Prima gli spara, poi si fa un selfie con l'amico morente

Invece di chiamare i soccorsi, un diciottenne si è vantato su Snapchat.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-02-2017]

selfie amico pistola

Un diciottenne americano, Maxwell Morton, è stato riconosciuto colpevole di omicidio per aver sparato in viso al suo «migliore amico», di due anni più giovane.

Il fatto è avvenuto in Pennsylvania nel 2015 ma la parte più surreale della vicenda è che, dopo aver esploso il colpo, Maxwell s'è scattato un selfie mentre l'amico moriva accasciato su una sedia.

Il diciottenne, che all'epoca dei fatti aveva 16 anni, sostiene che stava giocando con una pistola che riteneva essere scarica. Convinto che non ci fosse pericolo, l'ha puntata verso l'amico e ha premuto il grilletto, colpendo l'altro ragazzo al volto.

Il tutto sarebbe insomma stato soltanto un incidente che avrebbe lasciato sorpreso lo stesso Maxwell: «Ho premuto il grilletto e la pistola ha sparato» ha testimoniato.

L'accusa tuttavia ha provato a convincere la giuria che non di incidente si è trattato, ma di omicidio volontario.

A sostegno di questa tesi il procuratore ha portato la testimonianza di un adolescente del Winsconsin, con il quale Maxwell dopo l'omicidio s'è messo a giocare online a un videogioco.

«Ho fatto il mio primo cadavere» avrebbe detto Maxwell in chat. Dato che però l'altro giocatore non gli credeva, il ragazzo ha preso il telefono e s'è scattato il selfie con l'amico morente, inviandolo poi via Snapchat e commentando il tutto con il messaggio «Te l'avevo detto».

Maxwell in tribunale ha raccontato l'avvenimento in modo diverso, sostenendo di non sapere che cosa l'abbia spinto a scattare una foto invece di chiamare i soccorsi. «Qualcosa nella mia testa mi ha detto di scattare una foto di quanto successo».

Comunque sia andata, la giuria non ha creduto alla tesi dell'omicidio di primo grado ma ha preferito propendere per l'incidente, nonostante l'accaduto sia stato scoperto proprio perché il ragazzo del Winsconsin, dopo aver ricevuto la foto, ha avuto la prontezza di salvarne uno screenshot (le foto di Snapchat spariscono dopo poco tempo) e mostrarlo alla madre, la quale ha avvertito la polizia.

Inoltre, secondo quanto riportano i giornali locali, il patologo che ha esaminato il cadavere ha testimoniato che il ragazzo colpito sarebbe potuto sopravvivere se gli fossero state somministrate le cure appropriate con prontezza, dato che non è morto sul colpo.

Ora Maxwell Morton rischia sino a 40 anni di carcere. La sentenza sarà emessa nel mese di maggio.

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