Facebook, il NASDAQ rimborsa le perdite agli investitori

I problemi tecnici accusati il giorno dell'IPO saranno rimborsati con 40 milioni di dollari, ma le perdite ammonterebbero a 200 milioni.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-06-2012]

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Che il debutto in Borsa di Facebook, avvenuto lo scorso 18 maggio, sia stato quantomeno problematico non è certo una sorpresa.

Problematico innanzitutto perché, a fronte di una quotazione iniziale di 42 dollari per azione, subito il titolo ha iniziato a perdere valore, e oggi si trova intorno ai 26 dollari.

Ma problematico anche perché ci sono state difficoltà tecniche al NASDAQ, e queste hanno causato sia ritardi nell'inizio della quotazione delle azioni sia rallentamenti nell'esecuzione degli ordini di compravendita.

Se si unisce il fatto che sin da subito le azioni sono calate di valore al ritardo nell'esecuzione degli ordini si capisce subito come tutto ciò si sia trasformato per alcuni investitori in perdite di denaro.

In particolare UBS, Citigroup, Citadel e Knight Capital Group hanno ricevuto i danni peggiori; Knight Capital Group in particolare aveva inizialmente calcolato le perdite in una cifra compresa tra i 30 e i 35 milioni di dollari mentre ora afferma che una stima più corretta sarebbe addirittura di 200 milioni di dollari.

Il NASDAQ, dal canto proprio, ha cercato di proporre un compenso: ha creato un fondo di 40 milioni di dollari con i quali risarcire le perdite; 13,7 milioni di dollari in contati e il resto in sconti sulle transazioni.

Knight Capital Group non è peraltro per niente soddisfatta di questa decisione, considerato che ora le sue perdite ammonterebbero a 5 volte tanto il fondo messo a disposizione dal NASDAQ.

E mentre gli investitori si accapigliano per riaversi dai guai della prima ora, le azioni di Facebook sembrano per ora aver trovato una sorta di stabilità; dopo settimane passate sostanzialmente a scendere di valore ieri hanno guadagnato circa il 3%.

Circa il futuro della società, sia dal punto di vista borsistico che della pura e semplice sopravvivenza, gli analisti sono peraltro molto divisi: per alcuni si tratta solo di un momento negativo e presto le azioni inizieranno a salire; per altri una quotazione corretta è intorno ai 25 dollari.

Altri ancora, infine, vedono un futuro estremamente nero per Facebook, un panorama in cui gli investimenti pubblicitari si rarefanno sino a scomparire, gli accessi da dispositivi mobili - per niente monetizzati, almeno per ora - aumentano sino a mettere in difficoltà il social network e la noia che secondo alcuni sondaggi sta subentrando in molti utenti costringe Mark Zuckerberg a chiudere, o almeno a ridimensionare pesantemente, la propria creatura: un destino che per certi versi ricorda quello del grande protagonista di alcuni anni fa, ossia MySpace.

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