Le storture del mercato tra Tiscali e Telecom

Telecom Italia è interessata all'acquisto della rete europea in fibra ottica di Tiscali venduta per evitare il fallimento.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-01-2005]

Marco Tronchetti Provera, nell'annunciare che l'Opa su Tim da parte di Telecom Italia è stata un pieno e grande successo, ha confermato alla stampa che il gestore telefonico è interessato ad acquistare la diffusa rete europea della banda larga di Tiscali; solo questa conferma ha fatto volare il titolo Tiscali in Borsa.

La conferma di Tronchetti è una smentita delle smentite recenti, da parte del management Tiscali, dei rumors che volevano una cessione delle attività di Tiscali Francia anche a Telecom Italia, smentite giustificate con la considerazione che la Francia continuava a essere strategica per Tiscali.

Senza la cessione di pezzi pregiati come la consociata francese, o addirittura la Rete europea, Tiscali è letteralmente a rischio di fallimento, dovendo fare fronte a scadenze di bond per 250 milioni di euro; tali scadenze, se non rispettate, porterebbero le azioni Tiscali, fino a 3 anni fa considerate dei piccoli lingotti d'oro, a essere poco più che carta straccia, rievocando lo spettro Parmalat.

Qualcuno afferma per difendere la solvibilità di tiscali che anche Telecom Italia non scherza quanto a indebitamento, ulteriomente cresciuto fino a 40 miliardi di euro, con la fusione Tim-Telecom Italia. E' vero; ma Tiscali non gode della redditività elevatissima della telefonia mobile che Telecom Italia ha incamerato con la fusione e non ha la rendita fissa del cash-flow assicurata da 26 milioni di bollette con rispettivi canoni, che non possono mai calare ma semmai aumentare - come il recente aumento di 1 euro al mese per le linee affari.

In questo Telecom Italia differisce radicalmente da Tiscali e da tutti gli altri concorrenti: nel canone che entra inesorabilmente ogni mese nelle sue casse; mentre gli altri gestori concorrenti hanno dovuto reperire le risorse per gli investimenti. Se non garantiscono rendimenti alti, come anche Fastweb sta sperimentando, il mercato li tradisce e li abbandona.

Sul canone si fonda la posizione dominante di Telecom Italia che, nonostante il forte indebitamento, è praticamente inossidabile, come ha ben evidenziato l'economista Pontarollo nel suo libro "La liberalizzazione zoppa", dove suggerisce che Telecom Italia sia obbligata, almeno temporaneamente, a stornare una quota dei canoni che riscuote ai suoi concorrenti per permettere loro di sostenere gli investimenti.

Ci sarebbe da eccepire poi sul fatto se per Telecom non sarebbero più opportuni maggiori investimenti in Italia per portare dappertutto l'Adsl, piuttosto che acquisire la Rete europea di Tiscali.

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Pier Luigi Tolardo