Una nuova tecnologia, finanziata dal gigante di Redmond, disturba le connessioni tra i client BitTorrent.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2012]
Arriva dalla Russia l'ultima minaccia per gli utenti di BitTorrent o, quantomento, per chi usa il popolare protocollo per condividere materiale protetto dal copyright.
Si chiama Pirate Pay ed è a un tempo il nome della tecnologia adoperata per disturbare i download di materiale illegale e dell'azienda che l'ha sviluppata.
Il sistema, i cui dettagli di funzionamento non sono stati rivelati, è nato quasi per caso mentre i suoi ideatori stavano lavorando a una soluzione di gestione del traffico per un ISP.
Si sono accorti di aver realizzato un sistema in grado di bloccare il download di certi file.
«Abbiamo usato» - spiega Andrei Klimenko, CEO di Pirate Pay, raccontando di come è stato protetto un film russo grazie a questa tecnologia - «un certo numero di server per creare una connessione a ogni client P2P che distribuiva il film, Quindi Pirate Pay ha inviato del traffico specifico per nascondere ai clienti gli indirizzi IP degli altri client, costringendoli a disconnettersi».
L'idea è piaciuta anche alla filiale russa di Microsoft, che ha stanziato 100.000 dollari da destinare allo sviluppo di Pirate Pay: è anche grazie a questo denaro che ora la tecnologia è pronta a vendersi alle major che vogliono difendere le proprie opere.
Il risultato del primo test - stando a quanto dichiarato dall'azienda - è stato il blocco di 44.845 trasferimenti; non è dato sapere quanti download siano invece stati portati a termine con successo.
Per proteggere un'opera, Pirate Pay chiede tra i 12.000 e i 50.000 dollari, ma il vero problema per le case discografiche e cinematografiche che vogliano avvalersene è essere sicuri che la tecnologia funzioni, che l'investimento sia ben ripagato e soprattutto che la spesa non sia superiore alle millantate perdite che la pirateria causerebbe.
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