Il direttore del quotidiano ''Il Giornale'' rischia di andare in galera per un reato di opinione, esattamente come le ragazze condannate dai giudici di Putin.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-09-2012]
Che c'è in comune fra il direttore de Il Giornale" Alessandro Sallusti e le Pussy Riot?
Il trio di ragazze cantanti rock sono state condannate a tre anni di lavori forzati, nelle scorse settimane dalla magistratura russa, per aver cantanto nella basilica ortodossa di Mosca una canzone che chiedeva a Dio di non appoggiare Putin che, notoriamente, manganella e censura i suoi oppositori.
Le tre ragazze russe sono belle e sexy, cantano bene, si oppongono a Putin senza mezzi se non la loro voce e le loro provocazioni. Alessandro Sallusti invece non è particolarmente avvenente ma è il direttore di un quotidiano di proprietà di Berlusconi (il più grande amico di Putin, che non è intervenuto a favore delle ragazze).
Una somiglianza tra i due "casi" potrebbe essere che né le Pussy Riot né Sallusti piacciono alla Chiesa del loro Paese: le ragazze, per aver cantanto in Chiesa un brano politico; Sallusti, per essersi inventato che il direttore di Avvenire, il quotidiano dei cattolici italiani, fosse un omosessuale sorvegliato dalla polizia.
Una somiglianza però c'è: mercoledì, se la Cassazione non annullerà la sentenza facendo ricelebrare il processo, Sallusti potrebbe andare in galera per 14 mesi.
Il direttore del Giornale è stato condannato a 14 mesi di carcere per omesso controllo a un articolo ritenuto diffamatorio. Secondo te: | |||||||||||
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Sallusti è stato condannato senza condizionale, in secondo grado, dopo che in primo grado aveva ricevuto la più mite condanna a cinquemila euro di multa, perché un articolo pubblicato dal quotidiano Libero, quando ne era direttore, avrebbe diffamato il giudice torinese Giuseppe Cocilovo, fratello del già eurodeputato del Pd Luigi Cocilovo, rispetto ad un caso in cui il giudice aveva autorizzato una minorenne ad abortire e il giornalista aveva dato dei giudizi pesanti sul giudice che invece si era limitato, secondo la magistratura, a compiere il proprio dovere.
Per un articolo firmato da un suo giornalista, che contiene un'opinione (magari sbagliata ma sempre opinione), Sallusti dovrebbe andare in galera.
Si tratta, evidentemente, di un caso quasi unico e molti commentatori hanno sottolineato come la pena sia molto pesante forse perché si tratta proprio di un magistrato.
La cosa anche più strana è che finora il giudice Ingroia, che difende a spada tratta il proprio diritto di intervenire sui giornali, a feste e congressi di partito, con giudizi anche pesanti su tutti, non abbia trovato il tempo e il modo di intervenire a favore di Sallusti.
Il direttore del quotidiano Il Giornale rischia di andare in galera per un reato di opinione, esattamente come le ragazze condannate dai giudici di Putin.
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