Hacker rubano 12 milioni di ID Apple all'FBI (che smentisce)

Il gruppo AntiSec afferma di aver sottratto i dati dal portatile di un agente, e di essere pronto a ulteriori rivelazioni.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-09-2012]

antisec

Sembra una faccenda piuttosto complicata quella nata dalle rivelazioni fatte dal gruppo di hacker AntiSec con la pubblicazione degli UDID di oltre un milione di utenti Apple.

Gli UDID sono i numeri che identificano in maniera univoca i dispositivi Apple; quelli ottenuti dagli hacker riguardano iPhone e iPad, sono associati ai dati personali degli utenti (come nomi, indirizzi, indirizzi e-mail e via di seguito) e quelli trafugati in totale ammonterebbero a ben 12 milioni.

Cuore della vicenda non è però tanto il furto degli UDID a opera degli hacker, quanto la provenienza dei dati: i pirati affermano infatti di averli ottenuti dopo essere riusciti a penetrare (sfruttando una falla di Java) all'interno di un portatile di proprietà di un agente dell'FBI, Christophe Stangl.

Sul disco avrebbero trovato un file contenente tutte le informazioni, delle quali AntiSec ha deciso di pubblicare soltanto una parte poiché - afferma - non sono gli utenti Apple l'obiettivo dell'azione dimostrativa, ma l'FBI: il gruppo di hacker vorrebbe infatti sapere che cosa se ne facciano gli investigatori federali degli USA di tali informazioni.

L'ipotesi di AntiSec è che l'FBI abbia fino a oggi utilizzato gli UDID per tracciare gli spostamenti delle persone sospette in possesso di dispositivi Apple.

«Abbiamo sempre pensato» - affermano gli hacker nel comunicato su Pastebin parlando degli UDID- «che siano una pessima idea. Il concetto di ID codificati a livello hardware dovrebbe essere sradicato da ogni dispositivo sul mercato, nel futuro».

Non appena la notizia si è diffusa, l'FBI è intervenuta smentendo l'intera vicenda: l'agenzia afferma di non essere a conoscenza della violazione di alcun portatile utilizzato da un agente, e di non aver mai collezionato tali dati.

La controrisposta di AntiSec non si è fatta attendere: il gruppo spiega che il fatto che l'FBI non sia a conoscenza della violazione non vuole dire che non sia avvenuta; sostiene di essere in possesso di circa 3 Tbyte di dati provenienti da agenzie governative statunitensi come prova di quanto avvenuto, e di stare valutando quale sia il modo migliore per impiegarli.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA