L'Italia è il secondo Paese più colpito da Petya



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-07-2017]

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Kaspersky: il ramsonware russo non è Petya

I ricercatori di ESET comunicano di aver individuato il punto da cui si è diffusa la nuova epidemia causata da Petya: i cyber criminali hanno compromesso con successo il software di contabilità M.E.Doc utilizzato in molte aziende in Ucraina tra cui istituzioni finanziarie, aeroporti e metropolitane.

Molte di queste hanno eseguito un aggiornamento di M.E.Doc compromesso dal malware, che ha permesso ai cyber criminali di lanciare ieri pomeriggio la massiccia campagna di ransomware che si è poi diffusa in tutto il mondo.

Secondo le statistiche di ESET, l'Italia - con il 10% delle rilevazioni - è il secondo paese attualmente più colpito dall'infezione, preceduto solo dall'Ucraina (78%). Segue Israele con il 5%, Serbia con il 2% poi Romania, Stati Uniti, Lituania e Ungheria con l'1% delle rilevazioni.

Individuato con il nome di Win32/Diskcoder.C Trojan, questo ransomware è in grado di bloccare l'intero sistema operativo Windows criptando la tabella MFT del filesystem NTFS e chiedendo un riscatto di 300 dollari in Bitcoin.

Petya utilizza per la diffusione una combinazione dell'exploit SMB (EternalBlue) utilizzato da WannaCry per ottenere l'accesso a una rete, per poi diffondersi all'interno di questa attraverso PsExec.

Probabilmente questa combinazione pericolosa è la ragione della diffusione globale e rapida di Petya, anche dopo che il recente caso di Wannacry ha portato alla correzione della maggior parte delle vulnerabilità. I computer non aggiornati sono però ancora attaccabili e ne basta uno perché Petya entri all'interno della rete e ne contagi altri.

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Petya non cripta i dati, ma li distrugge

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