Uscire dall'emergenza acqua: gli esempi più ingegnosi

La siccità ci fa scoprire straordinarie tecnologie, alcune riadattate da usi antichi, altre più recenti, per risparmiare il bene più prezioso. La soluzione non è per domani mattina, ma occorrono anni di progettazione e di educazione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-07-2017]

scarseggia

Il Belpaese si trova di fronte a un problema nuovo: la drammatica scarsità di acqua. Colpa dei cambiamenti climatici, della sovrappopolazione e delle politiche scellerate che non hanno preso quasi mai in considerazione come risparmiare il bene pubblico più prezioso, banalmente chiamato l'oro blu (come se l'oro avesse un'importanza lontanamente paragonabile a quella dell'acqua).

Sui media si stanno scatenando i guru idraulici, che ci spiegano trucchetti vecchi e nuovi per risparmiare acqua. Non intendiamo sottrarci a questo andazzo, e quindi passiamo in rassegna cosa si potrebbe, cosa non si dovrebbe, guardando all'estero, in paesi dove i nostri attuali problemi sono all'ordine del giorno da anni.

Per fare un esempio, buona parte del sud degli Stati Uniti si trova da anni a confrontarsi con il problema dell'acqua, tanto che l'Environmental Protection Agency (l'agenzia statunitense per la protezione ambientale) ha annunciato il finanziamento della ricerca sulla salute umana e ambientale connessa alle pratiche di riutilizzo e di conservazione delle acque."

Questo significa da un lato che gli Stati Uniti prendono dannatamente sul serio il problema dell'acqua, dall'altro, si può leggere tra le righe che molti statunitensi saranno costretti a bersi l'acqua uscita dai depuratori.

Infatti, la California, stato assetato per eccellenza, si muove per prima. Lo State Water Resources Control Board, il consiglio per il controllo delle risorse idriche, ha sancito che, sotto determinate condizioni, è possibile legiferare e adottare regolamenti per l'utilizzo di acqua riciclata come acqua potabile.

Tradotto dal politichese, significa che l'acqua uscita dai depuratori, che oggi per legge deve essere scaricata nel corpo idrico ricettore, potrà essere mescolata all'acqua di falda per alimentare gli acquedotti pubblici. Quando l'acqua scarseggia, turarsi il naso e bere dall'amaro calice.

In questo caso la tecnologia serve a sanificare l'acqua depurata e a stabilire in che misura possa essere mescolata per rispettare le norme statali. C'è da stare relativamente tranquilli, visto che negli USA non sono abituati a fare i giochini italici con le soglie di potabilità.

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La soluzione preferita dai tecnici di tutto il mondo si basa sulle cosiddette "acque grigie". È indubbiamente semplice, anche se molto costosa, e consiste nel creare in ogni casa una condotta per gli scarichi provenienti da vasche da bagno, docce, vasche di lavaggio a mano e lavatrici, separata dalle "acque nere", ovvero quelle in uscita dai WC, che per motivi sanitari non possono essere riutilizzate in casa, e necessitano di un trattamento nei depuratori comunali. Le acque cosiddette grigie possono essere trattate e riutilizzate per riempire le vaschette dei WC, per irrigare il giardino, e altri utilizzi non igienici o alimentari.

Secondo uno studio effettuato da una ONG, riutilizzando le cosiddette acque grigie per il giardinaggio e i sanitari si può risparmiare il 70 per cento di acqua. Lo studio è stato effettuato, guarda caso, nell'assetata regione di Bangalore, India, in un complesso residenziale eco-chic. Questa localizzazione conferma che chi si trova in ristrettezze idriche è portato ad aguzzare l'ingegno.

Tra le tecnologie che vengono proposte per risparmiare l'acqua, ve ne sono alcune che sembrano banali, ma sono estremamente promettenti, come i gocciolatoi di nuova generazione, a energia solare, realizzati dagli ingegneri del MIT, per sostituire non solo la medievale irrigazione a scorrimento (massicciamente utilizzata ancor oggi in Italia) ma anche la moderna e molto più efficiente irrigazione a goccia, portando i sistemi alla portata dell'agricoltura povera. Questi gocciolatoi sono stati appositamente studiati per diminuire i costi di impianto e quelli energetici, favorendo le regioni povere.

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Altre tecnologie sono molto più affascinanti, ma per il momento destinate ad applicazioni di nicchia, come il dispositivo che condensa l'acqua anche dall'aria secca, utilizzando solo l'energia del sole. Per il momento sembra solo un efficace eco-gadget per trakker del deserto, ma in futuro potrebbe procurare acqua pulita a popolazioni isolate.

Una nota di merito va senza dubbio all'azienda vinicola californiana (ancora!) Fetzer Vineyards, che ha installato un impianto per trattare tutte le sue acque di processo, utilizzando lombrichi e microrganismi naturali. Nuove tecnologie a servizio di processi naturali, utilizzati dall'uomo fin dall'antichità.

Come si può intuire, nessuno di questi spunti darà la soluzione immediata ai nostri problemi. Occorre progettare con lungimiranza, sapendo che sarà lungo e costoso.

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