La droga virtuale che si ascolta

Gli effetti di ecstasy, cocaina, alcol e di altre droghe reali sarebbero riproducibili ascoltando dei particolari file audio in vendita su Internet.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-07-2008]

La droga virtuale che si ascolta

Secondo nientemeno che la Guardia di Finanza, un nuovo pericolo per adolescenti e giovani verrebbe dal web e sarebbe trasportato dalle onde sonore, che si stanno affiancando alle droghe tradizionali e conquistando sempre più terreno.

Secondo quanto detto dalle Fiamme Gialle, alcune onde in bassa frequenza sarebbero in grado di far provare al cervello le stesse sensazioni che sono più tradizionalmente associate a marijuana, cocaina, alcol, ecstasy e compagnia.

Per quanto la cosa sembri almeno un po' strana, secondo il sito del Corriere della Sera l'allarme sarebbe confermato dal colonnello Umberto Rapetto, che ha dato generalmente prova di sapere quel che dice.

Le onde sonore comprese tra i 7 e i 13 Hertz, dunque, avrebbero un effetto rilassante, mentre altre avrebbero l'effetto opposto, ossia eccitante o euforizzante. Scoperta questa correlazione tra suoni e stati d'animo (di cui peraltro si parla da tempo quando si discetta di musica e relax e di quanto faccia bene Mozart alle mucche), la creazione di un mercato di cyberdroghe sarebbe stata il logico passo successivo.

Sembrerebbe che tutto sia partito da siti come I-Doser che propongono "metodi sicuri per sincronizzare le onde cerebrali" con cui raggiungere uno "stato simulato". Secondo il colonnello Rapetto, suoni come quelli presi in esame dalla GdF sarebbero usati all'estero dalla polizia "come deterrenti, ad esempio nelle discoteche, per calmare i ragazzi".

Come per le sostanze tradizionali, si inizierebbe con qualche file-campione gratuito per poi andare alla ricerca di "dosi" a pagamento sotto forma di Cd. Pare che un disco contenente "Marijuana, Cocaina, Oppio e Peyote" costi 16 euro. C'è da chiedersi se ci sia anche il Drm, altrimenti presto eMule potrebbe trasformarsi in un distributore di cyberdroga gratuita. O forse è tutto un astuto piano per vietare il p2p accusandolo di spaccio di droga.

Al di là delle battute, se gli esperti che stanno analizzando la situazione - contattati dal Nucleo Speciale Frodi Telematiche - ne confermeranno la pericolosità, ci si potrà aspettare una diffusione decisamente maggiore e più semplice di questi filetti allucinogeni rispetto alle droghe note, che potranno essere scaricati anche solo per provare.

D'altra parte, finché non si avranno notizie più certe, è bene non scatenare il panico. Contiamo nella collaborazione di tutti voi lettori per cercare di capire se sia tutta una grande bufala o se in questa storia ci sia almeno un fondo di verità.

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