Al Futurshow di Bologna la giornalista Arianna Dagnino presenta il suo ultimo libro "Jesus Christ Cyberstar - Il Paradiso non può più attendere", un testo affascinante come la sua autrice, una delle osservatrici più attente del Web e del suo impatto sulla società.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-04-2002]
Arianna Dagnino è una delle osservatrici italiane più attente del Web e del suo impatto sulla società e la cultura. La sua ultima fatica è il libro Jesus Christ Cyberstar - Il Paradiso non può più attendere che si può conoscere meglio su questo sito. Abbiamo rivolto ad Arianna qualche domanda.
Perché questo titolo? E' dissacrante e irriverente...
"Non penso sia irriverente o dissacrante, certamente non più dell'enormemente più celebre Jesus Christ Superstar, a cui è esplicitamente ispirato. E comunque nelle intenzioni davvero non vuole esserlo. Come tutti i titoli, oltre a cercare di colpire la fantasia di un possibile lettore, JCC è in un certo qual modo descrittivo delle tesi del libro: i valori proposti duemila anni fa da Gesù Cristo sono tornati ad affermarsi, in maniera sorprendente e del tutto spontanea, grazie alla cultura della Rete e dei suoi paladini. In questo senso Gesù è "Cyberstar".
Per me Gesù è un eroe di ieri, le cui gesta hanno un'eco fortissima anche oggi che stiamo entrando nel terzo millennio. Un uomo che già duemila anni fa mostrò come il potere delle parole e del pensiero creativo, con cui scardinò vecchi schemi e immaginò per l'uomo un altro futuro, potevano essere l'arma più affilata ed efficace di tutte. Lottò usando come spada la lingua e la sua fantasia.
Una domanda alla quale non avrai difficoltà a rispondere: dicci un buon motivo per leggere il tuo libro.
Ho cercato di scrivere qualcosa che, al di là della reazione "epidermica", che il tema indiscutibilmente può provocare, stimoli una riflessione e faccia venire voglia di scrivere ma, soprattutto, condividere i pensieri che suscita. Il capitolo finale del libro, "Polifonica", è la raccolta dei commenti degli Internauti che avevano letto JCC già in bozza e il link Polifonica sul sito del libro è lì per raccogliere i pensieri dei futuri lettori... con l'idea di pubblicarli in una eventuale seconda edizione di JCC. Se il libro fa reagire e scrivere, come ho visto da ciò che mi è arrivato durante la prima stesura, beh... questo forse è un buon motivo per leggerlo.
La Rete rischia di essere un'ideologia totalizzante come è stato il comunismo, come è certa mitologia del progresso e lo stesso consumismo.
La Rete è un ambiente, uno dei possibili, per quanto importante, in cui l'essere umano può vivere, esprimersi, intessere relazioni, sognare, creare. E tutto ciò è per definizione una non ideologia. A meno che non intendiate dire che la Rete può rischiare di diventare per qualcuno l'unico riferimento... E' chiaro che quanto più uno "sta male" in un ambiente, tanto più si ritrae in un altro, alternativo... ma questo non è un problema dell'ambiente Rete, semmai è un problema dell'ambiente "realtà".
Quali sono i maggiori rischi e le migliori potenzialità della Rete oggi?
Il maggiore rischio è che diventi uno strumento di divisione. La migliore opportunità è che diventi uno strumento di condivisione.
Dopo "Jesus..." che cosa, nel tuo lavoro?
Una pausa prima di tutto. Lasciando la palla ai lettori (se ci saranno...): che siano loro a condurre il gioco ora, e a decidere la vita o la morte di JCC. Eppure, anche se un assordante silenzio dovesse seguire, JCC è il libro di cui vado più fiera. Il più sperimentale, il più azzardato.
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