PirateEye becca i pirati al cinema

Il dispositivo individua le videocamere e i cellulari usati per registrare illegalmente i film in sala.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2012]

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Anche se non è più diffuso come qualche anno fa, il fenomeno del camming - la pratica di riprendere con videocamere amatoriali i film nelle sale cinematografiche - è tuttora una spina nel fianco delle major.

Secondo Chris Dodd, presidente e CEO dell'americana MPAA, oggigiorno i film ottenuti e illegalmente diffusi in questo modo rappresentano soltanto il 5% dei 100 titoli più piratati; eppure paiono ancora troppi.

Finora le case cinematografiche si erano difese dal camming tramite controlli e perquisizioni, ma ora i Motion Pictures Laboratories (finanziati dai più grandi studios di Hollywood) hanno ideato un sistema alternativo.

Si chiama PirateEye e il suo sviluppo, iniziato nel 2006, è costato 5 milioni di dollari.

Consiste in alcune telecamere piazzate nelle sale cinematografiche e in un software che è in grado di identificare le lenti di videocamere e cellulari; le riprese così effettuate, se identificano qualche trasgressore, vengono conservate a titolo di prova del reato; in caso contrario sono distrutte.

Pare che il sistema sia già in funzione in alcuni cinema degli USA e abbia portato all'arresto di più di 10 persone, nonostante le ovvie preoccupazioni circa la privacy che PirateEye genera.

Alle obiezioni di questo tipo Brian Dunn - CEO di PirateEye - risponde che, in fin dei conti, questo sistema non è peggiore dei sistemi di sorveglianza a circuito chiuso che si trovano ormai dovunque.

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