Torna lo spettro di una Internet a due velocità. Formalmente si rispetta la neutralità della Rete, ma non per la banda larga mobile.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-08-2010]
"È imperativo trovare i modi per proteggere la futura apertura di Internet e incoraggiare il rapido sviluppo della banda larga": con queste parole Alan Davidson e Tom Tauke, rappresentanti rispettivamente di Google e Verizon, annunciano la pubblicazione del frutto di quell'accordo tra le due società di cui si parla da un po'.
Un anno di lavoro ha portato alla creazione di una Legislative Framework Proposal, ossia la proposta di una regolamentazione per Internet e la banda larga che ridefinisce la Net Neutrality.
Il documento si articola in diversi punti e si apre affermando la necessità di proibire ai provider di discriminare i diversi servizi forniti tramite Internet: in pratica si afferma che tutto il traffico in Rete ha pari dignità e non esistono dati "di serie A" e dati "di serie B".
Nella seconda parte si parla infatti in particolare delle reti wireless, con un'ovvia attenzione alla banda larga mobile. È su questi punti che si concentrano le critiche dei paladini statunitensi della Net Neutrality, preoccupati dalle idee espresse da Google e Verizon.
Se per quanto riguarda le reti cablate il documento è perentorio nel tutelare la neutralità della rete, quando si passa alle reti senza fili tutto diventa più sfumato; per dirla con le parole di Save the Internet: "Promettono la Net Neutrality solo per una determinata parte di Internet, quella sulla quale non hanno più intenzione di investire".
Google e Verizon collaborano infatti nel mercato della telefonia mobile, dove i dispositivi con Android rappresentano un'ottima possibilità di investimento per entrambe le aziende.
Il divieto a imporre blocchi o rallentamenti a certi tipi di traffico Internet sembra infatti non riguardare le reti wireless ("non riteniamo che si debbano applicare i principi relativi alle reti cablate anche alle reti wireless", si legge), né si fa peraltro menzione della necessità di difendere la privacy degli utenti della banda larga mobile.
C'è poi un ulteriore punto oscuro o, meglio, ambiguo. Si parla infatti della possibilità per i provider di offrire "Servizi Online Addizionali". Che cosa questa definizione comprenda non è chiaro; il documento afferma solo che si tratta di servizi che "dovrebbero distinguersi negli obiettivi dall'accesso a Internet a banda larga ma che potrebbero fare uso dei contenuti di Internet e potrebbero includere l'attribuzione di una priorità al traffico".
Torna quindi ad affacciarsi, anche se sotto forma leggermente diversa, l'idea di una Internet a due velocità, dove i provider potrebbero per esempio fornire un pacchetto base contenente l'accesso alla Rete a banda larga, e poi un pacchetto Plus che abiliti una corsia preferenziale per i video o le piattaforme di gioco online.
L'accoglienza che i legislatori americani riserveranno a questo documento - che costituisce soltanto una proposta, priva di qualsiasi valore normativo - anche solo a livello di idee da prendere in considerazione potrà avere conseguenze di ampia portata sull'intera Internet.
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