Il premier italiano proporrà al G8, di cui sarà presidente, di regolamentare la Rete, ma senza spiegare né chi dovrà vigilare, né come, né perché.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-12-2008]
Le dichiarazioni, ormai, le conoscono tutti. Parlando delle proprie intenzioni per il prossimo G8 allargato a 20 Paesi, di cui avrà la presidenza, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rivelato che intende proporre una regolamentazione della Rete: "Su Internet manca ancora una regolamentazione internazionale uniforme, credo che nel prossimo G8 si possa portare sul tavolo questa proposta".
Che cosa poi intenda con regolamentazione è tutto da vedere e lascia spazio alle ipotesi più disparate, anche se le previsioni sono piuttosto fosche (non è lo stesso personaggio che aveva formato un governo con Giuliano Urbani ai Beni Culturali?)
Né i partecipanti al G8 lasciano sperare in bene: come ha sottolineato Berlusconi, "sarà rappresentato l'80% dell'economia mondiale e il 72% della popolazione mondiale". Il problema, va da sé, non è la popolazione, ma l'economia: chi è pronto a scommettere - sicuro peraltro di vincere - che questi signori intenderanno "regolamentazione di Internet" come difesa del diritto d'autore e della proprietà intellettuale?
Ma c'è qualcosa di ancora più preoccupante. Se l'idea di imporre un regolamento a Internet fa rabbrividire chi ha sempre considerato la Rete un mezzo che garantisce la libertà d'espressione, fa ancora più paura vedere che chi vuole dettare le regole non sembra avere ben chiaro l'oggetto del proprio discorso.
Il nostro Presidente del Consiglio, infatti, ha spiegato che intende portare sul tavolo "una proposta internazionale, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo?". Un forum? Neanche in senso lato si può considerare Internet un forum: è una definizione troppo limitata. Non si può nemmeno dire che Internet equivalga al Web, figuriamoci a un forum.
Probabilmente Silvio Berlusconi non ha le idee chiare (d'altra parte lui stesso aveva candidamente ammesso, lo scorso marzo, di essere "troppo vecchio per Internet"): avrà solo notato un luogo dove chiunque può dire la propria e deciso di dare un giro di vite. Solo che per farlo gli serve l'aiuto dei capi delle altre nazioni, visto che Internet va per propria natura al di là dei confini degli Stati.
Non che la Rete non abbia i propri pericoli. Siamo tutti a conoscenza dei danni causati dallo spam, o dal malware, per non parlare della piaga della pedopornografia. Ma tutto ciò non è già oggetto di attenzione da parte della legge? Non converrebbe potenziare la caccia a chi si dedica a queste attività, fornendo soldi, uomini e mezzi?
C'è anche altro. Al di là dei contenuti di questo fantomatico regolamento, quale sarebbe l'organismo preposto a vigilare sul suo rispetto? Speriamo non le varie polizie postali, che hanno già abbastanza lavoro nel perseguire i criminali veri. Una Alta autorità, come l'Hadopi francese, magari? Magari alle dipendenze dirette delle major?
E poi quali sarebbero i mezzi? Intercettazioni, archiviazione di tutte le comunicazioni elettroniche in vista di una futura utilità come fanno in Irlanda? Una bella legge sull'editoria? O qualcosa di più drastico, come si usa in Cina?
Se i regolamenti vengono scritti insieme a soggetti così, non c'è da stare allegri. Perché in questo genere di cose, di solito, i veri protagonisti del settore non vengono mai invitati, chissà come mai.
Insomma, possiamo aspettarci di tutto. Tre parole ("regolamentazione di Internet") hanno scatenato un putiferio, soprattutto per quello che non dicono ma implicano. Chissà che cosa potrà fare una proposta concreta.
Se hai qualche idea in proposito o vuoi dire la tua, ti aspettiamo per parlarne nel forum. A questo punto sono gli utenti di Internet che devono muoversi, prima che sia troppo tardi.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
fulmine