Tim, è rottura tra i sindacati

La Cisl apre alla trattativa ma la Cgil lancia lo sciopero nazionale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-02-2017]

tim sindacati proteste

È rottura fra i sindacati in Tim. Pomo della discordia è la disdetta del contratto integrativo aziendale, sostituito da un regolamento emanato unilateralmente.

Tale regolamento sostituisce l'indennità forfettaria per il pasto, detta "mancato rientro", con sistemi di incentivazione per il personale tecnico ancora non definiti nei dettagli e riduce i giorni di ferie e di permesso retribuito aggiuntivi rispetto al contratto nazionale.

Da un lato, la Cgil proclama un'ora e mezzo di sciopero al giorno a fine turno, per permettere ai vari reparti di autogestire la protesta, e una giornata nazionale di sciopero il prossimo 14 marzo.

Dall'altro, la Cisl invia una lettera aperta e formale al capo del personale di Tim per dichiarare la propria disponibilità al confronto, al fine di ridurre e contenere i disagi del personale.

Sebbene ancora non si sappia se e come Tim abbia intenzione di rispondere alla lettera, è improbabile che si arrivi a un accordo separato con una parte minoritaria delle Rsu (la Cisl ne rappresenta circa il 20%).

Intanto il Collettivo autonomo dei lavoratori Tim (Clat), un coordinamento spontaneo nato soprattutto da parte dei tecnici Tim, le cosiddette Giubbe Rosse, ha proposto due iniziative.

La prima è un corteo fissato per sabato 11 febbraio a Sanremo: il luogo è stato scelto perché il festival che lì si svolge gode di un'imponente sponsorizzazione Tim.

La seconda è una manifestazione senza sindacati, fissata per sabato 25 febbraio a Roma: la decisione di utilizzare una giornata libera dal lavoro è stata presa per evitare la perdita economica, dato che si tratta di una manifestazione autofinanziata e autogestita che potrebbe portare nella capitale qualche migliaio di lavoratori Tim.

Mentre si assiste a un'inedita, massiccia mobilitazione dei lavoratori Tim davanti ad atteggiamenti aziendali insolitamente duri e intransigenti, come il trasferimento di 250 lavoratori a Roma da Milano e Torino, il fronte sindacale si rivela particolarmente diviso e frantumato al proprio interno.

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