I consigli di Linus Torvalds per gli hacker

Lavorate in accappatoio, e unitevi a noi invece di attaccarci.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-09-2017]

linus torvalds hacker

Ci sono pochi dubbi sul fatto che Linus Torvalds, l'inventore di Linux, sia un hacker.

La curiosità, la volontà di piegare uno strumento tecnologico al proprio volere, l'impegno nel raggiungere il risultato: tutto ciò fa di Linus Torvalds un hacker nel senso originario della parola.

Durante l'Open Source Summit di Los Angeles, Torvalds è stato intervistato insieme al fondatore della Linux Foundation, Jim Zemline, in un'atmosfera molto informale durante la quale il programmatore finlandese s'è lasciato andare ad alcune confidenze.

Per esempio, Torvalds ha ammesso di essersi ormai «rassegnato al fatto che il corriere che mi consegna un pacco da Amazon alle 3 del pomeriggio mi troverà ancora in accappatoio».

A ciò, Zemline ha risposto scherzando che la Linux Foundation mantiene una politica rigorosa secondo la quale non si può far la doccia prima di mezzogiorno, e Torvalds ha ribattuto che è proprio per quel motivo che lavora da casa.

Ma al di là dello scherzo, Torvalds raccomanda davvero agli hacker il proprio stile di vita, e non per poter liberamente decidere l'orario in cui lavarsi.

Lavorare in accappatoio - spiega il creatore di Linux - non sarà affascinante ma gli permette di vedere il lato divertente del proprio lavoro, da cui tra un'immensa soddisfazione quando considera i molteplici usi cui Linux è stato adattato.

Quello dell'accappatoio è un antico pallino di Linus Torvalds, il quale qualche tempo fa aveva già espresso per intero il proprio pensiero: «Me ne sto nel mio ufficio di casa, con addosso l'accappatoio. Come non ho intenzione di iniziare a indossare la cravatta, così non ho intenzione di piegarmi alla falsa cortesia, alle bugie, alla politica da ufficio e alle pugnalate alla schiena, al comportamento passivo-aggressivo, e ai neologismi alla moda».

Per Linus Torvalds è importante che il lavoro non sia un compito tedioso, o ammantato di chissà quale pretesa di importanza, ma qualcosa permetta a chi lo compie di condurlo divertendosi e sapendo di star davvero costruendo qualcosa.

A questo proposito, Torvalds ha qualcosa da dire anche a quanti vivono per distruggere, piuttosto che per creare, ossia a quegli hacker che sfruttano le proprie conoscenze per violare i sistemi e fare danni.

«Sono sempre molto colpito da quelli che attaccano il nostro codice» ha dichiarato. «A volte ho l'impressione che questa gente, che è intelligente, faccia delle brutte cose, ma vorrei che fossero dalla nostra parte, perché sono molto capaci e potrebbero aiutarci».

«È a questo che voglio arrivare. Abbiamo bisogno di provare ad attirare tante persone di questo tipo, prima che passino al lato oscuro, e in tal modo migliorare la sicurezza grazie a un vasto numero di sviluppatori».

«Voglio incoraggiare le persone che sono interessate alla sicurezza a unirsi a noi, invece che ad attaccarci» conclude Torvalds. Il quale non se la prenderà di certo se lo faranno in accappatoio.

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