Anche se il comportamento appare normale, il volto non mente e la termografia non lascia scampo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-09-2012]
Due ricercatori - Georgia Koukiou e Vassilis Anastassopoulos dell'Università di Patrasso, in Grecia - stanno lavorando su due algoritmi in grado di capire, da una termografia, se si è bevuto troppo.
La ricerca ha preso il via dalla constatazione del fatto che l'alcool ha un effetto vasodilatatore sui capillari: la dilatazione dei capillari superficiali fa sì che la pelle si presenti più calda di quanto sarebbe normalmente.
È stato sviluppato così il primo algoritmo, lavorando sul confronto tra le foto all'infrarosso di diverse persone immortalate sia da sobrie che da ubriache e ottenendo una "regola generale" che permette di identificare quali zone del volto diventano più calde in conseguenza dell'assunzione di alcool.
Si tratta di una tecnica già usata qualche tempo fa per identificare negli aeroporti le persone affette da SARS e che tuttavia venne criticata poiché, nonostante i vantaggi, «ci sono variabili umane, ambientali e relative all'attrezzatura che possono influenzare l'accuratezza dei dati raccolti» come indica uno studio pubblicato nel 2003 su questo argomento.
In ogni caso, a questo punto interviene un secondo algoritmo che crea una mappa delle diverse zone del volto; una persona ebbra, infatti, mostra un naso più caldo e una fronte più fredda rispetto a una persona sobria.
Il sistema nato dall'applicazione di questi due algoritmi potrebbe essere utile - spiegano i ricercatori - alle forze di polizia che si basano unicamente sul comportamento delle persone per giudicare se siano in grado di guidare.
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