Un'associazione dei consumatori ha adito il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio impugnando i favoritismi dell'AgCom verso i maggiori operatori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-11-2007]
I motivi dell'opposizione - sfociati da ultimo nel ricorso presentato da Altroconsumo - sono noti e già ampiamente trattati; ma ora si è finalmente arrivati alla radice della questione, che vede contrapposti gli interessi dei soliti noti del settore, divisi tra la "ex monopolista" Telecom e Vodafone Wind e H3G, escludendo praticamente qualsiasi ipotesi di concorrenza in un mercato dove già predominano i licenziatari della tecnologia UMTS.
Evidentemente l'Autority ha preferito nascondersi dietro il dito delle norme inerenti la Contabilità di Stato, che negli appalti privilegiano le offerte migliori in termini puramente monetari, infischiandosene poi della qualità effettiva dei servizi o magari di controllare che poi i servizi vengano effettivamente erogati.
Perché il rischio effettivo è che gli assegnatari, vinta la gara di appalto, lucrino sui subappalti facendo lievitare i costi del servizio; ma questo sarebbe ancora il danno minore, visto che alcuni avanzano l'ipotesi che gli attuali licenziatari dell'UMTS non abbiano interesse a investire in un'altra tecnologia, impedendo nel contempo di usufruirne alla possibile concorrenza.
Invano gli operatori hanno richiesto che le selezioni avvenissero sulla base dell'esame dei piani di sviluppo e di investimento alla pari di quanto già avvenuto in ambito europeo; e non è detto che gli operatori di altre Nazioni aderenti al trattato restino con le mani in mano.
Intanto, anche la MGM Production Group SRL, che sarebbe assegnataria di una licenza WiMax in Germania, ha presentato a sua volta ricorso al Tar Lazio, che probabilmente riunirà i procedimenti per connessione soggettiva e oggettiva.
La nota più interessante (e deprimente, a ben vedere) è la lista delle parti resistenti davanti al Tribunale Amministrativo; infatti oltre all'ovvia presenza del Garante che dovrà giustificare la fondatezza delle sue scelte, compaiono i nomi dei soliti noti: Wind, HG3, Vodafone e logicamente Telecom attraverso le varie controllate.
L'associazione AntiDigitalDivide da parte sua ha già preannunciato che si farà parte attiva nelle vertenze in atto, ma ciò che lascia l'amaro in bocca è il vedere come controllore e controllati si presentino compatti a difendere un territorio che evidentemente in qualche modo si spartiscono; come recita l'antico adagio, "il pesce puzza dalla testa". Se proprio non sempre, almeno qualche volta.
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