AGCOM i pieni poteri sulla difesa del diritto d'autore in Rete.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-03-2012]

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Mentre i deputati europei pretendono di riavere il controllo sulle norme che regolano il diritto d'autore nell'Unione (con particolare riferimento all'ACTA), in Italia la marcia dell'AGCOM verso i pieni poteri in materia di copyright sembra procedere senza soste.

Dopo le discussioni innescata dal parere esposto dal professor Onida e le dichiarazioni d'intenti di Corrado Calabrò davanti al Senato, a quanto pare la svolta è vicina.

Sul sito de La Stampa è infatti apparso un documento che parrebbe contenere - ancora non vi è stata conferma ufficiale - le norme con le quali il Governo assegna all'AGCOM piena libertà d'azione per la repressione delle violazioni al copyright perpetrate in Rete.

Stando a quanto si legge, tutte le peggiori paure che aleggiavano quando si parlava della famigerata delibera AGCOM in materia si concretizzeranno, forse anche in maniera peggiore del previsto.

Non solo il potere di decidere le misure da prendere circa il delicato rapporto tra legittima tutela del diritto d'autore e libertà di accesso a Internet viene assegnato a un'Autorità, scavalcando il parlamento, ma alla stessa Autorità vengono anche conferiti i poteri di attuazione di dette norme e di repressione delle violazioni.

Il testo parla precisamente di «disabilitazione dell'accesso al servizio» quale misura primaria, cui fa seguito «solo se possibile» la disabilitazione dell'accesso «ai contenuti resi accessibili in violazione della legge».

In sostanza, l'AGCOM potrà ordinare in autonomia - senza l'intervento di un giudice - la disconnessione da Internet di chi viene scoperto in violazione «nei casi di particolare gravità o di reiterazione delle condotte illecite»: una formulazione che ricorda molto quanto avviene in Francia con l'HADOPI, sebbene nel nostro caso non si faccia riferimento al numero di reiterazioni necessarie perché scatti il provvedimento.

È interessante e preoccupante notare come la disconnessione sia la prima azione prevista, mentre solo in seconda battuta si parli di blocco dei contenuti in violazione (tramite l'oscuramento dei siti pirata, per esempio): tutto ciò nonostante l'ONU abbia definito Internet un diritto inviolabile, affermando che la negazione dell'accesso «è una misura sproporzionata qualunque ne sia il motivo, compresa la tutela del copyright».

Che qualcosa non quadri si evince poi da diversi particolari, come il fatto che un testo che si presenta meramente come «disposizioni interpretative» arrivi ad abrogare una parte della legislazione, in particolare due commi del decreto legge 22 marzo 2004, n. 72 (convertito nella legge 21 maggio 2004, n.128), ossia quelli relativi all'intervento dell'autorità giudiziaria per quanto riguarda la segnalazione da parte dei provider di chi sia in violazione della legge e l'oscuramento dei contenuti pirata.

Il testo pubblicato da La Stampa, come dicevamo, non è stato riconosciuto come ufficiale; ci sarebbe da sperare che si tratti soltanto di uno scherzo, ma visti i precedenti non sono molte le possibilità in questo senso.

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