Hacker violano Chromecast e Smart TV per pubblicizzare un canale YouTube

I fan di PewDiePie colpiscono ancora.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-01-2019]

hack chromecast

Questo è un articolo su più pagine: ti invitiamo a leggere la pagina iniziale
Hacker viola 50.000 stampanti per invitare tutti su un canale Youtube

Prima è toccato alle stampanti: alcuni hacker hanno violato un totale di 150.000 apparecchi collegati a Internet per pubblicizzare il canale YouTube di PewDiePie.

Poi è stata la volta del sito del Wall Street Journal, oggetto di un defacement mirato a pubblicare messaggi a favore dello YouTuber.

Adesso, gli stessi hacker hanno individuato e colpito un nuovo obiettivo: i Chromecast, le smart TV e i dispositivi Google Home.

Gli appartenenti al gruppo CastHack hanno colpito finora 10.000 dispositivi, utilizzandoli per mostrare dei video che invitano a iscriversi al canale di PewDiePie.

Hanno anche spiegato di averlo fatto sfruttando le debolezze dei router che espongono in Internet i dispositivi della Internet of Things: infatti, nel video che pubblicizza il loro beniamino hanno inserito un messaggio per avvisare gli utenti del buco nella loro sicurezza.

TheHackerGiraffe, che coordina il gruppo di hacker, ha poi rivelato su Twitter che ci sono oltre 50.000 televisori smart LG accessibili tramite Internet sulla porta 3001, ma anche di essere già alla ricerca di nuovi obiettivi. Al momento in cui scriviamo, il suo account Twitter è stato sospeso.

Non appena la notizia s'è diffusa, Google ha invitato gli utenti a disattivare le funzionalità Universal Plug and Play nei loro router, e anche a bloccare il forwarding delle porte 8008, 8443 e 8009. Le modalità per farlo, naturalmente, dipendono dal modello di router.

Qui sotto, il messaggio apparso sui dispositivi violati.

hackergiraffe

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA