Stop alla pirateria Microsoft

Varato il Windows Genuine Advantage 1.0. Stavolta Microsoft fa sul serio?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-07-2005]

Segnale divieto pirati

Questa settimana ha ufficialmente avuto inizio il programma di Microsoft contro la pirateria, denominato Windows Genuine Advantage 1.0. Si tratta in sostanza di una tecnologia che richiede agli utenti di convalidare le loro copie di Windows prima di consentire il dowload dell'aggiornamento richiesto.

Il programma controllerà che chiunque acceda a Windows Update, Microsoft Update o Microsoft Download Center, abbia una regolare licenza di utilizzo del popolare sistema operativo. Gli aggiornamenti di sicurezza saranno comunque esclusi dall'interdizione.

Secondo i legali di Redmond, molti operatori hanno una copia di Windows illegale senza saperlo. Il Windows Genuine Advantage consente di risolvere questo problema in pochi minuti attraverso la convalida automatica.

Microsoft sta testando il programma sin dallo scorso settembre e ha già "validato" più di 48 milioni di sistemi, sostiene David Lazar direttore di "Genuine Windows". Ma fino a oggi le adesioni sono state volontarie. Da adesso, diventano il presupposto per gli aggiornamenti.

Sempre secondo Lazar, "chi scopre di avere una copia falsa di Windows può optare per una licenza gratuita, o acquistarne una regolare a un prezzo scontato". Esistono licenze libere Microsoft? No, si tratta solo di un premio a chi fa la spia.

Per ottenere la versione gratuita, il cliente deve riempire una "relazione di contraffazione" che indichi la fonte del software, fornire la prova di acquisto ed inviare il CD falso a Microsoft. Chi non riuscisse ad avere tutte questa informazioni, potrà usufruire, compilando la relazione di cui sopra, dell'acquisto a prezzi ribassati, vale a dire una copia di XP Home a 99 $ (contro i 199) o XP Professional a 149 $ (anzichè 299).

Microsoft ha definitivamente dichiarato guerra alla pirateria? A sentire le dichiarazioni ufficiali, parrebbe di sì: Bonnie MacNaughton, legale di Microsoft, ha stimato l'incidenza delle copie pirata in un terzo del totale, basandosi su uno studio della Business Software Alliance in collaborazione con l'istituto di ricerche IDC.

Non è la prima volta che Microsoft ha iniziative del genere: indubbiamente lo zio Bill ha usato la pirateria per imporre i propri prodotti come standard di fatto. Oggi, però, a monopolio acquisito, la presenza di tutti quegli scrocconi è vissuta a Redmond come un problema.

L'obiettivo è ora monetizzare degnamente la posizione dominante. Questi tentativi, va detto, hanno avuto luogo anche nel passato, ma solo oggi sembrano esserci i presupposti tecnologici (diffusione della banda larga, abitudine agli aggiornamenti online, sistemi sofisticati di validazione) per realizzarli appieno.

Resta da vedere come si comporterà il mondo della pirateria. Se le statistiche sono reali, si tratta di un numero enorme di persone e di aziende. Molte di loro aderiranno al programma, e miglioreranno il già roseo cash-flow di Microsoft, ma è probabile che la maggioranza cerchi soluzioni "alternative", come ci ha segnalato il lettore Daniele.

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