Il copyright sul contratto

Un assurdo e antidemocratico divieto di riproduzione del contratto di lavoro.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-04-2006]

ometti

Nei mesi scorsi l'Asstel (l'associazione di categoria delle imprese di servizi di telecomunicazioni, a cui aderiscono Telecom Italia/Tim, Vodafone, Wind, H3G, Albacom, Fastweb e tutti gli altri gestori di telecomunicazioni, e che fa parte della Confindustria) e i sindacati di categoria di Cgil-Cisl-Uil hanno trovato un'intesa per il rinnovo del contratto nazioonale per i lavoratori di questo settore.

Le stesse parti sociali hanno recentemente concluso un accordo per la stampa e la distribuzione di una copia del contratto di lavoro a tutti i lavoratori non iscritti a questi sindacati firmatari (perché agli iscritti dovrebbero fornirla i sindacati gratuitamente). Ai lavoratori non iscritti sarà addebitata una quota una tantum di modesta entità, 20 euro per i lavoratori full-time e 10 euro per i lavoratori part-time, con la possibilità per i lavoratori di chiedere che non ci sia l'addebito.

Fin qui niente di male: una quota di servizio a tutti, affinché anche i lavoratori non iscritti paghino i costi dell'attività dei sindacati per il rinnovo contrattuale e questi non ricadano solo sugli iscritti, che sono sempre meno. Certamente una scelta di questo tipo obbligherebbe i Sindacati a coinvolgere anche tutti i lavoratori in referendum con voto segreto per l'approvazione di piattaforme e ipotesi contrattuali e anche per decidere gli scioperi, senza deleghe in bianco ai vertici, come avviene adesso.

La cosa incomprensibile e assurda è invece che le parti si siano accordate per inserire un "divieto di riproduzione parziale e/o totale del testo del contratto collettivo nazionale di lavoro", come se il contratto fosse un'opera letteraria, tutela dal diritto di autore o un brevetto industriale.

Le regole di vita lavorativa che impegnano tutti i lavoratori e tutte le imprese, per cui si può ricevere una sanzione disciplinare e perfino il licenziamento, in caso di inosservanza, dovrebbero essere disponibili e riproducibili, gratuitamente, su Internet e sulle Intranet aziendali, per tutti i soggetti interessati ma anche per la pubblica opinione e per la società

Questa tradizione è sempre stata in vigore nel movimento sindacale internazionale, che ha sempre ritenuto un diritto fondamentale dei lavoratori conoscere e discutere il contratto, come forma basilare di autotutela individuale e collettiva, fino a pretenderne l'affissione in bacheca in tutti i posti di lavoro e la consegna a tutti i neo-assunti. Invece ci ritroviamo un copyright sui diritti sindacali di cui non si sentiva affatto il bisogno.

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Pier Luigi Tolardo