Alimentato da pannelli solari, gira con sistema operativo Linux. Il prezzo è una garanzia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-07-2010]
L'India non è certo nuova ad annunci di prodotti tecnologici a basso costo: un anno e mezzo fa era stata la volta del laptop da 20 dollari - nome in codice Sakshat - rivelatosi poi soltanto un hard disk portatile e infine svanito nel nulla; ora fa parlare di sé un tablet - ancora senza nome - che dovrebbe costare soltanto 35 dollari.
Annunciato dal ministro per lo Sviluppo delle Risorse Umane - Shri Kapil Sibal, che ne ha mostrato anche un prototipo - il tablet sarebbe il frutto della collaborazione tra varie università per quanto riguarda la progettazione dell'hardware.
Le caratteristiche tecniche, ancora non completamente svelate, parlano di schermo touch, 2 Gbyte di Ram, supporto Wi-Fi, videocamera per le videoconferenze, una scheda di memoria in luogo dell'hard disk, porta Usb e sistema operativo Linux, che dovrebbe consentire la navigazione nel Web (supporto a Flash compreso), la gestione della posta elettronica e la lettura dei Pdf; il tutto assorbendo soltanto 2 Watt e a un prezzo finale di 1.500 rupie, ossia circa 35 dollari.
Un'altra caratteristica interessante è la presenza di pannelli solari, che permetterebbero al dispositivo di funzionare anche in quelle zone dove la corrente elettrica non è presente.
Nonostante al momento il tablet sia soltanto allo stadio di prototipo - il debutto sul mercato non è previsto prima del 2011 - c'è già chi vede in questo prodotto il vero rivale del progetto Olpc, che sin dalla propria nascita ha dovuto combattere con i prezzi dei componenti e non è riuscito a restare al di sotto della soglia dei 100 dollari indicata da Nicholas Negroponte.
D'altra parte anche il tablet indiano potrebbe trovarsi di fronte a difficoltà analoghe: una delle necessità più urgenti è ora trovare chi sia disposto a produrlo su scala industriale permettendogli di restare all'interno dei prezzi indicati.
Qualora dovesse concretizzarsi, questo dispositivo potrebbe davvero diventare il mezzo per colmare il divario tecnologico che ancora colpisce larghe zone dell'India; i primi destinatari sarebbero gli studenti di tutti gli ordini di scuole.
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