Siamo tutti DVD-Jon

Jon Johansen, il "maledetto hacker", rompe la codifica crittografica di Windows Media Player, e ci ridà la speranza per un mondo migliore.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-09-2005]

Fotomontaggio a cura della redazione di Zeus News

Jon Johansen, conosciuto come DVD-Jon, è il ventunenne passato alla storia per avere scritto DeCSS, un programma in grado di superare il sistema di codifica crittografica dei DVD, per consentirne l'utilizzo anche su sistemi liberi. Mercoledì scorso, sul suo blog "So sue me" (più o meno: "Dai, fammi causa!") ha annunciato un'analoga applicazione per aggirare le protezioni di Windows Media Player di Microsoft.

L'hack è progettato per permettere di usare Media Player su una varietà di piattaforme, compresi i sistemi operativi liberi. "Rimuovendo la codifica sui file NSC che immagazzinano i dati, Johansen è in grado di consentire ai servizi di streaming e ai lettori multimediali opensource di operare in multicasting", sostiene Derk Jan Hartman, di VideoLAN, un'organizzazione no-profit che si occupa di multimedia.

Al di là dell'aspetto tecnico (gli script di Jon sono veramente notevoli) e di quello legale (come reagiranno zio Bill e company?), il prodotto di Johansen dà un'importante conferma ai nostri sospetti sul futuro della tecnologia digitale.

Cosa spinge colossi dell'industria del software, dell'hardware, dell'intrattenimento musicale e cinematografico, e altro, a investire fantastilioni di euro in tecnologie fallimentari di gestione dei diritti digitali? Lo abbiamo già detto: l'obiettivo è il ragionier Cagazza, l'utente comune. Lo scopo, impossessarsi progressivamente di diritti che noi avevamo dato per scontati.

Fino a qualche tempo fa consideravamo nostro un oggetto regolarmente acquistato. Ora non è più così: un utilizzo sbagliato potrebbe ledere gli interessi dei content owner. Un lettore di Zeus News ci scrive: "alcuni mesi addietro ho regalato un paio di scarpe usate ad un amico: potrebbe essere pirateria?" Un altro aggiunge: "Devo smettere di caricare in auto le autostoppiste quando vado al mare? Forse Melfi chiude per colpa mia..."

Ironia, sì. Ma anche consapevolezza che stanno minando diritti, consuetudini e comportamenti antichissimi, che erano entrati a far parte del nostro DNA. Registrare musica per sè, regalare oggetti usati, riparare macchine rotte, seminare il grano, far riprodurre una coppia di maiali: sono tutte operazioni che oggi non sappiamo se possiamo eseguire, se non dopo un'attenta lettura dei contratti.

E neppure sappiamo se possiamo guardare un DVD comprato a Hong Kong con il nostro lettore (che viene sempre da lì, ma ha la codifica regionale italiana), se possiamo cambiare SIM al nostro cellulare, se possiamo fare una copia di backup, sostituire la cartuccia della stampante inkjet con una rigenerata (qualcuno invoca il copyright anche lì), a meno che non ci portiamo dietro l'avvocato personale.

La prossima mossa sarà Palladium. Non quello arrogante ed esibizionista che ingenuamente i signori del copyright avevano annunciato, provocando le ire del mondo libero. Sarà un Palladium morbido, avvolgente e progressivo. Le avvisaglie ci sono già: prima gli annunci, parzialmente smentiti, delle nuove potenzialità dei processori Intel, poi il ricorso, da parte di Apple, a tecnologie NGSCB di Intel per proteggere il Mactel. Quando arriverà Windows Vista, il più sarà fatto.

La soluzione c'è, anche se è dannatamente dura. Prima di tutto, dobbiamo esercitare il potere che la democrazia ci concede per rendere legale l'esercizio dei nostri diritti, e illegale l'abuso dei cartelli di software e intrattenimento. Partecipare alle vicende del nostro piccolo villaggio globale, sostenendo battaglie politiche come quella sui brevetti software, che recentemente ha preso una clamorosa piega positiva.

Non basta, però. Ciascuno di noi deve farsi attore della cultura hacker. Non è necessario essere geni, né commettere illegalità: è sufficiente, come abbiamo detto, usare tecnologie opensource e maturare una conoscenza diversa delle nostre macchine e di che cosa esse possano fare per noi. È nostro dovere, poi, mettere questa conoscenza, nella maniera più accessibile, a disposizione del resto della comunità.

In altre parole, dobbiamo essere tutti DVD-Jon.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA