Contro le aste per la nuova tecnologia wireless, la protesta civile passa attraverso Google.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-01-2007]
Gli annunci sulle prossime concessioni WiMax sembrano aver spaccato in due l'opinione pubblica nel settore ICT. Da un lato ci sono il pomposo ministro Gentiloni, la pressochè intera stampa italiana e persino sindacati di consumatori, a salutare con gioia la "banda larga equa e solidale".
Dall'altro lato poche voci, come Zeus News e AntiDigitalDivide, hanno espresso perplessità sulle probabili (e mai smentite) aste per l'assegnazione delle licenze, che potrebbero compromettere definitivamente quanto di buono c'è nella nuova tecnologia.
A queste voci fuori dal coro si aggiunge anche il Partito-Pirata Italiano, il provocatorio movimento a sostegno della cultura libera, con un comunicato che suona come una richiesta di aiuto.
Mettere all'asta le frequenze sarebbe una pessima idea: i costi sarebbero scaricati sull'utente finale e trasformerebbero un servizio essenziale come la banda larga in un prodotto di lusso, accessibile a pochi privilegiati. Inoltre, sparirebbero dal mercato i piccoli operatori, rinforzando ulteriormente i soliti giganti.
Ma le pressioni sono importanti: non è solo una questione di bilancio dello stato. Chiudere le frequenze del WiMax significa proteggere dalla concorrenza chi si è esposto con tecnologie costose e fallimentari, come lo standard Umts. Chi ha pagato 14 miliardi di euro (quattordici miliardi: non è un errore) non vuole certo vedersi rubare il mercato dai primi arrivati.
La proposta del Partito-Pirata è la stessa applicata all'installazione delle parabole sui tetti: se in un luogo esiste esiste già un impianto condominiale, un inquilino che volesse entrare in un secondo momento ha il diritto a utilizzarlo partecipando alle spese sostenute per l'installazione. Le antenne potranno essere condivise tra più operatori, massimizzando lo sfruttamento di frequenze e impianti.
Come strumento di lotta, il Partito-Pirata propone agli utenti internet il Google Bombing: "Create una pagina web, e inserite da qualche parte la parola Wi-Max linkata a questo URL: http://www.partito-pirata.it/liberate_il_WIMAX.html".
"Se il numero di link di questo tipo sarà abbastanza alto", conclude il Partito-Pirata, "chi cercherà il termine WiMax (politici, giornalisti, curiosi) inciamperà in questa pagina e conoscerà le nostre opinioni su questo delicato tema".
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