Nuova Zelanda: illegale il raid a casa di Kim Dotcom

Un giudice ha stabilito che il materiale sequestrato al fondatore di Megaupload è stato ottenuto illegalmente: non potrà essere usato come prova in tribunale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-06-2012]

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Il giudice Helen Wikelmann della Corte Suprema della Nuova Zelanda, che già ha ordinato all'FBI di restituire una copia di tutti i dati sequestrati a Kim Dotcom, ha stabilito che l'intera operazione di sequestro è stata condotta illegalmente.

I mandati di perquisizione non erano validi perché troppo generici: mancavano di quella specificità che avrebbe identificato il reato contestato al fondatore di Megaupload e la portata del sequestro; inoltre non erano citate le leggi che Kim Dotcom avrebbe violato.

Senza queste indicazioni la polizia è andata ben oltre ciò che legalmente le era permesso, e secondo l'opinione preliminare del giudice gli agenti hanno oltrepassato il limite.

Per Ira Rothken, avvocato di Kim Dotcom, quella raggiunta del giudice Winkelmann è l'unica conclusione logica possibile: «I mandati riguardavano qualunque cosa fosse collegata a generiche accuse di violazione del copyright, includendo non solo i dati presenti sugli hard disk, ma praticamente tutto quello che c'era in casa: dai DVD alle foto di famiglia, persino un giornale».

«Con indicazioni così misere» - continua l'avvocato Rothken - «la polizia ha sostanzialmente confiscato tutti i media digitali, ignorando le implicazioni per la privacy e persino l'eventuale legame con il caso».

Inoltre, il giudice ha ritenuto illegale anche la decisione di portare i dati sequestrati al di fuori della Nuova Zelanda, poiché secondo la legge tutto il materiale sequestrato deve restare in custodia presso il locale Commissariato di Polizia.

In pratica, è possibile che l'accusa non possa utilizzare il materiale raccolto come prova, e si trovi a rispondere della violazione dei diritti di Dotcom e della sua privacy.

Ancora, è stato deciso che un tecnico indicato dalla Corte Suprema ora dovrà esaminare tutte le prove raccolte, per identificare ed escludere quelle non rilevanti in base alle accuse mosse a Kim Dotcom.

Tutto ciò che sarà considerato «non rilevante» verrà restituito al fondatore di Megaupload; tutto il resto verrà copiato, e una delle copie tornerà comunque nelle mani di Dotcom.

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