Intercettazioni a destra e a manca

Dalla vicenda dei deputati di sinistra intercettati durante il G8 nel 2001 all'assoluzione dell'assessore regionale piemontese di Forza Italia: la politica tira le intercettazioni come acqua al proprio mulino.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-03-2005]

In questi giorni ferve la polemica contro la trasmissione televisiva (su Raidue) di registrazioni di conversazioni telefoniche tra deputati di Rifondazione Comunista e dei Verdi ed esponenti del movimento No Global, effettuate attraverso intercettazioni dalle Forze dell'Ordine, durante i disordini del G8 a Genova nel 2001.

La legge proibisce di effettuare registrazioni di conversazioni telefoniche di parlamentari, senza l'autorizzazione delle Camere, come ricordò a tutto il mondo alcuni anni fa Silvio Berlusconi, che aveva trovato una cimice per l'ascolto nel suo studio, quando era all'opposizione.

Come ha potuto la redazione del Tg2 abbia potuto entrare in possesso di queste intercettazioni, che avrebbero dovuto essere secretate, mentre il processo è ancora in corso? E come si fa, da pochi frasi registrate, a far derivare addirittura un collegamento organico tra No Global e parlamentari di CentroSinistra, seguendo il teorema che i disordini sarebbero stati esclusivamente colpa dei No Global, e dimenticando responsabilità ed errori delle forze dell'ordine e l'azione teppistica dei black blok? Sono argomenti che fanno parte della polemica politica di questi giorni.

Il problema è che per la destra non ci sono dubbi: è giusto intercettare questi pericoloi terroristi e amici di terroristi. In questi giorni, però, un esponente importante di Forza Italia in Piemonte, l'assessore regionale al turismo Ettore Racchelli, è stato assolto dall'accusa di corruzione per una storia di tangenti e di interesse personale, di cui era stato accusato dal Pm di Verbania.

Racchelli e Forza Italia si erano sempre detti estranei alle accuse, e il presidente della Regione Ghigo aveva sempre confermato fiducia in questo suo stretto collaboratore; l'accusa si basava tutta su intercettazioni telefoniche e ambientali che, fin dall'inizio, apparivano poco chiare, confuse, ambigue e poi in gran parte si sono chiarite come relative a vicende private di terze persone che non c'entravano nulla con i fatti in questione. In questo caso, invece, non erano pochi quelli che, pur di vedere in galera il Racchelli, ritenevano le intercettazioni delle prove inconfutabili.

Il guaio è che nessuno mette seriamente in discussione il meccanismo e l'abuso che viene fatto delle intercettazioni; ma troppi sono pronti a tirarle dalla propria parte come acqua per il proprio mulino.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (1)

Antonio
la casa delle libertà... proprie! Leggi tutto
14-3-2005 12:28

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