Lo Sciamano Digitale che aiuta ad affrontare la morte delle persone care

La robotica permette di rimandare il momento dell'addio definitivo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-01-2019]

DigitalShamanProject

Il Digital Shaman Project è un'invenzione giapponese che sfrutta la tecnologia per fornire un aiuto ad affrontare la perdita di una persona cara, offrendo un "duplicato robotico" del caro estinto col quale conversare per alcuni giorni dopo la morte dell'originale.

L'idea nacque quando la nonna di Etsuko Ichihara morì: la donna faticò ad accettare la scomparsa e, per evitare che altri soffrissero al suo stesso modo, ideò il Digital Shaman Project.

La persona che vuole "continuare a vivere" nel duplicato robotico deve, finché è in vita, collaborare con un addetto appositamente addestrato, il quale registra tutte le sue peculiarità all'interno di un software, insieme a messaggi vocali, movimenti della testa e degli arti, creando così una sorta di "estratto" della sua personalità.

I fan di Hary Potter non troveranno troppo strano il concetto. Somiglia a quello alla base dei ritratti dei presidi di Hogwarts: prima della propria morte, il preside in carica commissiona un ritratto che, nel tempo, assorbe i modi di fare, le peculiarità e le frasi preferite del preside stesso.

Quanto questi muore, il ritratto può aiutare il nuovo preside a svolgere il proprio incarico grazie al lavoro condotto dal predecessore sul dipinto, nel quale ha riversato la propria personalità e le proprie conoscenze.

Nel caso del Digital Shaman, alla morte della persona in questione il programma viene riversato in un robot al quale, per maggior somiglianza, viene sovrapposta una maschera in 3D del volto del defunto.

Attivando il robot, i cari della persona morta possono quindi avere l'illusione di trovarsi ancora in sua presenza e affrontare il distacco più dolcemente.

Lo Sciamano Digitale non resta attivo per sempre, però: ha un limite di funzionamento di 49 giorni.

Durante questo periodo si deve riuscire a venire a patti con l'idea che quella certa persona è morta e che, trascorsi i giorni ulteriori concessi dalla tecnologia, non la si vedrà più.

Per Etsuko Ichihara l'esitenza di questo limite è importante: se il robot funzionasse indefinitamente, la gente vorrebbe usarlo per offrire una sorta di "vita eterna" ai propri cari, vanificando lo scopo dell'intero progetto. A quel punto, infatti, accettare la morte della persona vera sarebbe impossibile.

Digital Shaman è stato mostrato in occasione degli Starts Prize 2018, e nei prossimi mesi dovrebbe essere messo a disposizione del pubblico.

Nel video qui sotto, l'ideatrice del progetto illustra la sua invenzione.

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