Microsoft Bali, progetto segreto per ridare agli utenti il controllo sui dati personali



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-01-2019]

microsoft bali

Non è un mistero per nessuno che gli utenti abbiano scarso controllo sui loro dati che finiscono in Internet, sia che li abbiano forniti volontariamente sia che siano stati carpiti loro.

In gran segreto, Microsoft Research sta lavorando a un progetto chiamato Project Bali che, a quanto si sa, è nato per restituire agli utenti il controllo sulle informazioni personali.

L'esistenza di Bali è stata rivelata da Mary Jo Foley, precisando che l'intero progetto è in una fase di beta ad accesso limitato, ma era già stata preannunciata da un tweet lo scorso 2 gennaio.

In esso, l'utente Longhorn scriveva: «Microsoft Bali è un progetto in grado di cancellare tutte le connessioni e le informazioni degli account (progettoprivacyinversa)».

Con il concetto di «privacy inversa», illustrato in uno studio del 2014, si intende quella situazione in cui un dato relativo a un soggetto viene posseduto e controllato da un ente terzo, ma non dal soggetto stesso.

Quando si interagisce con un ente - sia esso una istituzione pubblica o un'azienda privata - e si finisce con il cedere i propri dati, il risultato è che si consegnano le proprie informazioni a qualcuno molto efficiente nel raccoglierle e gestirle, ma spesso non altrettanto bravo a concedere almeno parte del controllo all'effettivo titolare.

Secondo la Foley, che è riuscita ad accedere al sito di Bali prima che questo venisse bloccato, il progetto riguarda «una nuova banca dati personale che restituisce agli utenti il controllo su tutti i dati raccolti su di loro. La banca dati permetterà agli utenti di conservare tutti i dati (grezzi e ricavati) da essi generati. Consentirà agli utenti di visualizzare, gestire, controllare e monetizzare i dati».

Esattamente come ciò debba avvenire è avvolto nel mistero, anche se l'ultima parte della descrizione - «monetizzare i dati» - ha fatto alzare più di un sopracciglio: il sospetto immediato è che, dietro la facciata di un servizio che permetta agli utenti di proteggere la propria privacy, ci sia un modo per invogliarli a condividerli con il maggior numero di soggetti possibili dietro il miraggio di una ricompensa.

Al di là dei sospetti, Bali afferma di riuscire a gestire l'associazione dei dati «con un utente fisico attraverso un'identità verificata», di «garantire una trasparenza completa», di «assicurare che i dati di un utente non siano usati senza permesso né abusati».

Bali è comunque ancora nelle «fasi iniziali» e inoltre è bene ricordare che non tutti i progetti di Microsoft Research riescono a vedere la luce del giorno.

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