I satelliti Global Position System potrebbero iniziare a guastarsi già tra pochi mesi: il sistema potrebbe diventare sempre meno preciso, fino a essere inutilizzabile già il prossimo anno. Forse è addirittura tardi per intervenire: il programma di sostituzione non è stato rispettato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-05-2009]
I satelliti sono apparecchiature "a tempo": con una certa precisione è possibile prevedere la durata della loro vita stabilendo una soglia oltre la quale inizieranno i guasti e i malfunzionamenti; la fortuna può fare la propria parte allungando un po' i tempi ma è inevitabile che alla fine i satelliti vadano sostituiti.
Per quanto riguarda i 31 satelliti che compongono il sistema Gps, la data di morte prevista si sta avvicinando: secondo il rapporto stilato in proposito dal Government Accountability Office degli Stati Uniti, il decadimento del sistema avrà inizio nel 2010.
Ciò non sarebbe un problema se - dato che si sapeva in anticipo quanto, più o meno, i satelliti sarebbero durati - il programma di manutenzione avesse marciato come un orologio. Invece pare che l'aviazione americana non sia in grado di sostituire i satelliti che tra non molti mesi molto probabilmente inizieranno a guastarsi.
Il piano di rinnovamento avrebbe dovuto iniziare quasi tre anni fa; il primo dei satelliti sostituitivi sarà invece lanciato soltanto il prossimo novembre a causa dei ritardi che si sono accumulati negli anni per via di problemi tecnici e di conduzione degli appalti.
Se i satelliti, nel guastarsi, saranno più veloci del governo americano nel sostituirli si concretizzerà il rischio di un collasso almeno parziale del sistema di posizionamento globale.
Il Gps non smetterà di funzionare di botto: semplicemente la precisione si ridurrà via via sempre di più e il calcolo delle coordinate (per il quale servono almeno tre satelliti) diventerà più difficile, specie negli spostamenti.
Le conseguenze non saranno negative soltanto per gli utenti comuni che hanno rimpiazzato le vecchie cartine con i navigatori, ma ancora di più per le forze armate (per le quali il sistema è stato in origine realizzato), per l'aviazione e la navigazione. L'impatto del blackout - sia pure graduale - di un sistema così utilizzato sarebbe davvero globale.
Il Gao, pur riconoscendo tutti i problemi di gestione e di reperimento di fondi che hanno portato a questa situazione, afferma che l'aviazione americana sta già lavorando nel tentativo di limitare le conseguenze di una riduzione nel numero dei satelliti operativi.
Intanto si fanno strada - e a questo punto sembrano acquisire una nuova utilità - i progetti alternativi all'americano Gps: da Galileo - l'equivalente europeo che con il Gps dovrebbe essere compatibile, che fornirà però una maggiore precisione e che, se tutto andrà bene, debutterà nel 2013 - al rivale russo Glonass e al progetto cinese Beidou, senza contare poi i progetti "locali" attualmente allo studio da parte di India e Giappone.
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cavaliere76